Colangite post duodenocefalopancreasectomia

Gent.mi Dottori

Vi scrivo per sottoporVi il caso di mia nonna, 76 anni, sottoposta nel settembre 2006 a duodenocefalopancreasectomia, dopo che le fu diagnosticato un carcinoma della papilla di Vater.
Il decorso post operatorio e tutti gli esami ci hanno dato sempre esiti positivi; l’unica complicanza è rappresentata dal fatto che mia nonna, già un mese dopo l’operazione, deve puntualmente affrontare (in passato una volta al mese circa, ora sempre più frequentemente) una febbre improvvisa, che si manifesta con brividi intensi, febbre alta (a volte anche 40°) e dolori addominali.
Abbiamo provato varie soluzioni, una addirittura di radiologia interventistica (colangio-percutanea) lo scorso giugno ma purtroppo non applicabile in quanto le vie biliari si presentavano ristrette (e, quindi, l’intervento era piuttosto pericoloso). Il dottore, in quella situazione, ci suggerì una scintigrafia epatica (non ancora effettuata); quale aiuto potrebbe apportare?
Mi sono (modestamente) informata in internet e mi sono più volte imbattuta nella “colangite sclerosante primitiva”; quali cure o quali esami supplementari ci suggerite di fare per accertarci di ciò? C’è un modo per prevenire queste febbri o uno stile di vita-dieta da adottare?

Di seguito gli ultimi esami del sangue effettuati (8/10/2009):
FOSFATASI ALCALINA 165
TRANSAMINASI AST 43
TRANSAMINASI ALT 61
GAMMA GT 55
BILIRUBINA TOTALE 0,45
URINOCOLTURA: Positiva per Escherichia Coli
CA 19-9 14,0
CEA 0,615

Esito della colangio RM effettuata in data 1/06/2009
“Esame richiesto in pz con colangiti ricorrenti, sottoposta a colecistectomia e DCP per Ca della papilla di Vater (settembre 2006) con confezionamento di anastomosi epatico-digiunale; indagine eseguita senza iniezione di mdc e completata con sequenze colangiografiche.
Non si dimostrano sostanziali variazioni rispetto al precedente esame del 18/2/09. In particolare:
- FEGATO: regolare per dimensioni a segnale di tipo steatosico; presenza di alcune microcisti in entrambi i lobi.
- Non evidente la dilatazione dei dotti distali al passaggio 5°-6° segmento precedentemente segnalata. Lievemente ectasiche le VBI all’ilo. Regolare e pervia l’anastomosi bilio-digestiva con diametro max dell’epatico comune di 9,5 mm.
- Il parenchima pancreatico residuo appare scleroatrofico con associata dilatazione dei dotti pancreatici periferici e del Wirsung (diametro max 4 mm).
- Milza, surreni e reni nella norma
- Piccolo laparocele in sede sovraombelicale mediana
- Non evidenti linfoadenopatie retroperitoneali, né versamento peritoneale.
CONCLUSIONE: pz con episodi di colangiti ricorrenti. Ricoverata per PTC in data 1/6/09 è stata dimessa in data 9/6/09 senza effettuare la procedura in quanto non evidenziabile la dilatazione delle vie biliari intraepatiche”


In attesa di un Vs gentile riscontro e ringraziandoVi sin da ora per l’attenzione che potrete dedicarmi, porgo

Cordiali saluti
Utente 137426
[#1]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
da quello che ci espone, la diagnosi di "colangite sclerosante primitiva" mi sembra improbabile.
Gli episodi di colangite potrebbero essere correlati a processi infettivi batterici per i quali è indicata opportuna terapia antibiotica prescritta dal gastroenterologo che segue la paziente.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
In effetti condivido l' opinione del Dott. Scuotto: 'colangite sclerosante' si riferisce ad una patologia a causa autoimmunitaria che compare in vie biliari non operate, nel suo caso invece ci si trova di fronte ad un' evenienza comune dopo intervento sulle vie biliari dove, per necessità, viene eliminato il meccanismo che evita il reflusso di materiale enterico all' interno della via biliare s si creano le condizioni favorevoli per lo sviluppo delle cosiddette colangiti ascendenti. In assenza di problemi anastomotici (restringimenti) come dimostrato dall' esame eseguito, la terapia di scelta consiste nella somministrazione periodica di antibiotici. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gent.mi Dott. Scutto e Favara
Vi ringrazio di cuore per la celere risposta che mi avete fornito...in realtà mia nonna periodicamente (su indicazione del Suo gastroenterologo)prende antiobiotici (Ciproxin, Levoxacin, Augmentin, ora Tazocin)ma la febbre (ora, in verità, ad intervalli di tempo sempre più ridotti- 3 casi al mese!)ritorna sempre.
Inoltre, la cura antibiotica la rende piuttosto debole e, proprio quando sembra si stia riprendendo, si ricomincia di nuovo lo stesso iter.
La scintigrafia epato-biliare suggerita da un radiologo, cosa potrebbe evidenziare? C'è uno stile di vita-dieta che la nonna dovrebbe adottare?

Grazie ancora per la Vs cortese riposta e assistenza!
Cordiali saluti
Mavy
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