Ischemia cerebrale: quante probabilità di sopravvivenza?

Salve, mio zio di 57 anni lunedì sera ha avuto un'emorragia cerebrale. Stava andando in motorino qiuando ha cominciato a sentirsi male. Sceso dal motorino, ha cominciato a non sentirsi più la gamba ed il braccio sinistri e stava barcollando. Soccorso da alcuni passanti, è riuscito a tornare a casa in motorino, ma poi ha chiamato alcuni vicini di casa, uno dei quali è un medico, che - sentendo il timbro di voce - gli ha subito fatto un'iniezione ed ha chiamato l'ambulanza. Ora è ricoverato in ospedale, ma non è stato mai portato in rianimazione così come non ha mai perso conoscenza. Dalle varie TAC che gli hanno fatto è emerso che ha avuto un'emorragia cerebrale di lieve entità, con un'ematoma che non si sa ancora se si sta assorbendo. Poi hanno gli hanno diagnosticato un'ischemia cerebrale. Ha ancora paralisi agli arti sinistri. In questi due giorni è riuscito persino a parlare con mio padre (suo fratello) anche se pochissimo e con un filo di voce. E' da ieri sera che continua a dormire ed i medici gli stanno facendo un'altra TAC. Hanno comunque detto che se sta dormendo da molto è un brutto segnale.
C'è da dire che mio zio soffre di diabete alimentare (ce l'aveva anche sua madre), ipercolesterolemia e ipertensione. Però i valori, compresi i trigliceridi, li teneva sempre sotto controllo con medicine. Sua figlia dice che mio zio si alzava di notte per mangiare e mangiava ogni qualvolta non lo vedevano. Al momento del ricovero aveva i trigliceridi a 600 ed ancora ce li ha alti.

Volevo sapere se il fatto di continuare a dormire non sia un segnale che è entrato in coma.

Inoltre, data la giovane età e l'entita lieve dell'attacco ischemico, quante probabilità ha di sopravvivere? Dicono che questi giorni sono cruciali.

Vorrei sapere queste informazioni.

Grazie.
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Se Suo zio si risveglia e risulta cosciente non si tratta di coma.
Lo stato di sonnolenza può essere normale nei primi giorni dall'evento, se dovesse perdurare bisogna controllare l'evoluzione con periodiche TAC e con la terapia antiedema.
L'ematoma se non viene asportato chirurgicamente perchè di piccole dimensioni o in sede profonda, si riassorbe spontaneamente anche senza deficit neurologici soprattutto se non ce ne sono stati al momento del sanguinamento.
E' probabile che la causa del sanguinamento sia l'ipertensione, perciò è necessario che questa venga mantenuta su valori normali.

Cordialità ed auguri
[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve,
grazie della risposta. Innanzitutto, dalla TAC che hanno fatto ieri, il neurochirurgo ha detto che è stato un capillare a rompersi, quindi hanno escluso ictus ischemico. Intanto, mio zio si è risvegliato ed ha anche mangiato qualcosa. Oggi abbiamo saputo che è stato sveglio parecchio, quindi la sonnolenza pare stia passando. Inoltre, ci hanno comunicato anche che lentamente sta cominciando a sentire di nuovo gli arti bloccati, cominciando dal piede, che ha risposto ad uno stimolo.
Abbiamo avuto molta paura. Un'ultima informazione: c'è il rischio che gli risucceda tutto ciò? Cioè, ora sarà più vulnerabile oppure, seguendo i consigli medici, può riprendere piano piano le normali attività?

grazie.
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Certamente. Penso che avrà bisogno di un periodo di Riabilitazione motoria e, come Le dicevo, di curare l'ipertensione.
Se si riducono i fattori di rischio, la probabilità di un nuovo episodio si riduce considerevolmente.

Ancora Auguri

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