Gammopatia monoclonale mgus e covid-19

Gentilissimi Dottori, in primis grazie per il servizio che fornite.
Cerco di essere breve, ho 47 sono anzi ero un donatore e a gennaio 2019 dopo una donazione ho avuto un riscontro di CM in zona gamma.
Da allora dopo i primi esami da protocollo in sequenza eseguo controlli ogni 6 mesi.
I valori sono sempre uguali e sintetizzo quelli di più rilievo.
Proteine totali ok LDH ok Emocromo lievissima variazione (0, 3<) di MCV, neutrofili, Linfociti, Monociti.
Elettroforesi delle sieroproteine i valori mi sembrano tutti nella norma e non hanno asterisco peró nel grafico sotto c'è un piccolo picco nero (almeno 10 volte più basso di quello a sinistra).
Infine i valori di IgG sono 463 mg/dl (700-1600) IgA 88 mg/dl (70-400) e IgM 630 mg/dl (40-230).
Bence Jones presente una CM di catene leggere in zona Kappa.
Ematologo mi ha detto di non preoccuparmi devo solo fare controlli a sei mesi e ultima volta anche 9 mesi e senza BJones.
Vi chiedo, premettendo che sto in casa, se in questi casi il rischio dei danni da Covid- 19 è maggiore.
Chiudo chiedendo un vostro parere in generale sulla base dei dati forniti.
Io cmq sto bene e che faccio sport 3/4 volte a settimana da più di 10 anni.
Grato per l'attenzione dedicatami.
Con cordialità.
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Dr. Daniele Sabiu Ematologo 37 1
La sua condizione non ha nessun impatto conosciuto sulla possibilità di contrarre con maggiore facilità il covid-19, per cui continui a stare a casa e a rispettare l'isolamento sociale seguendo i criteri noti: mascherina chirurgica e guanti nelle uscite necessarie in ambienti chiusi, mentre la mascherina all'aperto è superflua se si mantiene la distanza dagli altri. La gammopatia IgM, invece, oltre ai controlli previsti, sarebbe da studiare con una ecografia addominale ( addome completo) per la valutazione di eventuali linfonodi profondi retroperitoneali e della milza. Infatti questa forma non presenta rischi legati ad una evoluzione in mieloma multiplo bensì in linfoma non Hodgkin.

Dr. daniele sabiu

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottor Sabiu, la ringrazio per la celerità della sua risposta. Non nascondo che un po' mi sono preoccupato perché riguardo alla gammopatia IgM l'ematologo dello Spallanzani che mi segue non mi ha detto tanto, io ho chiesto se abitudini di vita, alimentazione, fumo o lavoro possano essere stati causa di questa cosa e lui mi ha detto di no e poi mi ha detto che è come se avessi un neo da controllare periodicamente. Io ricordo solo che poco prima della donazione che riscontró la cosa per alcune notti senza alcun motivo avevo sudato tanto da dovermi cambiare. Finita emergenza seguirò il suo consiglio. le chiedo, se possibile, sapere se queste cose possano influire. Ho vissuto fino a 40 anni vicino a un grosso petrolchimico, sono stato sulle navi militari per 18 anni, fumo alcune sigarette al giorno (tra 3 e 8max). Ribadisco però che mi sento meglio di quando avevo 20 anni perché mi alleno moltissimo. Grazie ancora per la sua disponibilità.
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dopo
Utente
Utente
Scusi dottore volevo aggiungere, non so se serve, che ne 2016 ho subito intervento emorroidi con metodo Longo e ho subito anestesia spinale, dopo intervento, andato benissimo, sono stato male per una settimana, con mal di testa (raramente ho mal di testa) guarendo solo rimanendo sdraiato e bevendo 4lt di acqua al giorno perché , a detta del dottore, mi avevamo bucato la dura madre. Grazie ancora
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Dr. Daniele Sabiu Ematologo 37 1
L'attività lavorativa pregressa può influire sulla comparsa di neoplasie ma non è questo il caso. La gammopatia IgM è spesso un quadro associato ad Epatite da HCV come a malattie autoimmuni ma nel suo caso è altamente verosimile che possa essere davvero "di origine sconosciuta" . A parte l'ecografia dovrà essere attento alla comparsa di ghiandole linfatiche superficiali (che non vuol dire stare a controllarle ogni 20'!) e alla comparsa di febbre superiore ai 38 C, sudorazioni notturne persistenti, dimagramento non spiegabile. Direi di eseguire un controllo dell'emocromo con elettroforesi sieroproteica, dosaggio delle Immunoglobuline del siero, dosaggio delle catene leggere libere siero ogni 6 mesi per uno o due anni. Se il quadro si mantiene stabile potrà quindi passare ad un controllo annuale
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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore è stato chiarissimo. Ultimo controllo (analisi da lei indicate e visita con ematologo) fatta i primi di marzo il prossimo sarà a novembre sempre allo Spallanzani. Cercherò di fare anche controlli da lei indicati. La informeró su esiti in futuro. Grato ancora per il tempo dedicatomi. Con stima.
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Dr. Daniele Sabiu Ematologo 37 1
Grazie e mi raccomando di non mollare l'attenzione e le precauzioni per questo virus del piffero, molto più pericoloso e insidioso di tutto il resto. Auguroni!
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