Acufene pulsante orecchio infiammazione gastro
Salve, la mia richiesta può sembrare strana in questo ambito ma non so più a chi rivolgermi: da diverso tempo, quasi un anno, accuso degli acufeni pulsanti a ritmo cardiaco nell'orecchio destro, sono continui.
ho eseguito visite otorino, angioTAC, RM, ecografie vasi zone limitrofe, praticamente tutto ma non ci sono alterazioni evidenti.
Mi resta da sondare la possibilità che si tratti di un fastidio riflesso che dipenda da qualche infiammazione o simile presente a livello di qualche apparato come quello gastrointestinale.
ci sono nelle vostre ricerche possibilità in questo senso?
grazie.
altrimenti vedrò da un gnatologo se ho qualche problema mandibolare.
ho eseguito visite otorino, angioTAC, RM, ecografie vasi zone limitrofe, praticamente tutto ma non ci sono alterazioni evidenti.
Mi resta da sondare la possibilità che si tratti di un fastidio riflesso che dipenda da qualche infiammazione o simile presente a livello di qualche apparato come quello gastrointestinale.
ci sono nelle vostre ricerche possibilità in questo senso?
grazie.
altrimenti vedrò da un gnatologo se ho qualche problema mandibolare.
In alcuni articoli scientifici recentemente pubblicati (2022) si fa riferimento alla possibile correazione tra acufeni e disbiosi intestinale attraverso un meccanismo che coinvolge alcuni neurotrasmettitori cerebrali (GABA, serotonina, dopamina).
Ci sono alcune considerazioni che bisogna tradurre nella pratica clinica:
1) la disbiosi intestinale è una condizione piuttosto frequente e spesso si accompagna a disturbi gastroenterici che richiamano l'attenzione sull'apparato digerente;
2) i neurotrasmettitori segnalati subiscono l'interferenza di numerosi farmaci assunti per motivi disparati, quindi è rilevante da parte del medico una buona anamnesi farmacologica;
3) il campo di ricerca sulla disbiosi intestinale è molto ampio e alcune relazioni rilevate non sono necessariamente delle relazioni causa-effetto.
Detto questo, sul piano clinico pratico, considerando la relativa innocuità di una integrazione probiotica, consiglierei - accanto ad altre e più specifiche indagini neurologiche - una integrazione probiotica volta a riequilibrare il patrimonio microbico gastroenterico, seguita da specialista gastroenterologo.
Ci sono alcune considerazioni che bisogna tradurre nella pratica clinica:
1) la disbiosi intestinale è una condizione piuttosto frequente e spesso si accompagna a disturbi gastroenterici che richiamano l'attenzione sull'apparato digerente;
2) i neurotrasmettitori segnalati subiscono l'interferenza di numerosi farmaci assunti per motivi disparati, quindi è rilevante da parte del medico una buona anamnesi farmacologica;
3) il campo di ricerca sulla disbiosi intestinale è molto ampio e alcune relazioni rilevate non sono necessariamente delle relazioni causa-effetto.
Detto questo, sul piano clinico pratico, considerando la relativa innocuità di una integrazione probiotica, consiglierei - accanto ad altre e più specifiche indagini neurologiche - una integrazione probiotica volta a riequilibrare il patrimonio microbico gastroenterico, seguita da specialista gastroenterologo.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Utente
Grazie dottore, provo anche questa strada sicuramente. Saluti.
Prego
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 446 visite dal 29/04/2025.
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Approfondimento su Acufeni
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