I rimedi che ho provato

Scrivo per mio figlio di quasi sei anni.
Pur avendo iniziato a somministrargli cibi solidi all’età di nove mesi, fino a tre anni e mezzo gli ho dato il latte materno: infatti non solo mio figlio faceva i capricci, ma all’età di due anni e mezzo forzando lo svezzamento per adattarci alle richieste dell’asilo è iniziata una diarrea ostinata, per quasi un mese, che poi ha portato al ricovero di mio figlio. Questa diarrea è stata considerata “generica” e lo hanno dimesso consigliandomi una dieta di latte materno!
Quando, un anno dopo l’ho svezzato completamente, hanno cominciato a manifestarsi delle dermatiti dietro alle ginocchia e una crosta lattea nel cuoio capelluto. A quattro anni e tre mesi è cominciata una grave alopecia areata che persiste a tutt’oggi. A partire dallo svezzamento mio figlio soffre di stitichezza.
A tre anni e mezzo le analisi del sangue riportavano i seguenti valori fuori norma:
MCV:69.2 (74.0-93.0); MCH: 21.7 (23.0-32.0); VES 28 (inf a 20); IgG 41(0-18); FERRITINA 3.5 (24-335).
Da notarsi che i valori del ferro anche dopo un anno di trattamento con “intrafer” sono rimasti sotto la soglia minima di 25ng/ml.
Considerando che i rimedi che ho provato in tutti questi anni sono stati vani, mi chiedo, quella di mio figlio potrebbe essere celiachia?
Vi ringrazio fin d'ora.
Daniela
[#1]
Dr. Giovanni Ragozzino Endocrinologo, Gastroenterologo, Dietologo 389 4
Gentile Utente,

il quadro clinico che riporta richiede uno studio approfondito ed, in quest'ambito, il dosaggio degli anticorpi antiendomisio, antigliadina ed antitransglutaminasi associato alle IgA plasmatiche è indifferibile per la ricerca di una potenziale celiachia.

Saluti

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gli unici elementi che posso aggiungere sono IgA 2.64 (0-3) e che è stata esclusa l'origne psicologica dell'Alopecia.
L’attuale Pediatra infatti, non è molto disposta a ricercare una possibile celiachia perché sostiene che, visto gli elementi in possesso, l’iter necessario per la diagnosi è troppo gravoso per un bimbo gia sottoposto a tanti esami e visite e in quest’ottica rilancio una nuova domanda:
posso mettermi il “cuore in pace” sperando che tutto si risolva con la crescita oppure esiste un sistema per l'accertamento più dolce? (ad esempio ho sentito parlare di un test da fare a casa!?)
Grazie mille!
[#3]
dopo
Utente
Utente
ERRATA CORRIGE,
Forse sono in possesso di tutti gli elementi richiesti:
Anticorpi Anti endomisio -EMA: NON REATTIVO;
Anticorpi IgA anti transglutaminasi: 1 (0-10);
Anticorpi anti gliadina IgG: 41 (0-18);
Anticorpi anti gliadina IgA: 2.64 (0-3);
Scusandomi se non ho trovato subito i dati necessari, spero di aver chiarito il quadro!
Saluti
Daniela
[#4]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Certamente, la sintomatologia presentata da suo figlio, indica precisamente questa diagnosi.

Lei non riferisce ulteriori malattie che suo figlio ha presentato, come tonsilliti, altri stati febbrili.
Quella diarrea precedente, che è stata diagnosticata come “generica”, poteva essere provocata da Rotavirus, o altri virus che ben sappiamo essere i fattori predisponenti, oltre al glutine, della malattia celiaca, nei soggetti HLA predisposti. Molti sono gli alleli che favoriscono, la sua insorgenza e vanno sempre cercati, non solo, per eseguire una diagnosi, ma anche una prevenzione, ormai necessaria, considerando l’aumento della insorgenza della malattia celiaca, soprattutto per non attendere tutte quelle manifestazioni anatomopatologiche caratteristiche della malattia; considerando anche l’associazione di questa con altre patologie, prevenendo l’insorgenza della patologia autoimmune, si prevengono anche queste.
Non vanno cercati solamente gli anticorpi antiendomisio, transglutaminasi, gliadina, poiché potrebbero essere, negativi, quindi fuorviare la diagnosi; suo figlio, fortunatamente può non aver ancora prodotto, tali anticorpi, quindi non avere ancora quelle manifestazioni anatomopatologiche caratteristiche della celiachia e del suo malassorbimento, come la riduzione dei villi intestinali la presenza dei linfociti intraepieliali.
Il figlio ha “Anticorpi anti gliadina IgG: 41 (0-18); Anticorpi anti gliadina IgA: 2.64 (0-3);” quindi chiaramente sta progredendo verso la celiachia, è in quella fase di latenza, per cui un pronto intervento sulle cause che la hanno determinata, può riportare il sistema immunitario verso la sua situazione fisiologica e riparare velocemente i danni anatomopatologici creati dal glutine.
Giungere alla malattia conclamata, non conviene mai, servirebbe soltanto ad acuire tutti i sintomi caratteristici.
Suo figlio presenta inoltre alterazioni dermatologiche che indicano la tendenza a processi allergici connessi con il malassorbimento della malattia celiaca, ma anche una lieve immunodeficienza, determinata, non solo da questa, ma anche dalla presenza di agenti patogeni, infatti, ha una VES alta, indice di una infiammazione cronica persistente, la quale può aver spostato la risposta linfocitaria da Th1 Th2, segno di allergia, tutto questo va ricercato attentamente, per eliminare questi responsabili che acuiscono tutto il quadro sintomatologico.
E’ molto importante riportare il sistema immunitario del figlio ad un funzionamento fisiologico, eliminando tutte le cause che lo hanno determinato.

