Naso a sella

Gentili Dottori,
Avendo subito una distruzione del setto nasale di grado severo dovuta a una vasculite a metà anni 90, che ha provocato la classica conformazione del “naso a sella”, vi chiedevo quali sono le possibilità di ricostruzione della stessa, nonché la probabilità di riuscita, magari anche secondo la letteratura.
Navigando su internet, ho visto che la maggior parte degli interventi di questo tipo sono documentati da siti statunitensi, per questo volevo chiedervi se, qualora dovessi decidere di sottopormi ad un intervento di questo tipo, l’operazione potrebbe essere effettuata anche in Italia, o sarebbe consigliabile rivolgersi ad altri paesi (ho sentito parlare di un Vs. collega danese, esperto in vasculiti e di un centro irlandese).
Grazie.
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Prof. Mauro Pagano Otorinolaringoiatra, Chirurgo plastico 98 6
Gent.mo Sig.re,

Il "naso a sella" è di solito il risultato/esito di una patologia destruente, sia metabolica che traumatica, che abbia compromesso in maniera severa la struttura di supporto della piramide nasale.

Presupposto fondamentale per la chirurgia ricostruttiva è che il processo patologico causale sia risolto o per lo meno stabilizzato

E' inoltre indispensabile conoscere l'entità della perdita osteocartilaginea

La ricostruzione è quasi sempre possibile e i risultati possono essere molto buoni; molto dipende dalla pianificazione strategica dell'intervento o degli interventi necessari, dalla disponibilità del paziente a sottoporsi a prelievi di sua cartilagine da altre parti del corpo, dalle caratteristiche di cute, sottocute ed annessi (a volte le vasculiti attive interessano anche o prevalentemente proprio queste strutture)

Le soluzioni tecniche sono molteplici e vanno dalla semplice inoculazione di fillers alla ricostruzione complessa con innesti e lembi

Non è necessario rivolgersi all'estero per ottenere risultati validi pur nel rispetto e nella stima di centri che hanno maturato esperienze specifiche

Cordialmente

Prof.Dott.Mauro Pagano

[#2]
Utente
Utente
Egregio dottore,
anzitutto la ringrazio per la precisa risposta.
Integrando quando postato da me aggiungo che la patologia primaria (granulomatosi di wegener) è stabilizzata da oltre 10 anni.
In questo lasso di tempo sono stato sottoposto a trapianto renale e mi trovo quindi ad assumere quotidianamente classica terapia immunosoppressiva.
Per ciò che concerne l'entità di perdita cartilaginea, essa è di grado severo, in quanto tutta la piramide nasale e stata distrutta, rimanendo apprezzabile solamente la punta del naso stesso.
Mi rendo conto che risulta impossibile fare valutazioni da descrizioni che non sono supportate da foto o ancor meglio da visita specialistica, e che hanno quindi il carattere dell'assoluta approssimatività, ma colgo l'occasione per chiederLe se nella sua esperienza, o se è a conoscenza grazie a documenti presenti in letteratura, se il naso a sella secondario a granulomatosi di wegener è mai stato trattato con filler.
Le domando inoltre le possibilità di rigetto sul filler stesso, essendo la patologia primaria autoimmune, e quindi potenzialmente in grado di "aggredire" un eventuale innesto.
Essendo inoltre trapiantato renale approfitto per chiederLe se esiste una documentata nefrotossicità del filler, sempre che questo possa essere applicato al mio caso.
Ringraziandola nuovamente, la saluto con cordialità.
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Prof. Mauro Pagano Otorinolaringoiatra, Chirurgo plastico 98 6
Egregio Signore,

il quadro clinico che lei mi descrive difficilmente potrebbe trarre utilità dall'esclusivo utilizzo di fillers
La patologia di Wegener come tutte le patologie erosive della Mid-line arrivano a compromettere sia osso che cartilagine con meccanismi litici autoimmuni.

A volte, se i tessuti molli sono trofici, può essere presa in considerazione l'applicazione di una grande protesi siliconica nasale in quanto il rischio di autoaggressione su innesti e trapianti è possibile

Meno gratificante e più impegnativo è l'approccio chirurgico sequenziale con accessi minimali e valutazione del grado di attecchimento degli innesti e lembi per poter agire chirurgicamente per gli step successivi sugli esiti raggiunti.

E' chiaro che le condizioni del setto nasale e del suo rivestimento sono determinanti per il successo di quest'ultima strategia chirurgica

Maggiori dettagli o risvolti potranno essere messi in luce solo con valutazione diretta del naso e dello studio per immagini della zona maxillo-facciale corrispondente

Cordialmente
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Utente
Utente
La ringrazio nuovamente per la replica dettagliata.
E' inoltre una novità piacevole per me trovare specialisti otorinolaingoiatri che conoscono la granolumatosi di wegener, e il meccanismo d'azione della stessa.
Prenderò in assoluta considerazione la possibilità di recarmi a visita presso di Lei per una valutazione diretta sulla fattibilità dell'intervento.

La saluto cordialmente.
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Dr. Carlo Grassi Chirurgo plastico 310 14
Può tranquillamente trovare specialisti italiani in grado di risolvere il suo problema. sarà sicuramente necessario colmare l'insellatura. A seconda della entità del difetto si dovranno impiegare innesti di cartilagine o di osso. I risultati sono buoni.

Carlo Grassi
Specialista in Chirurgia Plastica ed Estetica
www.rinoplasticaoggi.it

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Utente
Utente
Carissimi dottori, perdonate la mia scarsa preparazione in materia, ma mi pare di scorgere una differenza di opinioni nelle risposte che avete postato.
Il dott. Pagano non esclude, se possibile, l'innesto di una protesi siliconica per i motivi che ha descritto, valutando piu impegnativi e meno gratificanti innesti di lembi, mentre il dott. Grassi afferma che si dovranno impiegare innesti di cartilagine o di osso.

Essendo certo che per mia ignoranza mi sfugga qualcosa, se possibile vorrei avere un chiarimento in merito ricordando che la patologia primaria è una granulomatosi di wegener.

Cordiali saluti.
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Prof. Mauro Pagano Otorinolaringoiatra, Chirurgo plastico 98 6
Egregio Signore,

il problema non è caratterizzato da una divergenza di opinioni, bensì dall'immagine virtuale che ogni singolo sanitario si crea decodificando il testo di una lettera

Lei capisce che da una protesi subtotale in silicone ad una piccola inoculazione di filler corre una differenza abissale

A questo punto è indispensabile la visita per poter esprimere un giudizio che vada al di la del consulto espresso in rete

Per tanto Le consiglio di tenere in considerazione le nostre risposte e di contattare uno specialista di Sua fiducia per una visita

Cordialmente