Secondo lei è quantificabile il rischio di tale operazione

Buonasera dottore, vorrei avere una risposta da lei per piacere,anche se è molto difficile. Mio zio di anni 77 deve essere sottoposto ad un intervento per il taglio di un tratto di intestino colon in seguito a polipectomia: il polipetto conteneva cellule maligne e per questo si è valutata questa operazione anche se mi hanno sempre parlato di operazione preventiva visto che non è possibile quantificare le cellule maligne e lo stato. Ora mio zio è cardiopatico con un infarto avuto una quindicina di anni fa; è un fumatore e ha una moderata insufficienza renale,tutto accompagnato da una permanente anemia.Secondo lei è quantificabile il rischio di tale operazione? Se non si sottoponesse all'intervento,cosa potremmo andare incontro? grazie mille e mi scusi per il linguaggio non appropriato.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Si, la valutazione anestesiologica pemettera' di definire il rischio operatorio mediante una classificazione appositamente ideata.
Non eseguire l' intervento, nella situazione da lei descritta, puo' significare permanenza e quindi diffusione della neoplasia il cui rischio è ipotizzabile in base all' esito dell' esame istologico del polipo.
Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
grazie dottore per la sua risposta. Le riporto di preciso l'esito della biopsia effettuata sul polipetto:
Polipo del sigma di cm 1 di diametro. Il quadro morfologico mostra un adenoma tubulo-villoso con marcati artefatti da stiramento e diplasia ghiandolare severa che giunge sino ad immagini di adenocarcinoma intramucoso con aree di infiltrazione dell'asse fibrovascolare. Non si osservano chiare immagini di embolizzazione neoplastica. Lesione contenua nei margini di escissione chirurgica.
Secondo lei che quadro può significare?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Buono: la possibilita' che la malattia sia estesa alle ghiandole teoricamente esiste ma è molto bassa, meno del 10%.
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
le riporto anche l'ultimo quadro clinico che risale a un ricovero del giugno 2010:
Anemia macrocitica in soggetto affetto da insufficienza renale cronica di grado moderato, rene pelvico destro,vasculopatia ostruttiva pluridistrettuale a maggiore espressività sugli assi iliaco-femorale.Gastrite erosiva;diverticolosi colica.
Con questo quadro secondo lei potrebbe sottoporsi ad un operazione del genere?
Grazie mille,è molto gentile!
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Non posso valutarlo io a distanza, sara' il collega anestesista che eseguira la valutazione preoperatoria a potere quantificare il rischio.Prego.
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