Tatuaggio e allattamento

Buonasera,

sono mamma di una bimba di due mesi e mezzo, la allatto con il mio latte, che ho in abbondanza, talmente in abbondanza da averne ormai il congelatore pieno.

Ho saputo che non si possono fare tatuaggi durante l'allattamento, ma nessuno mi ha spiegato il perché, potreste spiegarmelo?

Immagino possa dipendere dal fatto che l'inchiostro va nel sangue e quindi le sostanze nel latte, ma in quel caso, avendo io il congelatore pieno del mio latte, se dopo il tatoo mi tirassi il latte col tiralatte e lo gettassi e alla bimba dessi invece il mio latte congelato, quanti giorni dovrei far passare per esser certa che il mio sangue è "pulito" e quindi posso allattarla nuovamente?

Grazie.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.5k 1.2k 61

Credo che non ci sia una risposta al suo quesito perché non mi risulta che esistano studi che abbiano preso in considerazione campioni di donne che fanno un tatuaggio mentre allattano.

Piuttosto mi incuriosisce il fatto, sbirciando sulla rete, che diverse donne pongono questo problema come se il tatuaggio fosse prioritario all'allattamento.

Nel dubbio perché non aspettare la fine dell'allattamento?

Per approfondire: I tatuaggi aumentano il rischio di linfoma

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Utente
Utente
No certo! la mia domanda nasce dal fatto che ho già pagato l'acconto per il tatuaggio, avendolo prenoato molto tempo fa, purtroppo non posso ormai spostare la data e ho da poco saputo che in allattamento è sconsigliato.

Siccome si trattava di tanti soldi (300 euro di acconto) volevo provare a vedere se c'era una soluzione alternativa, sempre dando il mio latte alla mia bambina, non voglio certo darle il latte artificiale.

Mi chiedevo se appunto forse in 3 giorni, una settimana, 10 giorni, l'inchiostro sparisse dal sangue, per conciliare l'allattamento al tatuaggio (e non per il tatuaggio in sé, ma per l'acconto) ad ogni modo ovviamente la priorità ce l'ha la mia piccolina.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.5k 1.2k 61
Le ho risposto, a me non risulta, che nessuno si sia mai sognato, nè credo potrebbe farlo per ragioni etiche, di fare uno studio sull'oggetto della sua richiesta.

Off topic, tanto il suo anonimato è garantito, e sempre per pura curiosità, quanto costerebbe a "lavoro concluso"il suo tatuaggio se come acconto ha già pagato 300 Euro ? (^___^).

E di quale dimensione sarebbe l'opera d'arte in cantiere?
(^__^). Forse ho sbagliato professione !!

Anche perchè spesso gli insoddisfatti di un intervento chirurgico chiedono un risarcimento. Le risulta che ci siano richieste analoghe nell'arte del tattoo nel senso del "soddisfatti o rimborsati" ?

Chi garantisce il risultato ? Non credo che esista un consenso informato sulla possibilità di risultati non soddisfacenti. Lo chiedo perchè anche se lo scopo è diverso la procedura è assimilabile a quella sanitaria.

Grazie alla sua richiesta mi sono fatta una "passeggiata" sulla rete ed ho verificato che si tratta proprio di un vera mania e mai avrei immaginato di scoprire un mondo di neo mamme che scalpitano ansiose
per correre dallo sciamano del tattoo (^__^). Suppongo che tale e tanta sia per alcune questa aspirazione ad indossare una nuova scultura dermo-epidermica da interrompere prima del tempo l'allattamento.

Legga bene cosa scrive un ex-tatuatore sul noto forum gravidanzaonline: "ti fanno vedere gli aghi che sono in busta chiusa. In realtà gli aghi vengono saldati dai tatuatori stessi (avevo imparato a saldarli anch'io )per ottenere le sfumature migliori e poi non vanno buttati via."] (sic!!!!!)

