Espansione tissutale su cicatrici dopo circoncisione
Vorrei sapere quale potrebbe essere l'effetto di una tensione costante per ottenere un'espansione tissutale, applicata però su una zona di pelle in cui ci sono cicatrici visibili.
Intendo tentare una tecnica di ricrescita prepuziale che usa il principio dell'espansione tissutale con un dispositivo chiamato DTR, ma ho nella zona del taglio delle visibili cicatrici longitudinali lasciate dalla sutura.
L'applicazione della tensione potrebbe attenuarle o farle sparire, o devo piuttosto aspettarmi che con l'espansione della pelle si allungherebbero restando visibili?
Intendo tentare una tecnica di ricrescita prepuziale che usa il principio dell'espansione tissutale con un dispositivo chiamato DTR, ma ho nella zona del taglio delle visibili cicatrici longitudinali lasciate dalla sutura.
L'applicazione della tensione potrebbe attenuarle o farle sparire, o devo piuttosto aspettarmi che con l'espansione della pelle si allungherebbero restando visibili?
[#1]
gentile utente,
l'espansione tissutale può avere scarsi effetti oppure determinare sul tessuto cicatriziale una diastasi fino all'ulcerazione. E' difficle darle una risposta a riguardo senza una valutazione. Non mi risulta nessun dispositivo DTR per l'espansione del prepuzio e non mi risulta che vengano utilizzate altri dispositivi per la sola espansione del prepuzio.
cordiali saluti
l'espansione tissutale può avere scarsi effetti oppure determinare sul tessuto cicatriziale una diastasi fino all'ulcerazione. E' difficle darle una risposta a riguardo senza una valutazione. Non mi risulta nessun dispositivo DTR per l'espansione del prepuzio e non mi risulta che vengano utilizzate altri dispositivi per la sola espansione del prepuzio.
cordiali saluti
Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
contatti@dariograziano.it
[#2]
Utente
DTR è un acronimo che sta per "dual tension restorer", con una ricerca su google si può vedere come funziona. Molte persone lo usano e affermano che dà risultati... Non potrebbe essere possibile che l'applicazione di una corretta tensione possa essere efficace senza complicazioni a livello di cicatrici, soprattutto in ragione del fatto che le cicatrici non sono recenti ma sono di tre anni fa? A proposito, cosa è una diastasi?
[#3]
Gentile utente,
in medicina qualunque farmaco, dispositivo o attrezzo è considerato efficace e non dannoso solo dopo molti test che seguono protocolli ben codificati.
Il fatto che "molte persone" lo usino non vuol dire nulla in termini medici: molte quante 10,20,100? Non le sto dicendo che non funziona, le sto solamente dicendo che nessuno può dire se funziona o meno senza complicanze o effetti collaterali prima di uno studio con valenza scientifica.
Spero di esserle stato di aiuto
diastasi vuole dire "allargamento".
cordiali saluti
in medicina qualunque farmaco, dispositivo o attrezzo è considerato efficace e non dannoso solo dopo molti test che seguono protocolli ben codificati.
Il fatto che "molte persone" lo usino non vuol dire nulla in termini medici: molte quante 10,20,100? Non le sto dicendo che non funziona, le sto solamente dicendo che nessuno può dire se funziona o meno senza complicanze o effetti collaterali prima di uno studio con valenza scientifica.
Spero di esserle stato di aiuto
diastasi vuole dire "allargamento".
cordiali saluti
[#4]
Utente
Gentile dottore,
la sua risposta, glielo confesso, mi lascia perplesso e anche un po' irritato.
E' ovvio che l'efficacia da un punto di vista scientifico va valutata attraverso protocolli standard, ma il fatto che esista un certo numero di persone che affermano, foto alla mano, di essersi fatte ricrescere la pelle del proprio pene fino a ricoprire il glande perché non sopportavano l'idea di essere circoncise, dovrebbe essere considerato comunque un fatto rilevante dal momento che vedo difficile che anche in una valutazione fatta con tutti i crismi, con gruppo sperimentale e gruppo di controllo, si possano avere casi di ricrescita spontanea del prepuzio con i quali vedere se ci sono differenze significative rispetto all'uso del DTR: non sono un medico, ma non mi risulta che dopo una circoncisione la pelle del prepuzio possa riallungarsi di centimetri spontaneamente nell'arco di due, tre, cinque anni, non a molte (10, 20, 100) né a poche, ma a nessuna persona! Se invece è così, chiedo scusa. Se come immagino però non è così, mi pare evidente che si possa plausibilmente ipotizzare un effetto del DTR a determinate condizioni e/o su certe persone (chissà in che modo e chissà quali persone).