Signora quei capricci che faceva suo figlio, poverino, era il mal di pancia che aveva, provocato dal glutine di grano, ma anche da un probabile Helicobacter Pilori, impiantato su una gastrite conseguente. La comprensione precoce di questi sintomi vaghi e aspecifici, le avrebbe evitato, a mio parere, molte preoccupazioni

Saluti alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it









[#5]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Per questa domanda metto la risposta separata:
(ad esempio ho sentito parlare di un test da fare a casa!?)
Questa è la più grossa sciocchezza che le case farmaceutiche possano aver inventato, crea una confusione indescrivibile.
Gli esami negativi dicono solamente che sono negativi, non escludono niente. Occorre sempre fare sempre accertamenti più mirati, dando molta importanza a quei sintomi vaghi e aspecifici, da cui far partire il ragionamento diagnostico.
Mi meraviglio come questa pubblicità scorretta, non sia stata bloccata.

Saluti alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it
[#6]
Dr. Giovanni Ragozzino Endocrinologo, Gastroenterologo, Dietologo 389 4
Gentile Utente,

i dati riportati non sono, purtroppo, indicativi di malattia celiaca, ma rafforzano il sospetto di malassorbimento intestinale se valutati nell'ambito del quadro clinico generale da Lei prospettato. Il consiglio operativo diagnostico è di eseguire la ricerca degli aplotipi di predisposizione alla celiachia (HLA DQ2/DQ8), la cui positività è indice di suscettibilità all'intolleranza al glutine e che imporrebbe la esecuzione di esofagogastroduodenoscopia con multiple biopsie digiunali per la definit chiarificazione diagnostica. In aggiunta, è utile valutare l'omeostasi tiroidea (con dosaggio di fT3, fT4, TSH, abTPO, abHTG) stante la stretta associazione con la celiachia e con l'alopecia giovanile.

Saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Anche se è passato molto tempo, volevo ringraziare per le preziose risposte e sottolineare che sono state tutte azzeccate!
Mio figlio infatti è risultato celiaco e dopo quasi un anno di dieta senza glutine ha avuto molti miglioramenti dall'umore alla salute.
Negli ultimi esami del sangue fatti in marzo, i valori generali sono rientrati quasi tutti nella norma ma è emerso un fatto nuovo:
FT3 E FT4 rientrano nei range previsti ma il valore del TSH è 8,58 [0,28-4.90].
Mio figlio soffre ancora di una alopecia areata abbastanza diffusa che attualmente sembra non crearci problemi. In attesa di riscontri e nel caso fossero confermate patologie a carico della tiroide, mi chiedevo se in una età ancora così tenera (7 anni) può avere un senso intervenire con delle cure farmacologiche. Esistono delle terapie alternative all'Eutirox?
Saluti
[#8]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia, la ringrazio dell'aggiornamento,
effettivamente, la diagnosi di celiachia, poteva essere fatta molto prima, come le avevo indicato, la considerazione dei sintomi vaghi e aspecifici, è molto importante, ma difficile da accertare, per questo, purtroppo, spesso viene attesa la sintomatologia più grave per giungere alla diagnosi. Esiste una grossa differenza, fra la predisposizione alla celiachia, e la celiachia conclamata; nel primo caso deve stare attenta al glutine "manifesto", nel secondo anche a quello "nascosto". Importantissimo è l'intercettamento precoce.
La medicina convenzionale offre moltissime opportunità di studio, soprattutto la considerazione clinica. Offre anche, con lo studio dall'HLA la possibilità, non solo di acceratre precocemente la malattia autoimmune, ma anche e soprattutto di prevenirla; la associazione fra celiachia ed altre patologie autoimmuni è ben conosciuta da tempo, soprattutto il mimetismo molecolare che ne è alla base e su cui deve essere rivolta l'attenzione per approntare una terapia che effettivamente incida sulle cause e non sintomatica. Conoscendo in tempo la tipizzazione HLA è prevedibile, non solo la celiachia, ma l'insorgenza della tiroidite, che può provocare quella alopecia.
La medicina non convenzionale, integrando quella convenzionale, conduce ad un migliore approccio diagnostico e terapeutico, soprattutto con esami strumentali non invasivi, che ampliano e conducono il ragionamento clinico diagnostico, terapeutico. Questi hanno la possibilità di condurre velocemente ad accertare le effettive cause che hanno prodotto la patologia, ma soprattutto di analizzare i sintomi vaghi e aspecifici, che analizzati attentamente, mettono nella condizione di prevenire la malattia con un intervento precoce.
Sicuramente, esistono terapie alternative, che agiscono sulla patologia presentata da suo figlio, incidendo sulle cause e non sui sintomi; questi vanno condotti alla loro lenta estinzione, agendo sui principi che hanno provocato la malattia.






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