Linfangite
Buonasera,
mia madre di aa 79 ha avuro 5 anni una cistecotmia con asportazione dei linfonodi. Da allora soffre di lifoedema ad una sola gamba con eventi di linfangite, che recidivano ogni circa 7/8 mesi.
La mia impresisone è che ogni volta il fenomeno sia più forte e più difficile da combattere.
Nella fase di linfangite, mia madre si cura con Aumentin e Eparina.
Vorrei sapere:
- esistono antibiotici più efficaci?
- serve associare cortisone (bentelan) alla cura?
- è necessaria l'eparina?
Insomma sono preoccupata... quela è la cura migliore nella fase acuta?
Sempre nella fase acuta:
- è necessaio che sia immobile oppure deve camminare un pochino?
- è necessario fare una fasciatura compressiva dell'arto o è meglio lasciarlo libero?
- possono essere utili creme o bende all'ossido di zinco?
Infine esiste qualche terapia preventiva, onde evitare ulteriori recidive?
Grazie
cordiali saluti.
mia madre di aa 79 ha avuro 5 anni una cistecotmia con asportazione dei linfonodi. Da allora soffre di lifoedema ad una sola gamba con eventi di linfangite, che recidivano ogni circa 7/8 mesi.
La mia impresisone è che ogni volta il fenomeno sia più forte e più difficile da combattere.
Nella fase di linfangite, mia madre si cura con Aumentin e Eparina.
Vorrei sapere:
- esistono antibiotici più efficaci?
- serve associare cortisone (bentelan) alla cura?
- è necessaria l'eparina?
Insomma sono preoccupata... quela è la cura migliore nella fase acuta?
Sempre nella fase acuta:
- è necessaio che sia immobile oppure deve camminare un pochino?
- è necessario fare una fasciatura compressiva dell'arto o è meglio lasciarlo libero?
- possono essere utili creme o bende all'ossido di zinco?
Infine esiste qualche terapia preventiva, onde evitare ulteriori recidive?
Grazie
cordiali saluti.
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
i quesiti che ci pone dovrebbero per la verità trovare risposta da parte di uno Specialista di riferimento che possa seguire attentamente dal vivo la evoluzione del quadro clinico.
La tendenza alle recidive è una delle caratteristiche delle linfangiti acute su linfedema cronico ed è vero quello che Lei afferma circa il progressivo aggravamento conseguente agli episodi acuti, che inevitabilmente comportano un ulteriore danneggiamento di settori linfatici.
I provvedimenti terapeutici cui fa cenno sono quelli più comunemente messi in atto durante gli episodi acuti di linfangite: l'impiego di cortisonici andrebbe valutato di volta in volta in considerazione delle specifiche manifestazioni, mentre l'Eparina ha un razionale nell'evitare la progressione verso quadri di perilinfangite e di flebite.
E' inutile, anzi inopportuno, costringere la paziente all'immobilità; personalmente sono contrario all'applicazione di bendaggi in generale, soprattutto se compressivi.
Esiste la possibilità di istituire una terapia antibiotica a lungo termine con impiego della Penicillina G sodica, analogamente a quanto praticato nelle infezioni croniche da streptococco betaemolitico, che è il germe più frequentemente in questione, anche se tale procedura viene raramente applicata per il rischio legato alla possibile allergia per questo antibiotico. Tale rimedio potrebbe tuttavia essere preso in considerazione sotto il controllo del Medico curante.
Va curata attentamente l'igiene della cute dell'arto e del piede, come pure vanno evitate le punture di insetto ed i traumi anche minimi (attenzione alla pedicure). Va osservata la massima pulizia degli indumenti e delle scarpe, nei quali potrebbero restare annidati germi responsabili delle recidive.
Gentile Utente,
i quesiti che ci pone dovrebbero per la verità trovare risposta da parte di uno Specialista di riferimento che possa seguire attentamente dal vivo la evoluzione del quadro clinico.
La tendenza alle recidive è una delle caratteristiche delle linfangiti acute su linfedema cronico ed è vero quello che Lei afferma circa il progressivo aggravamento conseguente agli episodi acuti, che inevitabilmente comportano un ulteriore danneggiamento di settori linfatici.
I provvedimenti terapeutici cui fa cenno sono quelli più comunemente messi in atto durante gli episodi acuti di linfangite: l'impiego di cortisonici andrebbe valutato di volta in volta in considerazione delle specifiche manifestazioni, mentre l'Eparina ha un razionale nell'evitare la progressione verso quadri di perilinfangite e di flebite.
E' inutile, anzi inopportuno, costringere la paziente all'immobilità; personalmente sono contrario all'applicazione di bendaggi in generale, soprattutto se compressivi.
Esiste la possibilità di istituire una terapia antibiotica a lungo termine con impiego della Penicillina G sodica, analogamente a quanto praticato nelle infezioni croniche da streptococco betaemolitico, che è il germe più frequentemente in questione, anche se tale procedura viene raramente applicata per il rischio legato alla possibile allergia per questo antibiotico. Tale rimedio potrebbe tuttavia essere preso in considerazione sotto il controllo del Medico curante.
Va curata attentamente l'igiene della cute dell'arto e del piede, come pure vanno evitate le punture di insetto ed i traumi anche minimi (attenzione alla pedicure). Va osservata la massima pulizia degli indumenti e delle scarpe, nei quali potrebbero restare annidati germi responsabili delle recidive.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 15.4k visite dal 14/04/2013.
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