Sono anche un po' basito dal fatto che mi risponda che "l'espansione tissutale può avere scarsi effetti o determinare diastasi fino all'ulcerazione", in quanto la sua affermazione stabilisce una previsione assolutamente vaga assai simile all'affermazione per cui "potrebbe piovere oppure potrebbe non piovere": a quali determinate condizioni può avere scarsi effetti o determinare diastasi? forse differenti tipi di tessuti rispondono alla sollecitazione dello stiramento in maniera diversa? forse dipende dalla quantità di tensione applicata sulla zona di pelle? o dalla durata di tempo? o dalla direzione della tensione applicata? Eppure mi sembrava di essere stato chiaro: io ho parlato di una tensione costante. Ma forse non ho dettagliato sufficientemente e quindi riformulo la domanda: una tensione costante, applicata sulla pelle del mio ex-prepuzio in maniera longitudinale e parallela rispetto ai segni dei punti di sutura (che sono perpendicolari alla cicatrice della circoncisione la quale è posta a distanza di 1/2 centimetri sotto la corona del glande, e che si estendono per circa mezzo centimetro circa sopra e sotto la cicatrice), applicata in maniera tale da stirare al massimo grado la pelle medesima costantemente per più ore al giorno, senza che ciò comporti dolore, né altri segni visibili quali rotture dei capillari, edemi, irritazioni ecc., né a livello del tessuto sano né a livello del tessuto cicatriziale, quale effetto avrebbe sui segni della sutura? Ammettendo che io riesca a produrre in tal modo un'espansione tissutale della zona di pelle sottoposta a tensione, devo aspettarmi che essi si allungherebbero restando ben visibili oppure che si attenuino risultando meno visibili a causa della sostituzione progressiva di tessuto cicatriziale con tessuto non cicatriziale? Oppure che si spezzino in diversi segmenti alternando tessuto cicatriziale con tessuto non cicatriziale?
La risposta che mi ha dato, mi permetta, è troppo vaga e quindi comoda. Facciamo un esempio: se io chiedo a un metereologo se, stante certe condizioni di temperatura e di umidità devo aspettarmi che piova o che ci sia il sole, non posso accettare una risposta non previsionale del tipo: "Potrebbe piovere oppure no". Posso accettare solo risposte del tipo "Se l'umidità sale oltre tot e se la temperatura scende sotto i tot allora piove altrimenti non piove", oppure una risposta del tipo "Non lo so".
Spero che mi perdoni di questa lunga digressione ma, glielo confesso, sono assai deluso della classe medica! Come lei ha forse notato, non è la prima volta che chiedo consulti sul mio problema di circoncisione che è estetico. Questo già dovrebbe essere considerato il segno che evidentemente, se mi trovo qui a chiedere, è perché qualcun altro fuori ha ascoltato poco. E, mi permetta, lo sappiamo tutti che non si può dare un parere attendibile senza una valutazione dal vivo: quello che si viene a fare qui è o dovrebbe essere chiedere consulti generici, teorici, affinché le persone vedano quanto meno una possibilità nuova, uno spiraglio, una direzione da indagare poi con dei professionisti reali e non più virtuali. Invece fra i medici, mi perdoni se le sembro offensivo, vedo solo volontà di mettersi le spalle al muro rispetto al problema dei pazienti, poco coraggio e tendenza alla soluzione minimamente accettabile senza ascoltare veramente le esigenze di chi hanno di fronte.
Deve sapere che chi mi ha operato non ha tenuto affatto in conto il problema estetico, che io considero rilevante quanto quello funzionale, dato che per quello che mi devo in mezzo alle gambe, mi creda, non sto affatto bene. Eppure ho fatto notare a questo medico che rimanevano segni della sutura e che la cicatrice era irregolare. Mi è stato risposto che di questa cosa "non si muore" e quindi dovevo stare tranquillo, e mi è stato detto che alcuni uomini apprezzano le irregolarità della cicatrice perché aumentano le loro sensazioni sessuali... Ora, sinceramente a me non me ne frega niente di "alcuni uomini" perché io non sono "alcuni uomini", ma quello che mi interessa moltissimo invece è che sembra che i medici che ho consultato non capiscano il semplice banale fatto che ho intenzione di salvare l'aspetto estetico del mio pene! Ma che loro non ce l'hanno, un pene!? Guardi, a volte me lo domando...
