Referto colpocistodefecografia

Salve, sono una donna di 38 anni e ho avuto tre parti naturali tra il 2007 e il 2011. Sono sempre stata tendenzialmente stitica, ma negli ultimi anni la situazione è molto peggiorata al punto che non riesco più ad avere evacuazioni soddisfacenti spontanee, e devo quotidianamente ricorrere a lassativi per bocca nonchè supposte di glicerolo per aiutarmi a completare la defecazione (anche quando riesco ad andare ho persistentemente la situazione di avere ancora ingombro rettale). Saltuariamente ricorro anche a svuotamento manuale soprattutto se le feci sono tendenzialmente dure. In seguito a visita proctologica mi è stato riscontrato un rettocele e un prolasso mucoso per cui mi è stato consigliato di eseguire una colpocistodefecografia di cui ho acquisito oggi il referto. Gradirei avere gentilmente un vostro parere (riporto un estratto dei punti a mio avviso salienti, spero di non tralasciare passaggi importanti):

- normale tempo di apertura del canale anale con aumento del tempo di svuotamento dell'ampolla rettale che risulta incompleto
- durante tale fase, discesa della giunzione rettoanale di circa 7 cm rispetto al margine inferiore delle tuberosità ischiatiche come per peritoneo discendente
- rettocele anteriore di 6 cm in cui ristagna il bario al termine dell'indagine che tende a dirigersi anteriormente ed inferiormente
- fase defecografica caratterizzata da continui movimenti di contrazione e ponzamento come per dissinergia addomino-pelvica

Grazie anticipatamente.
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
IL disturbo da lei lamentato trova riscontro nel quadro strumentale!
Probabilmente è in parte dovuto alle tre gravidanze citate.
In parole povere Lei fatica ad andare in bagno in parte a causa delle modificazioni anatomice (in primis rettocele ed abbassamento del pavimento pelvico) ed in parte per la perduta sincronizzazione dei uscoli della defecazione (dissinergia addomino-pelvica).
Data la giovane età ipotizzerei (non potendola visitare e non potendo visionare le immagini) un tentativo fisioterapico accompagnato da una terapia "lassativa" appropriata.
Nel caso non avesse benefici credo che l'approccio debba passare al chirurgo.
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia