Intervento aneurisma aorta addominale
Buonasera gentili Dottori, chiedo un consulto per mio padre di 70 anni a cui è stato diagnosticato un AAA sottorenale arrivato ad oggi ad una misura di circa 5, 5 cm.
È stato monitorato semestralmente da almeno 4 anni da quando l’aneurisma era 4. 6. Ora il chirurgo vascolare che lo segue ha optato per l’intervento chirurgico, dopo aver visionato le immagini dall’angiotac, dicendo che purtroppo non è possibile effettuare la tecnica EVAR in quanto dice che vista la conformazione interna non sarebbe un buon lavoro, non ci sono le condizioni per inserire la protesi dall’interno.
Inoltre è presente un aneurisma dell’aorta iliaca, che intende trattare contestualmente.
Detto questo ha già effettuato il preoperatorio e sembrerebbe pronto alla chiamata.
Abbiamo avuto delle informazioni riguardo all’anestesia ed all’eventualità di passare un giorno in terapia intensiva e non nascondo che è salita la preoccupazione.
Per l’intervento invece, siamo consapevoli che, sebbene in elezione, non si tratta di un intervento leggero, anzi.
Vi chiedo, in linea generale, se questo intervento in una persona risultata idonea (anche se in cura per ipertesione, leggero diabete, colesterolo e prostata ed ex fumatore) come mio padre sarà pesante e/o rischioso.
Siamo consapevoli che la valutazione rischio beneficio è sicuramente a favore, ma la paura che qualcosa possa andare storto c’è.
Qualcuno mi potrebbe raccontare meglio le fasi dell’intervento e quali di esse sono più critiche dovendo rimanere il paziente privo di circolazione per diversi minuti con la possibilità che alcuni organi possano andare in sofferenza.
Ad oggi questo intervento, nonostante reputo l’EVAR più sicuro, rimane una valida scelta?
Ci sarà la possibilità di ricevere trasfusioni?
Il taglio sarà molto ampio e lo spostamento delle viscere porterà complicazioni?
Ed infine, il decorso post operatorio, cosa ci dobbiamo aspettare?
Vi chiedo tutte queste informazioni in quanto il medico non ci ha ancora convocato per illustrarci per bene il tutto.
Grazie per le cortesi risposte.
È stato monitorato semestralmente da almeno 4 anni da quando l’aneurisma era 4. 6. Ora il chirurgo vascolare che lo segue ha optato per l’intervento chirurgico, dopo aver visionato le immagini dall’angiotac, dicendo che purtroppo non è possibile effettuare la tecnica EVAR in quanto dice che vista la conformazione interna non sarebbe un buon lavoro, non ci sono le condizioni per inserire la protesi dall’interno.
Inoltre è presente un aneurisma dell’aorta iliaca, che intende trattare contestualmente.
Detto questo ha già effettuato il preoperatorio e sembrerebbe pronto alla chiamata.
Abbiamo avuto delle informazioni riguardo all’anestesia ed all’eventualità di passare un giorno in terapia intensiva e non nascondo che è salita la preoccupazione.
Per l’intervento invece, siamo consapevoli che, sebbene in elezione, non si tratta di un intervento leggero, anzi.
Vi chiedo, in linea generale, se questo intervento in una persona risultata idonea (anche se in cura per ipertesione, leggero diabete, colesterolo e prostata ed ex fumatore) come mio padre sarà pesante e/o rischioso.
Siamo consapevoli che la valutazione rischio beneficio è sicuramente a favore, ma la paura che qualcosa possa andare storto c’è.
Qualcuno mi potrebbe raccontare meglio le fasi dell’intervento e quali di esse sono più critiche dovendo rimanere il paziente privo di circolazione per diversi minuti con la possibilità che alcuni organi possano andare in sofferenza.
Ad oggi questo intervento, nonostante reputo l’EVAR più sicuro, rimane una valida scelta?
Ci sarà la possibilità di ricevere trasfusioni?
Il taglio sarà molto ampio e lo spostamento delle viscere porterà complicazioni?
Ed infine, il decorso post operatorio, cosa ci dobbiamo aspettare?
Vi chiedo tutte queste informazioni in quanto il medico non ci ha ancora convocato per illustrarci per bene il tutto.
Grazie per le cortesi risposte.
[#1]
Ritengo che tutte queste domande debba rivolgerle al chirurgo che dovrà operare. Da ex primario di chirurgia vascolare di Busto Arsizio ho eseguito centinaia di interventi per AAA e sempre informavo paziente e familiari di tutto quello che entrambi devono conoscere. Non serve essere informati da altri. Buona giornata
Dr. Antonio tori
[#2]
Utente
Egregio Dottor Tori, grazie per l’attenzione. Il suo consiglio è giusto, provvederò a parlare con il chirurgo personalmente. Sa, la paura e l’ansia spesso ne fanno da padrone e si perde un po’ quello che il giusto iter. Tra l’altro mio padre dovrà essere operato proprio a Busto Arsizio. Se mi concede solo un suo parere di carattere generale gliene sarei grato. Vista la sua lunga esperienza , anche nei trattamenti dell’AAA in chirurgia di tipo open, ritiene questo intervento effettuato in modalità programmata, sia pesante ? I suoi pazienti hanno sempre tollerato l’intervento in termini di ripresa? Grazie per l’attenzione.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 03/10/2023.
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