Mi è stato addirittura proposto di procedere ad una revisione della circoncisione asportando i segni della sutura e allo stesso tempo avvicinando la cicatrice al glande di uno due millimetri! Eppure era un uomo, quindi possessore di pene anche lui, e mi meraviglia il fatto che non si sia neanche posto il problema di come questo avrebbe tagliato via l'ex-prepuzio interno, lasciando sull'asta il 99% di insensibile ex-prepuzio esterno. Mi domando: da quale zona di pelle del suo pene trae piacere, questo dottore che mi ha consigliato una simile soluzione?
Insomma, per i medici sembra esistere come unica soluzione quella di tagliare, tagliare, tagliare. Ma a questo punto mi viene il sospetto che è l'unica cosa che sono capaci di fare! A nessuno è venuto in mente una qualche soluzione alternativa. Non mi meraviglio che manchino studi sull'efficacia del DTR.
A questo punto, dottore, lei mi capirà, le soluzioni alternative me le devo cercare da me... anzi me le devo proprio inventare: se l'unico modo per togliere i segni della sutura è quello di tagliarli via, allora prima voglio che la zona di ex-prepuzio interno che vado a perdere sia la minima possibile. Di qui la necessità di procedere ad un'espansione tissutale. Trova che questo ragionamento sia scorretto? E' ovvio che non essendo io medico son qui a far consulti...
Ho intenzione anche di consultare un esperto di laserterapia, appena il "budget" me lo consente, fosse mai che con il laser si possano quanto meno far sparire i segni e le irregolarità, e a quel punto una revisione potrebbe essere più conservativa della zona di ex-prepuzio interno.
Sinceramente, la prego di scusarmi per questo lungo e forse inopportuno sfogo.
la sua risposta, glielo confesso, mi lascia perplesso e anche un po' irritato.
E' ovvio che l'efficacia da un punto di vista scientifico va valutata attraverso protocolli standard, ma il fatto che esista un certo numero di persone che affermano, foto alla mano, di essersi fatte ricrescere la pelle del proprio pene fino a ricoprire il glande perché non sopportavano l'idea di essere circoncise, dovrebbe essere considerato comunque un fatto rilevante dal momento che vedo difficile che anche in una valutazione fatta con tutti i crismi, con gruppo sperimentale e gruppo di controllo, si possano avere casi di ricrescita spontanea del prepuzio con i quali vedere se ci sono differenze significative rispetto all'uso del DTR: non sono un medico, ma non mi risulta che dopo una circoncisione la pelle del prepuzio possa riallungarsi di centimetri spontaneamente nell'arco di due, tre, cinque anni, non a molte (10, 20, 100) né a poche, ma a nessuna persona! Se invece è così, chiedo scusa. Se come immagino però non è così, mi pare evidente che si possa plausibilmente ipotizzare un effetto del DTR a determinate condizioni e/o su certe persone (chissà in che modo e chissà quali persone).
Sono anche un po' basito dal fatto che mi risponda che "l'espansione tissutale può avere scarsi effetti o determinare diastasi fino all'ulcerazione", in quanto la sua affermazione stabilisce una previsione assolutamente vaga assai simile all'affermazione per cui "potrebbe piovere oppure potrebbe non piovere": a quali determinate condizioni può avere scarsi effetti o determinare diastasi? forse differenti tipi di tessuti rispondono alla sollecitazione dello stiramento in maniera diversa? forse dipende dalla quantità di tensione applicata sulla zona di pelle? o dalla durata di tempo? o dalla direzione della tensione applicata? Eppure mi sembrava di essere stato chiaro: io ho parlato di una tensione costante. Ma forse non ho dettagliato sufficientemente e quindi riformulo la domanda: una tensione costante, applicata sulla pelle del mio ex-prepuzio in maniera longitudinale e parallela rispetto ai segni dei punti di sutura (che sono perpendicolari alla cicatrice della circoncisione la quale è posta a distanza di 1/2 centimetri sotto la corona del glande, e che si estendono per circa mezzo centimetro circa sopra e sotto la cicatrice), applicata in maniera tale da stirare al massimo grado la pelle medesima costantemente per più ore al giorno, senza che ciò comporti dolore, né altri segni visibili quali rotture dei capillari, edemi, irritazioni ecc., né a livello del tessuto sano né a livello del tessuto cicatriziale, quale effetto avrebbe sui segni della sutura? Ammettendo che io riesca a produrre in tal modo un'espansione tissutale della zona di pelle sottoposta a tensione, devo aspettarmi che essi si allungherebbero restando ben visibili oppure che si attenuino risultando meno visibili a causa della sostituzione progressiva di tessuto cicatriziale con tessuto non cicatriziale? Oppure che si spezzino in diversi segmenti alternando tessuto cicatriziale con tessuto non cicatriziale?
