Una fistola anale può sviluppare un tumore?

Buongiorno,
espongo il mio caso. A settembre 2012 mi viene diagnosticata una fistola anale. Ad ottobre 2012 mi sottopongo a colonscopia che dà esito negativo. Dopo circa un anno la fistola apparentemente guarisce da sola. Dalla apparente guarigione verso inizio 2014 passo un anno e mezzo in ottima salute, continuando a praticare running con costanza tre volte alla settimana per almeno 1 ora a seduta. Però verso luglio 2015 la fistola fa lentamente la sua ricomparsa. Ad aprile 2016 mi rivolgo ad un altro proctologo perché il precedente vuole operarmi senza diagnosticare il tipo di fistola prima dell'operazione. Il nuovo proctologo diagnostica la fistola transfinterica alta latero anteriore sx con due diramazioni e l'ascesso cronico, facendomi una rettoscopia e successivamente in altra visita una ecografia endoanale. A maggio 2016 mi dovrebbero inserire il setone ma per un'influenza mi posticipano l'intervento; nel frattempo l'ascesso si acutizza e viene inciso, in ambulatorio e senza problemi (sono tornato a casa da solo subito dopo l'operazione). A giugno 2016 mi inseriscono due setoni per far drenare bene l'ascesso cronico e a settembre 2016 operano la fistola con il permacol. Ad oggi la fistola non è guarita, non c'è stata una recidiva, perché non si è mai chiusa definitivamente, nonostante il proctologo che mi ha in cura mi avesse detto nei primi mesi che il decorso rientrava nella normalità (ho effettuato diverse visite di controllo).
A fine maggio 2017 il proctologo effettua un'ecografia endoanale e mi dice che i muscoli sfinterici sono meno interessati tanto che mi prospetta una messa a piatto. Ai primi di giugno 2017 effettua una pulizia dell'orifizio esterno della fistola con un piccolo intervento in anestesia locale, eliminando del tessuto granulato (che però dopo qualche giorno si riforma). Ad un controllo il 20 giugno, inaspettatamente, durante esplorazione anale il proctologo sente un ispessimento all'interno dell'ano ed effettua una rettoscopia tramite la quale diagnostica un'infiammazione del retto. Seguo la cura (metronidazolo e mesalazina) fino al successivo controllo del 27 giugno. A questo controllo, senza rettoscopia ma solo con esplorazione digitale dell'ano, il proctologo trova una diminuzione dell'ispessimento. Continuo la cura fino alla visita di ieri 10 giugno, dove con la rettoscopia mi viene diagnosticata la guarigione dell'infiammazione del retto ed una ulteriore diminuzione dell'ispessimento .E fino a quel momento ero più o meno tranquillo, quando mi fa capire che la sua preoccupazione era quell'ispessimento che aveva notato sulla parete interna anale in corrispondenza della fistola, perché una fistola cronica come la mia può degenerare in tumore. Mi dice che non dovrebbe essere nulla di grave, ma domani devo fare una RMN senza contrasto. Vorrei avere delucidazioni per favore, io su questo portale ho letto che una fistola non può mai degenerare in tumore, come mai questi pareri discordi?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Le due patologie possono coesistere ma non hanno un rapporto causa effetto.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio della risposta, però la mia domanda era un'altra. Il proctologo che mi sta curando crede che ci sia invece, in generale, un rapporto di causa effetto. Ieri ho fatto una ricerca in Internet ed ho capito che ci sono due "scuole di pensiero", una che afferma che una fistola anale non può mai degenerare in tumore (e quindi ne deduco che non dovrebbe costituire un fattore di rischio per un tumore all'ano), un'altra che afferma il contrario. Quello che non riesco invece a capire è perché c'è questa discordanza tra voi medici proctologi. Poi nel mio caso specifico, ma questa è un'altra domanda tra le tante che mi stanno venendo in mente, come può un ispessimento che impensierisce il proctologo che mi segue, comparire da un giorno all'altro se sono stato visitato quasi mensilmente e dall'ecografia di fine maggio non risultava niente.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Non sono a conoscenza di alcuna evidenza scientifica che sostenga la seconda ipotesi.
Il suo caso specifico richiede una valutazione diretta che puo' fare chi la sta seguendo per esprimere un'opinione. Prego.
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Utente
Utente
Gentile Dottore, ancora grazie per la sua cortese risposta. Sto aspettando l'esito della RMN che ho fatto ieri, nel caso in cui sia tutto ok e dovessi solo preoccuparmi della fistola "recidiva" che ho, potrebbe succedere di dover decidere tra un intervento invasivo con rischio di lesioni allo sfintere ma risolutivo ed uno non invasivo ma con alte probabilità di insuccesso. Lei afferma, se ho capito bene e la prego di correggermi se sbaglio, che la fistola non rappresenta un fattore di rischio per il tumore all'ano perché non c'è alcuna evidenza scientifica che lo sostenga. Come detto il proctologo che mi sta curando invece sostiene che è un fattore di rischio (come tanti noti proctologi di cui ho letto in Internet), non so ancora perché ma se ha ragione potrei decidere di assumermi il rischio di un'eventuale incontinenza sfinterica, altrimenti potrei perfino decidere di tenermi questa fistola nel caso non dovesse riuscire l'intervento non invasivo. Vorrei sapere per favore se sono stati fatti degli studi scientifici che non hanno dato evidenza di questo fattore di rischio nel tenersi una fistola, oppure non esistono proprio ricerche in merito.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
La qualita' di vita con una fistola non è ottimale, ragione per la quale ha senso curarla.
La qualita' di vita con una incontinenza fecale è pessima.
Prego.
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Utente
Utente
Oggi ho ritirato il referto della RMN, a parte la fistola di cui sapevo ci fossero solo due tragitti invece di tre e un modesto idrocele bilaterale che sapevo di avere solo ad un testicolo, pare tutto ok: l'ispessimento risulta essere una "raccolta fluida", quindi un piccolo ascesso. Oggi stesso mi è stato inserito un setone e devo prendere per 5gg antibiotico che dovrebbe aiutare ad "asciugare" i piccoli ascessi che ho (anche se per diretta esperienza, in passato l'antibiotico non ha funzionato). Seguirò il suo consiglio Dott. Favara, solo interventi che non compromettano la continenza. Non ha risposto alla mia domanda, ma la ringrazio dei consigli.