Grazie a Lei se per aggiornamento professionale (molte donne mi pongono questo quesito) potesse esaudire la mia curiosità.
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Utente
Utente
Ho capito che aveva risposto già alla mia domanda, non sono una sgallettata ragazzina che a tutti i costi vuole fare il tatuaggio prima d finire il suo dovere.

Le spiegavo il perché della mia domanda che tuttavia, come ha visto anche lei, non è un quesito così improponibile (anche se con motivazioni diverse dalla mia) da fare.

Certo se la mia pediatra al momento della domanda "posso taturmi mentre allatto?" mi avesse detto di no anziché "perché no?", le cose sarebbero andate diversamente, anziché scoprirlo dal tatuatore per caso.

E qui rispondo alla sua domanda: il tatuaggio, primo e unico che farò, è di 30cm x 12cm, sul fianco, bello grande, fatto dal marito della mia amica da 19 anni, che ha uno studio ovviamente. Risultato soddisfatti o rimborsati non credo sia necessario in quanto viene effettuato il disegno su carta preciso del tatuaggio che viene poi fatto su pelle e, si, viene fatto firmare un consenso informato. Insomma il tatuaggio non è pià solo cosa da rockettari o metallari, anche una mamma può fare sul fianco sinistro le iniziali della sua bambina contornate da fiori e decorazioni varie, pagando 300 euro di acconto e attendendo di finire di allattare la sua bambina senza incapriccirsi.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.5k 1.2k 61
Grazie mille, ha esaudito tutte le mie curiosità e credo che la sua, di buon senso, non sia affatto una risposta da "metallara". Ma da quello che aveva scritto non ne avevo dubitato.
Mi darà atto che anche io ero in imbarazzo perchè avrei dovuto dare una risposta su qualcosa che nessuno conosce.
Perchè si dovrebbe fare uno studio con grandi numeri e per ogni tipo di colorante utilizzato.

Da oncologo con scarsa obiettività l'avrei influenzata negativamente perchè già il termine "colorante" sconosciuto mi avrebbe fatto accaponare la pelle. Non è un pregiudizio di principio, ma mi piacerebbe sapere sempre cosa e quali effetti potrebbe provocare nel mio organismo una sostanza estranea.

Invece quello che sicuramente si sa è che c'è una grande diffusione di malattie trasmissibili se gli strumenti non sono sterili.
Quindi verifichi che la busta chiusa contenga aghi monouso, anche se ci vuol poco a sigillare una busta con ago più volte utilizzato, come faceva osservare l'ex tatuatore sul link allegato.
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Utente
Utente
Non trovo link allegati, tuttavia vado sul sicuro in quanto è la mia amica che lavora con lui è l'addetta a sterilizzare il materiale.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.5k 1.2k 61

Ecco cosa viene riportato in forum in cui si tratta questo tema, il post è agghiacciante:

>>Quando ho finito il liceo , ho lavorato per due anni in uno studio di tatuaggi, per metter via i soldi per iniziare l'università (io disegnavo i modelli su carta e facevo segretaria). Ricordo di non aver MAI visto donne in gravidanza o allattamento venirsi a tatuare. Anzi, il mio "capo" si rifiutava proprio. Quindi, fossi in te, aspetterei un po'! Anche perché devi esssere stra-sicura del posto in cui vai. Non importa che ti facciano vedere che aprono la busta con l'ago nuovo. In realtà, gli aghi vengono saldati dai tatuatori stessi (avevo imparato a saldarli anch'io )per ottenere le sfumature migliori e poi non vanno buttati via. Esattamente come non si buttano i ferri chirurgici! Devono, però, essere prima messi in un liquido disinfettante (come quello che usano negli ospedali), poi passati al vapore e poi messi nell'autoclave. Così sono sicuri al 100%. E' lo stesso processo di sterilizzazione delle chirurgie ospedaliere. Se uno studio non ha l'autoclave (che costa dei gran soldi) ma solo lo sterilizzatore tipo quello dei parrucchieri...non sterilizza un tubo. Epatite e HIV in agguato. Per quanto riguarda gli inchiostri cancerogeni, dipende sempre dalla serietà del tatuatore. ci sono inchiostri totalmente vegetali che non creano danni...anche se sono un po' più costosi.>>>>