La risposta che mi ha dato, mi permetta, è troppo vaga e quindi comoda. Facciamo un esempio: se io chiedo a un metereologo se, stante certe condizioni di temperatura e di umidità devo aspettarmi che piova o che ci sia il sole, non posso accettare una risposta non previsionale del tipo: "Potrebbe piovere oppure no". Posso accettare solo risposte del tipo "Se l'umidità sale oltre tot e se la temperatura scende sotto i tot allora piove altrimenti non piove", oppure una risposta del tipo "Non lo so".
Spero che mi perdoni di questa lunga digressione ma, glielo confesso, sono assai deluso della classe medica! Come lei ha forse notato, non è la prima volta che chiedo consulti sul mio problema di circoncisione che è estetico. Questo già dovrebbe essere considerato il segno che evidentemente, se mi trovo qui a chiedere, è perché qualcun altro fuori ha ascoltato poco. E, mi permetta, lo sappiamo tutti che non si può dare un parere attendibile senza una valutazione dal vivo: quello che si viene a fare qui è o dovrebbe essere chiedere consulti generici, teorici, affinché le persone vedano quanto meno una possibilità nuova, uno spiraglio, una direzione da indagare poi con dei professionisti reali e non più virtuali. Invece fra i medici, mi perdoni se le sembro offensivo, vedo solo volontà di mettersi le spalle al muro rispetto al problema dei pazienti, poco coraggio e tendenza alla soluzione minimamente accettabile senza ascoltare veramente le esigenze di chi hanno di fronte.
Deve sapere che chi mi ha operato non ha tenuto affatto in conto il problema estetico, che io considero rilevante quanto quello funzionale, dato che per quello che mi devo in mezzo alle gambe, mi creda, non sto affatto bene. Eppure ho fatto notare a questo medico che rimanevano segni della sutura e che la cicatrice era irregolare. Mi è stato risposto che di questa cosa "non si muore" e quindi dovevo stare tranquillo, e mi è stato detto che alcuni uomini apprezzano le irregolarità della cicatrice perché aumentano le loro sensazioni sessuali... Ora, sinceramente a me non me ne frega niente di "alcuni uomini" perché io non sono "alcuni uomini", ma quello che mi interessa moltissimo invece è che sembra che i medici che ho consultato non capiscano il semplice banale fatto che ho intenzione di salvare l'aspetto estetico del mio pene! Ma che loro non ce l'hanno, un pene!? Guardi, a volte me lo domando...
Mi è stato addirittura proposto di procedere ad una revisione della circoncisione asportando i segni della sutura e allo stesso tempo avvicinando la cicatrice al glande di uno due millimetri! Eppure era un uomo, quindi possessore di pene anche lui, e mi meraviglia il fatto che non si sia neanche posto il problema di come questo avrebbe tagliato via l'ex-prepuzio interno, lasciando sull'asta il 99% di insensibile ex-prepuzio esterno. Mi domando: da quale zona di pelle del suo pene trae piacere, questo dottore che mi ha consigliato una simile soluzione?
Insomma, per i medici sembra esistere come unica soluzione quella di tagliare, tagliare, tagliare. Ma a questo punto mi viene il sospetto che è l'unica cosa che sono capaci di fare! A nessuno è venuto in mente una qualche soluzione alternativa. Non mi meraviglio che manchino studi sull'efficacia del DTR.
A questo punto, dottore, lei mi capirà, le soluzioni alternative me le devo cercare da me... anzi me le devo proprio inventare: se l'unico modo per togliere i segni della sutura è quello di tagliarli via, allora prima voglio che la zona di ex-prepuzio interno che vado a perdere sia la minima possibile. Di qui la necessità di procedere ad un'espansione tissutale. Trova che questo ragionamento sia scorretto? E' ovvio che non essendo io medico son qui a far consulti...
