Calcoli alla colecisti, prurito e gamma GT alti: priorità intervento?

Alcuni strani sintomi (edema zigomi e caviglie senza interessamento piede... segno del calzino e senza "fossetta" che permane se si preme col dito) e prurito inspiegabile in varie parti del corpo che va e viene senza nessun segno sulla pelle oltre a gas intestinale e digestione lenta anche con pasti frugali mi spingevano a richiedere analisi del sangue ed urine sospettando qualcosa di attinente ai reni o al prediabete.

Gli esami del sangue non mostravano valori sballati (a parte quelli attinenti all'emocromo per la microcitemia che ho) e nei valori di colesterolo totale e trigliceridi... superiori ai valori normali ma molto migliori dell'anno prima (avendo fatto io una dieta idonea) SALVO un gamma GT elevato (mai avuto), una presenza di albumina leggermente superiore ai parametri normali, ma bilirubina Ok ed a una velocità di drenaggio reni non buona ma ancora nei limiti (che il medico attribuiva quindi ad una dieta troppo proteica ed al bere troppa poca acqua).
Dagli esami del sangue quindi si poteva escludere il prediabete (glicemia ottima e normale emoglobina glicata) e gravi malattie renali (come confermava anche l ECO ai reni).
L'edema era attribuito dal medico alla sedentarietà, il gamma gt al bere alcol (di cui non abuso). . . invece i pruriti rimanevano misteriosi.

Ho effettuato allora (per stare tranquillo) a pagamento Ecografia renale e del fegato vie biliari-milza.

Dall'ecografia emergeva che i reni erano a posto cosi come il fegato (con qualche ciste irrilevante) , la milza un po' ingrossata di 128ml ad ecostruttura omogenea (ma sono microcitemico), mentre INVECE la colecisti era piena di calcoli " (... ) vie biliari intra ed extra epatiche non dilatate colecisti a pareti contratte completamente occupata da materiale litiasico, vena porta di calibro regolare all ilo epatico". L ECO evidenziava anche gas intestinale che " (... ) disturbava l esame" pur avendo io fatto la dieta preparatoria richiestami.

il fatto dei calcoli evidenziati nell ECO mi faceva ricordare quanto avvenuto per 2/3 volte alcuni mesi prima (l'ultima ad agosto) quando ebbi un dolore improvviso e lancinante nella parte alta a destra della pancia e dietro la schiena che quindi erano (alla luce dell ecografia) coliche biliari... di cui una fortissima... e che avevo sottovalutato considerandole mal di pancia.

Ho una visita fissata dal gastroenterologo, e vorrei operarmi prima che la situazione degeneri ma intanto chiedo a voi:
1) i pruriti sparsi potrebbero addebitarsi a presenza sali biliari nel sangue?

2) il gamma gt elevato potrebbe a questo punto essere addebitato al fegato in "sofferenza" per la bile/colecisti?

3) il mio stato clinico complessivo come qui ho descritto dal referto ecografia che tipo di priorità mi dovrebbe dare per le liste di attesa per l'intervento chirurgico laparoscopico e con quali ragionevoli tempi di attesa?
Sono nel Lazio (Roma).

Aggiorno il consulto dopo la visita specialistica: per il medico la colecisti è da rimuovere poichè a pareti tese e piena di calcoli, ma mi è stato detto che devo prima fare una Colangio-Rm per verificare che non sia migrato un calcolo nel condotto (dalla eco non sembra ma i pruriti fanno supporre una possibile migrazione con occlusione parziale.. altrimenti se fosse totale avrei l'ittero, che non ho) e che se ciò è avvenuto ciò impedirebbe di rimuovere la cistifellea in un unico intervento e si dovrebbe prima fare un intervento per rimuovere questo singolo calcolo (intervento più cruento, suppongo non laparoscopico e con degenza di 7gg) e poi dopo la cistifellea. Quello che mi lascia perplesso è che se dopo essermi ripreso dal primo intervento non ho una priorità nei tempi di attesa per la rimozione della cistifellea io in un anno o poco meno di attesa (tempi indicativi che mi sono stati detti) rischio altre "migrazioni"... quindi che fanno? mi riaprono ogni volta e poi la rimozione della cistifellea non arriva mai.. la mia gravita non dovrebbe darmi una priorità? Se qualcuno è in grado di illuminarmi sarei grato.

GRAZIE
Dr. Antonio Daffina' Chirurgo generale, Colonproctologo 13 2
Caro paziente, non c’è dubbio che il quadro clinico da lei riferito sia in massima parte dovuto ad una calcolosi della colecisti. Alcuni sintomi (prurito, elevazione della gGT, pregresse coliche biliari) possono far sospettare che un calcolo sia migrato nella via biliare (coledoco). Il sospetto può essere confermato od escluso con una Colangio-RM. Questo esame può porre l’indicazione ad eseguire una CPRE (colangiografia retrograda endoscopica). Questa procedura, oltre a confermare (o escludere) la presenza di calcoli nel coledoco, permette la loro rimozione, sempre con tecnica endoscopica. Successivamente, il paziente viene messo in lista dai chirurghi per togliere la colecisti malata entro tempi brevi (per evitare una nuova migrazione di calcoli nel coledoco). Nella maggioranza dei casi é possibile eseguire l’intervento con tecnica laparoscopica. Questa sequenza è possibile in tutti i grandi centri ospedalieri del Lazio, con tempi di attesa ragionevolmente brevi.

Dott. Antonio Daffinà

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la ringrazio per la risposta e le chiedo gentilmente solo tre delucidazioni:
-E' sconsigliabile (se possibile in laparoscopia con le tecniche da lei dette) eseguire in un unico intervento rimozione del calcolo eventualmente migrato e poi anche asportazione cistifellea, senza rischiare una nuova migrazione tra i due interventi? Quali sono le cose che eventualmente sconsigliano l unico intervento?
-Indicativamente (varia con le liste di attesa del singolo ospedale immagino) quanto passa al massimo tra rimozione calcolo migrato e rimozione cistifellea, con i tempi del SSN.
-Si viene dimessi o si rimane ricoverati in attesa del secondo intervento (dopo il primo)?
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Dr. Antonio Daffina' Chirurgo generale, Colonproctologo 13 2
Caro paziente,
Benché sia possibile eseguire in un’unica seduta operatoria la CPRE e la colecistectomia laparoscopica, questa non viene quasi mai fatta per due motivi: le due procedure sono eseguite da due specialisti distinti (endoscopista e chirurgo), in due sale operatorie diversamente attrezzate. In secondo luogo, si preferisce distanziare le due procedure per evitare l’eventuale sovrapposizione di complicanze specifiche.
L’intervallo fra le due procedure dipende dall’organizzazione delle singole strutture ed è a queste che deve fare riferimento.
Le due procedure sono organizzate con ricoveri separati, salvo casi particolari.
Buona giornata

Dott. Antonio Daffinà

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la ringrazio molto per i chiarimenti
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