Gozzo colloidale

Nel 1985 all’età di 55 anni circa(oggi ne ho 72) sono stata operata per l’asportazione del lobo dx della tiroide. Che dalla scintigrafia risultava compatibile con un “adenoma autonomo inibente
A distanza di sei mesi subito dopo il primo controllo post operatorio emerse dall’esame ecografico che nel lobo sn. rimanente era comparso un nuovo nodulo.
Considerati che gli esami tiroidei erano nella norma e la tiroide funzionava perfettamente e che non mi arrecava nessun disturbo funzionale i medici decisero che non era opportuno instaurare una terapia farmacologica.
Negli anni a seguire e sino ad oggi tutti gli accertamenti annuali al quale mi sono sottoposta rientravano nella norma. Solo il nodulo continuava ad ingrandirsi fino ad oggi che occupa la quasi totalità del lobo.
Negli anni ho eseguito anche due scintigrafie e i cui esiti ritengo opportuno di seguito trascrivere:
Nel 1986 dal controllo periodico emerse la comparsa di un nodulo dalle dimensioni di mm.10x14x23. Gli esami tiroidei risultavano essere nella norma. Non si evidenziavano disturbi funzionali.
. Nel 1998 scintigrafia della tiroide.REFERTO: “LO STUDIO SCINTIGRAFICO IDENTIFICA NELLA REGIONE ANTERIORE DEL COLLO NELLA SEDE DEL LOBO SINISTRO, UN’AREA OVOIDALE INTENSANENTE ATTIVA CHE ASSUME ASPETTO DI NODULO CALDO UNA TENUA ATTIVITA’ IDENTIFICA LA PARTE SUPERIORE DELLO STESSO LOBO. NON SI APPREZZA ALTRO PARENCHEMA ATTIVO.
. Nel 1999 scintigrafia tiroidea con curva iodio captante.
Referto:
“I VALORI DI IODOFISSAZIONE RILEVATI RIENTRANO NELLA NORMA.LO STUDIO SCINTIGRAFICO DELINEA UNA ESCLUSIVA FISSAZIONE DEL RADIO FARMACO IN UNA FORMAZIONE OVOIDALECORRISPONDE NTE PER SEDE AL LOBO SINISTRO DELLA TIROIDE. L’ATTIVITA’ NEL CONTESTO DI QUEST’AREA E’ OMOGENEA . NON SI APPREZZA ALTRO PARENCHIMA IODOFISSANTE
Dall’ultima ecografia recentemente fatta il medico che da sempre esegue tale esame mi consiglio che, a suo avviso, sarebbe stato meglio intervenire chirurgicamente
REFERTO ECOGRAFICO DI MAGGIO 2010
“”- Ecografia: Il lobo sx residuo presenta un DAP i 1,73 cm e DT 1,92 con lobo che risulta essere completamente occupato da immagine ed eco struttura mista iso-anaecoide con margini fortemente irregolari e con grosso incluso calcifico di (35mm), dimensioni nodulo 1,81 cm. 1,86 cm.
UTILE STRETTA SORVEGLIANZA CLINICA EVENTUALE APPROFONDIMENTO E-O VALUTAZIONE CHIRURGICA”””
Ai primi di questo mese ho eseguito-AGOASPIRATO TIROIDE LOBO SN.ECOGUIDATO:
nodulo basale sinistro di mm. 28
Diagnosi: gozzo
Reperto citologico:
“cellule epiteliali follicolari in piccoli lembi e gruppi, in parte come muclei nudi. Colloide prevalentemente densa, leucociti e fondo ematico”
Conclusione diagnostica:
“il reperto citologico orienta per gozzo colloideo”
Diagnosi citologica: REPERTO NON NEOPLASTICO (NEGATIVO) (TIR2)
Il 20 giugno scorso ho fatto gli esami ormonali
FT4 12.90 (7.0 - 19.0); FT3 2.80 (2.0 – 4.0) , TSH 1.50 (0.25 – 4.0)
Il mio endocrinologo valutati tutti gli esami eseguiti e considerato che non vi è compressione agli organi vicini e che non lamento alcun disturbo funzionale mi ha lasciata libera di decidere non ritenendo al momento che ci siano le condizioni per un eventuale intervento chirurgico.
Considerato che è ancora vivo il ricordo traumatico post operatorio del primo intervento non so decidermi cosa devo fare.
E’ per questo motivo che ho deciso di chiedere agli specialisti di MEDICITALIA di indicarmi se esistono studi scientifici e linee guide che indicano nel caso in esame cosa sia bene fare .Grazie!

[#1]
Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156 33
Se le condizioni generali sono buone la soluzione chirurgica potrebbe essere seriamente presa in considerazione anche se l'esito confortante dell'esame citologico, non sembra sollecitare una decisione urgente.

Dr. Sergio Di Martino
Specialista in Endocrinologia

[#2]
dopo
Utente
Utente
Le sono veramente grato per il suo consiglio anche perchè la sua risposta viene dopo che un notevole numero di specialisti endocrinologi di Medicitalia (circa 17) hanno visto il mio quesito e credo che lo abbiano valutato senza tuttavia che fosse dato un loro parere di merito. Non so se ciò fosse dovuto alla complessità del problema o alla sua pochezza .Le chiedo,quindi, se può indicarmi quali sono le motivazioni cliniche che suggeriscono l'intervento e gli eventuali rischi che corro qualora dovessi decidere di non fare l'intervento chirurgico. Questa mia ritrosità è dovuta, come precedentemente ho sottolineato al ricordo traumatico dei postumi post operatorie del primo intervento chirurgico che sono ancora fortemente presente nella mia mente. Ma Non solo per questo motivo, ma perchè ritengo che l'intervento a suo tempo fatto non ha risolto il problema anzi ne ha creati di nuovi. Infatti se al tempo l'intervento alla tiroide fosse stato radicale con l'asportazione dei due lobi certamente oggi non mi troverei a valutare l'opportunità di un nuovo intervento chirurgico e non mi sarei dovuta occupare per 25 anni di questo problema che rimane tuttora irrisolto. Mi scusi se la mia richiesta potrebbe sembrarLe poco riverente del consiglio datomi ma, dato la mia età,mi sembra giusto agire con prudenza e ponderatezza.
[#3]
Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo 5k 156 33
La premessa fondamentale per una eventuale soluzione chirurgica, non indispensabile considerato l'esito del citologico, ma valutabile, considerate le dimensioni del nodulo, e' che le Sue condizioni generali siano buone. Tuttavia, cosi' come gia' sottolineato dal collega che la segue, la decisione spetta a Lei. In alternativa sarebbe comunque necessario un periodico controllo, funzionale e strumentale.