Ho intenzione anche di consultare un esperto di laserterapia, appena il "budget" me lo consente, fosse mai che con il laser si possano quanto meno far sparire i segni e le irregolarità, e a quel punto una revisione potrebbe essere più conservativa della zona di ex-prepuzio interno.
Sinceramente, la prego di scusarmi per questo lungo e forse inopportuno sfogo.
[#5]
......Sono anche un po' basito dal fatto che mi risponda che "l'espansione tissutale può avere scarsi effetti o determinare diastasi fino all'ulcerazione", in quanto la sua affermazione stabilisce una previsione assolutamente vaga assai simile all'affermazione per cui "potrebbe piovere oppure potrebbe non piovere": a quali determinate condizioni può avere scarsi effetti o determinare diastasi? forse differenti tipi di tessuti rispondono alla sollecitazione dello stiramento in maniera diversa? forse dipende dalla quantità di tensione applicata sulla zona di pelle? o dalla durata di tempo? o dalla direzione della tensione applicata?.........
gentile utente, mi dispiace che abbia inteso la mia risposta come un "non volersi prendere delle responsabilità" ma non è affatto così.
Le rispondo per quanto possibile ad alcuni suoi quesiti
è esattamente come dice (lo sa bene chi si occupa di espansione tissutale nei pazienti con gravi cicatrici!) differenti tessuti rispondono in maniera differente; la quantità e la durata della tensione può fare una grande differenza nel risultato finale; è INDISPENSABILE una valutazione del tessuto cicatriziale prima di qualunque programma di espansione tissutale.
Consideri infine che esistono anche in medicina casi di "furbi" che mostrano foto pre e post trattamento che sono non veritiere o "ritoccate" al computer.
non esiti a ricontattarmi se necessita di ulteriori chiarimenti
cordiali saluti
gentile utente, mi dispiace che abbia inteso la mia risposta come un "non volersi prendere delle responsabilità" ma non è affatto così.
Le rispondo per quanto possibile ad alcuni suoi quesiti
è esattamente come dice (lo sa bene chi si occupa di espansione tissutale nei pazienti con gravi cicatrici!) differenti tessuti rispondono in maniera differente; la quantità e la durata della tensione può fare una grande differenza nel risultato finale; è INDISPENSABILE una valutazione del tessuto cicatriziale prima di qualunque programma di espansione tissutale.
Consideri infine che esistono anche in medicina casi di "furbi" che mostrano foto pre e post trattamento che sono non veritiere o "ritoccate" al computer.
non esiti a ricontattarmi se necessita di ulteriori chiarimenti
cordiali saluti
[#6]
Gentile utente,
il chirurgo plastico estetico è per sua natura e formazione capace di valutare al meglio qualsiasi tipo di problematica estetica ed , in questo senso, arrivare oltre quello che altri medici considerano un sia pur valido punto di arrivo terapeutico. In particolare , nel suo caso potrà valutare l'entità e la qualità estecica delle cicatrici e consigliarla per il meglio.
saluti
il chirurgo plastico estetico è per sua natura e formazione capace di valutare al meglio qualsiasi tipo di problematica estetica ed , in questo senso, arrivare oltre quello che altri medici considerano un sia pur valido punto di arrivo terapeutico. In particolare , nel suo caso potrà valutare l'entità e la qualità estecica delle cicatrici e consigliarla per il meglio.
saluti
Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net
[#7]
Gentile utente,
ho letto con interesse la problematica per la quale lei ha chiesto lumi al collega. Come specialista in chirurgia ed esperto in medicina estetica mi limito a rassicurarla sulla possibilità di migliorare molto gli esiti cicatriziali, mediante tecniche non chirurgiche: mi riferisco alla laserterapia e alla FELCterapia, che, glielo assicuro, hanno migliorato molti casi come il suo.
Non metto voce invece sul dispositivo DTR, che invece è di competenza urologica.
Le auguro una buona giornata
ho letto con interesse la problematica per la quale lei ha chiesto lumi al collega. Come specialista in chirurgia ed esperto in medicina estetica mi limito a rassicurarla sulla possibilità di migliorare molto gli esiti cicatriziali, mediante tecniche non chirurgiche: mi riferisco alla laserterapia e alla FELCterapia, che, glielo assicuro, hanno migliorato molti casi come il suo.
Non metto voce invece sul dispositivo DTR, che invece è di competenza urologica.
Le auguro una buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5.6k visite dal 25/10/2011.
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