Un ascesso nella zona del perineo

Buongiorno.
Ho 28 anni e da alcuni giorni avverto un forte e persistente dolore intorno all'ano (sul lato destro) che si irradia all'interno.
Premetto che tra il 2010 ed il 2011 (a distanza di circa 6 mesi) ho subito due interventi: il primo per un ascesso nella zona del perineo (a detta dei chirurgi, non propriamente perianale,ma collocato in una posizione inconsueta); il secondo, per la fistola (l'ascesso si è nel trattempo fistolizzato) e per una ragade anale.
Fino ad oggi non ho mai avuto particolari disturbi, se non un leggero fastidio alle ferite di tanto in tanto, in genere in concomitanza di mutamenti climatici. In questi giorni, invece, sto sentendo, come anticipato, in intenso dolore anale. Nello specifico, tastando la zona (che coincide con quella della cicatrice della ragade), sento la parte inspessita, come se ci fosse un nodulo; facendo pressione su quella zona, avverto più dolore.
Tengo a precisare che durante la defecazione non perdo sangue. Il dolore persiste durante la giornata e la notte e si acuisce quando sono seduta.
So bene che a distanza non è possibile formulare diagnosi, ma vorrei chiedere di cosa astrattamente potrebbe trattarsi.
Vi ringrazio sin da ora per la vostra disponibilità, augurandovi buon lavoro.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
Potrebbe trattarsi di un ascesso in formazione in sede intersfinterica. Deve assolutamente rivolgersi al curante per una visita e nel caso non avesse risposte esaurienti dovra sentire un proctologo.

Dr. Roberto Rossi

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Utente
Utente
Grazie, Dr. Rossi, per la celere risposta.
Ascesso: proprio quello che temevo e a cui cercavo, invano, di non pensare. Quindi Lei esclude, sempre astrattamente, che possa trattarsi di una infiammazione della ferita della precedente ragade o altro? Mi rendo conto: la domanda è banale, ma è forse il frutto di un vano tentativo, ancora una volta, di escludere l'ascesso (alla sola idea di ripercorrere quello che è accaduto anni fa, sto male).
Mi scusi, e grazie ancora.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
No non è escludibile un fatto infiammatorio. attenzione però a sentire uno specialista e non chi magari può consigliare una terapia antibiotica che potrebbe peggiorare la situazione.
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Utente
Utente
La ringrazio ancora. Sentirò uno specialista e farò una visita.
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Utente
Utente
Gentile Dr. Rossi, stamattina ho eseguito una visita dal chirurgo che, però, non mi ha molto "convinta". Il medico mi ha visitata dapprima facendomi assumere la posizione fetale, poi carponi. Io avvertivo dolore, quindi ero tesa e tendevo a stringere le natiche. Lui mi ha detto che non riusciva a capire bene, perchè ra difficile visitarmi; che sentiva nella zona perianale (dove io credevo ci fosse l'ascesso) non un ascesso ma la cicatrice della vecchia ragade (operata in passato, ma da altro chirurgo). Poi, aiutandosi con un gel, mi ha visitato all'interno dell'ano e ha sostenuto che, forse, c'è una ragade. Il medico mi ha prescritto una cura antibiotica; mi ha poi detto di applicare sull'ano una pomata anestetica (Luan) e di inserire e di tenere per 10 minuti dei dilatatori anali, passando via via da una misura più piccola a quella più grande. Dovrò poi tra una decina d igiorni tornare da lui.
Lungi da me l'idea di mettere in dubbio la diagnosi di un professionista, mi chiedo: è possibile che una ragade e una ferita precedente (infiammata) possa portare a dolori così forti? Questa notte il dolore è stato fortissimo; la zona interessata, attorno all'ano, sembrava incandescente. Non so cosa fare. Seguirò senza dubbio la terapia del medico. Secondo lei posso affrontare una viaggio di poche ore per raggiungere la mia famiglia? C'è il rischio che la situazione peggiori?
Grazie infinite.
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
Non credo che il viaggio possa essere la causa di un eventuale peggioramento.
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Utente
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Grazie. Buon lavoro.
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Utente
Utente
Buongiorno, vorrei aggiornarvi sulla situazione.
Da giorni, dopo la visita, ho avvertito dei dolori allucinanti, che a stento si attenuavano con toradol e dilatatori anali ( entrambi prescritti da medico). Io, sin dall'inizio dell'insorgenza de dolore, era convinta che i dolori derivassero da un ascesso perianale. I dolori, infatti, erano molto simili a quelli avvertiti qualche anno fa, quando è comparso il primo ascesso. Il chirurgo che mi visitata di recente, però, continuava a sostenere che si trattava di una ragade (che comunque ho).
Stamattina, dopo l'ennesima nottata trascorsa tra dolori lancinanti, è doppiato l'ascesso, da cui è fuoriuscito e continua a fuoriuscire pus e sangue maleodorante. Avevo ragione, si trattava di ascesso.
Premesso che dopo le feste tornerò dal medico e forse poi ne consulterò uno diverso, ora ho dei dubbi e delle domande a cui spero possiate dare delle risposte
1- devo continuare ad assumere l'antibiotico, fino al termine della scatola?
2- posso usare ( come feci la volta precedente) l'euclorina diluita in acqua per i lavaggi?
3- quando il medico mi visiterá, praticherà la zaffatura o userá lo specillo? Ne ho il terrore...
4- quando l'ascesso scoppia da solo, c'è il rischio che si fistolizzi? L'ascesso precedente, inciso chirurgicamente, si è fistolizzato e così ho dovuto affrontare un successivo intervento
5- malattie come ascessi e ragadi sono in qualche modo tra loro collegate? Possono essere tenute sotto controllo o prevenute, magari con un ceto tipo di alimentazione?
6- quando il chirurgo operò la costola circa 2 anni fa ( e assieme operò anche una ragade con sfinterectomia ) mi disse che non era riuscito a trovare il punto di insorgenza della fistola; che aveva cercato a lungo, ma che non ha voluto insistere per evitare di creare un canale. Ora mi chiedo: quella fistola potrebbe essere collegata all'attuale nuovo ascesso?
Mi scuso per la prolissitá. Vi ringrazio in anticipo e v auguro buone feste.