Diltiazem gel per ragadi anali

Salve.

Da mesi che soffro di una ragade anale posteriore,
Dopo circa un mese in cui soffrivo di dolori e bruciori che duravano per l'intera giornata ho fatto una visita proctologica.

Dalla visita mi è stata diagnosticata per l'appunto una ragade e mi è stata data una cura con antrolin mattina e sera e psillogel solo la sera per due mesi.

La situazione a seguito è migliorata tantissimo ma la ragade non'e' ancora guarita.
Quindi alla visita di ricontrollo il medico mi ha detto di continuare per altri 2 mesi con la stessa cura, però su mia richiesta di avere una crema più forte mi è stato sostituito l'antrolin col Diltiazem gel al 2%.

Quando applico questa crema però nn trovo sollievo ma mi crea fastidio nella zona anale e perianale (sotto lo scroto) e una sensazione di dover andare sempre in bagno per tanto volevo sapere se insistere e magari dare modo alla zona di abituarsi o sospenderla.

Inoltre volevo sapere anche se è corretto applicarla dentro l'ano e fuori
Grazie.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.4k 299 2
Il principio attivo è lo stesso, va applicata dentro il canale anale, perché deve agire sul muscolo sfintere, se le da irritazione ovviamente avverta il suo proctologo che le indicherà in base alla visita se continuare o sospendere.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta .
Il fastidio che mi procura non si tratta di irritazione ma di una sensazione di pressione di pesantezza nella zona dell'ano.
Pensavo invece che dovesse sortire l'effetto contrario ovvero di maggior rilassamento.
Quindi mi sa dire se è normale e continuare o se sospendere
Grazie
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.4k 299 2
Ritengo che il fastidio che sente sia legato più alla sua problematica di base, ma se ha constatato che sospendendo stia meglio ovviamente riferisca allo specialista la cosa in modo che possa sostituire o cessare la cura.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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