Quindi:

  1. Lo studio ha l'autoclave?
  2. se ce l'ha siamo sicuri che la utilizza?
  3. gli aghi sono monouso?
  4. chi sceglie i coloranti?
  5. quale utente ha competenza sui coloranti?
  6. che convenienza ha il tatuatore, poco onesto, ad utilizzare quelli più costosi e meno tossici?
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Utente
Utente
risposte a,b,c sicuramente SI: l'ho visto utilizzare ogni volta che arrivavo prima dell'apertura e la mia amica preparava il materiale e non volevo are tatooo quella volta.

Per quanto riguarda i coloranti non lo so, ma so che è uno studio famoso in centro alla mia città e hanno un ottima reputazione, poi i dettagli dei coloranti mi sfuggono, ma sia lui che la mia amica si sono tatuati ripetutamente con quegli stessi coloranti, di conseguenza non credo siano autolesionisti.

Non so quello che fanno i tatuatori poco onesti, ma so quello che fanno loro, amici di indubbia sincerità, testimoni di nozze e madrina della mia bimba al battesimo!
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.5k 1.2k 61
Mi sembrano garanzie solide.

Quindi suppongo, e anche questo fa parte della mia curiosità personale, che i suoi amici siano ben documentati sull'assoluta innocuità delle sostanze che inoculano.

Il fatto che li utilizzino su loro stessi dimostra solo l'assoluta buona fede e questo non è poco, ma non che siano sufficientemente documentati sui loro potenziali effetti sulla salute. Sicuramente hanno dei fornitori che
presentano i loro prodotti da vendere come assolutamente innocui, anzi hanno tutto l'INTERESSE a presentarli come tali.

Ripeto la mia domanda è di chi non sa e vorrebbe saperne di più.

Ad esempio i suoi amici sono informati, senza scomodare il tema sui tumori molto più complesso e riguarda gli effetti a lungo termine , che come effetti quasi immediati i “tatoo” policromatici possono dare reazioni allergiche anche importanti in alcune persone, perché l’organismo fagocita i granuli di carbonio distruggendo l’inchiostro e assimilandolo ? Proprio le allergie costituiscono un tipo di risposta dermatologica locale al colore non perfettamente tollerato. Esiste un consenso informato anche solo verbale su questi eventuali avventi avversi ?

E già siamo arrivati ad una altra valida ragione perchè NO in gravidanza ed allattamento.
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Utente
Utente
sinceramente nn me ne sono preoccupata in quanto il mio tatoo sarà monocromatico... nero sfumato. niente colori.... x gravidanza e allattamento mi chiedo se forse nn sia "solo" x il rischio di infezioni (intese come dermatite o forti arrossamenti) nel qual caso potrebbe esser necessaria l assunzione di antibiotici.. che i colori nn siano il problema? sinceramente nessuno sa rispondere a questa mia domanda, che ormai, è pura curiosità, semplice voglia di SAPERE.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.5k 1.2k 61
Mono o policromatici il problema non cambia se non per il fatto che in caso di ripensamento (molto frequente) per rimuovere (comunque non sempre agevole) i primi occorrono un numero inferiore di sedute rispetto ai policromatici.

Non potendo fare ricorso a studi consolidati, ma solo per riportare degli accadimenti significativi, è apparsa su tutti i giornali la notizia che il magistrato d di Torino, Raffaele Guariniello, ha aperto un'indagine sulla scia della risoluzione del Consiglio Europeo che indica la necessità di controllare i materiali usati dai tatuatori e il livello igienico di queste pratiche, che possono anche veicolare infezioni e virus, compresi epatite e Hiv. (E in tal caso come propone Lei gli antibiotici non servono a nulla).

