Vena o canale linfatico spesso sotto ascella
Gentili specialisti, un mese fa circa ho avuto un gonfiore sotto l’ascella destra, un bozzo che si è irritato e gonfiato un bel po’.
Un medico però mi ha tranquillizzato dicendo che non si trattava di linfonodo ma di infiammazione probabilmente dovuta a pelo incarnito.
Il bozzo si è sgonfiato applicando gentalyn beta ma da un paio di settimane in quelle vicinanze sento al tatto come una vena ispessita, una cordicella che va dal centro ascella al braccio.
Non è dolente ma a tratti avverto qualche fastidio.
Ho fatto allora un’ecografia, e dal referto è risultato un ispessimento ipoecogeno cordoniforme di un vaso superficiale verosimilmente linfatico completamente ostruito come per linfangite.
Mostrato l’esame al medico curante lui non ha ritenuto opportuno procedere con antibiotici ma ha dato tre Tachipirina 500 al giorno.
Sto facendo terapia da tre giorni ma non riscontro alcun miglioramento.
È troppo presto?
O è il caso di chiedere un secondo parere?
Secondo voi c’è da preoccuparsi?
Un medico però mi ha tranquillizzato dicendo che non si trattava di linfonodo ma di infiammazione probabilmente dovuta a pelo incarnito.
Il bozzo si è sgonfiato applicando gentalyn beta ma da un paio di settimane in quelle vicinanze sento al tatto come una vena ispessita, una cordicella che va dal centro ascella al braccio.
Non è dolente ma a tratti avverto qualche fastidio.
Ho fatto allora un’ecografia, e dal referto è risultato un ispessimento ipoecogeno cordoniforme di un vaso superficiale verosimilmente linfatico completamente ostruito come per linfangite.
Mostrato l’esame al medico curante lui non ha ritenuto opportuno procedere con antibiotici ma ha dato tre Tachipirina 500 al giorno.
Sto facendo terapia da tre giorni ma non riscontro alcun miglioramento.
È troppo presto?
O è il caso di chiedere un secondo parere?
Secondo voi c’è da preoccuparsi?
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CON I LIMITI DI UN CONSULTO A DISTANZA
Gentile Utente,
potrebbe trattarsi di una tromboflebite toracoepigastrica o ascellare (flebite di Mondor): essa ha origine spesso idiopatica, ma vanno in ogni caso valutate attività fisiche eccessive (palestra), traumi, infezioni dei tessuti molli, pregressi interventi chirurgici, fasciature strette o condizioni di trombofilia. Una visita medica generale ed eventuali controlli ematochimici potrebbero essere indicati.
La correlazione con malattie neoplastiche della mammella, per quanto spesso richiamata come rara evenienza, non è certa e la risoluzione del processo è per lo più spontanea, anche se spesso molto lenta, dando non raramente luogo alla permanenza di esiti fibrosi.
Gentile Utente,
potrebbe trattarsi di una tromboflebite toracoepigastrica o ascellare (flebite di Mondor): essa ha origine spesso idiopatica, ma vanno in ogni caso valutate attività fisiche eccessive (palestra), traumi, infezioni dei tessuti molli, pregressi interventi chirurgici, fasciature strette o condizioni di trombofilia. Una visita medica generale ed eventuali controlli ematochimici potrebbero essere indicati.
La correlazione con malattie neoplastiche della mammella, per quanto spesso richiamata come rara evenienza, non è certa e la risoluzione del processo è per lo più spontanea, anche se spesso molto lenta, dando non raramente luogo alla permanenza di esiti fibrosi.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 18/09/2022.
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