Pare siano stati sequestrati dei lotti di colori che contengono sostanze vietate dalla legge, ad elevato rischio, in particolare delle ammine aromatiche, che salvano i monocromatici perchè al momento sono state rinvenute solo nel rosso, giallo e arancione.
Ma siamo ancora in piena indagine.

In questo caso, ma chissà cosa sta accadendo negli altri non indagati, è stato identificato il distributore della ditta italiana che produce questi colori, che stranamente pur contenendo ammine aromatiche, risulta fornita di tutte le licenze necessarie.
Ciò apre un primo interrogativo su un territorio privo delle necessarie garanzie. Infatti i responsabili della ditta si sono giustificati con il fatto che l'acquirente torinese che ha scolpito la pelle a colori di mezza città, e quindi riconosciuto come serio, aveva utilizzato coloranti ormai scaduti da tempo.

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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.5k 1.2k 61
Mi sono fatto una cultura sulla rete, che pullula di blog che si occupano di questo tema, riguardo alle aspettative delle "tatuande" e mi ha anche sorpreso il...livello di irresponsabilità, che caratterizza alcune pseudoesperte che pontificano informazioni fuorvianti.

Di rilievo ho estrapolato il pregiudizio più diffuso, che considero veramente pericoloso, che poi è quello che anche Lei mi ha scritto: molti aspiranti ad entrare nel variegato universo Tattoo ritengono di poter tranquillamente superare il problema delle infezioni grazie ad una profilassi antibiotica, mentre in realtà il pericolo-ago infetto riguarda i virus (epatite, Hiv) per i quali non ci sono armi disponibili di prevenzione efficaci.

Occorre dire che ho incrociato anche, in minor misura, una informazione di buon senso ed equilibrata sul sito elisatatoo.

Il problema è che "l'occhio vede ciò che sa" e chi non sa non può discriminare l'informazione corretta da quella strumentale.
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Utente
Utente
buongiorno, anche io avevo trovato quel sito e ritengo ci siano persone irresponsabili in ogni campo tuttavia, sulla rete trovo anche decine e decine di ragazzine che si sottopongono a interventi di chirurgia estetica senza conoscerne i rischi solo perché "due tette nuove" sono un bel regalo da chiedere a mamma e papà per natale e ci sono i chirurghi che lo fanno.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.5k 1.2k 61
Credo che su tutta la linea concordiamo persino nelle virgole.
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Dr. Giampiero Griselli Dermatologo, Medico estetico 8.7k 312 139
Gent.le paziente,

mi inserisco anch'io in questo interessante discorso, solo per quel che compete la mia esperienza di dermatologo.

Per la pratica del tatuaggio esistono delle variabili controllabili (sterilizzazione accurata degli aghi, materiali e coloranti di buona qualità, idoneità dei locali, etc) che diamo per scontate dal suo racconto, ma anche delle variabili incontrollabili, come per esempio la reazione allergica ai coloranti, per lo più non prevedibile, ed i fatti infettivi locali, sempre possibili in qualunque intervento, anche chirurgico a regola d'arte.

Il problema non si pone nel 90% dei casi in cui queste complicanze non si verificano; si paga e si va nel mondo con il proprio tatuaggio e basta, senza problemi.

I problemi nascono quando si verificano le complicanze, e magari bisogna assumere farmaci per curarle, che possono passare nel latte.

Ma certamente il dubbio lo avrà avuto pure lei, dal momento che ha postato la sua domanda in questo sito!

E' chiaro che il discorso è generale e vale anche per interventi chirurgici rimandabili (es asportazione di una cisti sebacea,interventi odotoiatrici non urgenti, etc).

Se sono amici, chiedere di rimandare per maggior sicurezza, anche psicologica, l'intervento per qualche mese, ad allattamento finito non penso dovrebbe essere un problema. O no!?

Cordialità

Dott.Giampiero Griselli Dermovenereologo
www.dermoonline.com
Ferrara,Torino,Brescia,Porto Tolle(RO)