Difficoltà digestive

Gentile Dottore,
sono una ragazza di 24 anni che da poco tempo soffre di difficoltà digestive.
Premetto che sono un tipo piuttosto ansioso e qualche volta mi lascio così "prendere" dalla situazione da avere delle crisi di panico.
La contatto poichè, nonostante abbia effettuato un'esofagogastroduodenoscopia che ha portato alla luce una lievissima gastrite(presumo dovuta al forte stress dei mesi precedenti)il trattamento con PPI(pantoprazolo 40mg)non sembra essere del tutto efficace. Infatti, fortunatamente la nausea è pressochè scomparsa però subito dopo un pasto sento la pancia molto gonfia ed un forte senso di pesantezza anche se ho magiato solo un'isalata.
Vorrei quindi chiederle se, dato lo scarso esito del trattamento farmacologico, fosse necessaria una visita da un gastroenterologo e nel caso quali esami farmi prescrivere dal medico di base in modo da averli pronti per l'eentuale visita.
In attesa di un suo riscontro, porgo cordiali slauti.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
la sintomatologia esposta può esser legata ad un disordine della motilità dell'apparato digerente.
Le consiglio, in primo luogo, di prestre attenzione ad alcune abitudini che possono favorire l'ingestione involontaria di aria e il meteorismo (pacia gonfia) ed eventualmente corregerle: evitare frettolosità nell'assunzione di pasti, evitare di bevande gasate o con schiuma, evitare il fumo, masticare adeguatamente i cibi, non lasciar passare troppo tempo tra un pasto e l'altro.
Per un breve periodo potrà giovarsi, in associazione alla terapia corrente, dell'uso di tensioattivi (simeticone, carbone vegetale) e - se il medico curante è d'accordo - di procinetici (domperidone).
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
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Gentile Dottore,
innanzitutto la ringrazio per la celerità nella risposta.
Purtroppo l'unica cattiva abitudine che mi caratterizza è il fumo, ciononostante non soffro di meteorismo e rararmente di eruttazioni.
Mi sono rivolta a voi, in quanto fino a poco più di 6 mesi fa stavo benissimo e, nonostante lo stress(dovuto per lo più all'università e famiglia), potevo concedermi vizi e stravizi senza alcun problema digestivo.
Ovviamente mi era già capitato di avere mal di stomaco,ma si presentava sempre con freddo inteso, pallore ed urgenza di rigettare. Mentre ora il senso di nausea è più o meno costante e avverto un dolore sordo localizzato tra lo sterno e l'ombelico che, non sempre, passa con la defecazione.
Si tratta realmente di unasemplice gastrite da me "ingigantita" a causa dell'ansia, oppure sarebbe consigliabile un'ecografia in modo da sciogliere ogni altro dubbio?
Ringraziandola ancora, rinnovo cordiali saluti.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
se riferisce tra i sintomi "pancia gonfia", questa si caratterizza come meteorismo.
L'accumulo di aria che è caratteristico di questo sintomo dipende nella maggior parte dei casi da ingestione involontaria (l'abitudine al fumo è una delle possibili cause), in altri casi (la minoranza) da produzione di gas nell'ambito dell'intestino, determinato dalla fermentazione batterica dei residui alimentari. Questa circostanza si accompagna spesso ad un un disordine della motilità intestinale.
La sintomatologia dolorosa dipende dalla distensione (e contrazione riflessa) dell'intestino e può essere accentuata dall'ansia.
La gastrite rilevata all'endoscopia, pur se "lievissima". può favorire il disordine della motilità.
L'indagine ecografica non ha indicazione a meno che il medico, visitandola, non si orienti per un disturbo delle vie biliari.
Cordiali saluti.
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Utente
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Gentile dottore,
mi scuso per l'ingnoranza in quanto credevo che con il termine "meteorismo" si facesse riferimento alla sola esplusione dell'aria.
Volevo inoltre chiedere se questa sintomatologia potesse altresì dipendere dalla tipologia di cibi ingeriti in quanto molto spesso mi capita di stare male per un panino con prosciutto cotto, mentre sto bene dopo una pizza con peperoni e salame piccante(scusi pe gli esempi "terra-terra", ma così sento di essere il più chiara possibile!). Dicotomia piuttosto bizzara se basata sulla "pesantezza" dei cibi.
In ogni caso lei mi consiglia di procedere con la terapia a base di PPI (sono alla 3°scatola su un totale di 4)senza alcuna necessità di esami aggiuntivi?
Ringaziandola nuovamente, porgo cordiali saluti.

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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
è possibile una relazione con il tipo di alimento, ma è una condizione individuale e non si possono trarre regole generali del tipo "questo fa male e quello no": val la pena di assecondare le disposizioni personali nei confronti del cibo.
Per quel che riguarda la terapia in atto, le consiglio di portarla a termine secondo il programma del medico che l'ha prescritta e con lo stesso medico fare successivamente una rivalutazione clinica.
Cordiali saluti.
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Utente
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Gentile Dottore,
mi rendo conto che la propensione verso un determinato alimento sia una caratteristica assolutamente individuale, ma le ho sottolineato questa bizzarria in quanto fino a pochi mesi fa potevo concedermi davvero tutto (prosciutto cotto com preso!). Ed è proprio per questo mutamento verificatosi negli ultimi mesi che sono molto preoccupata.
Comunque, come da lei suggerito terminerò la terapia con PPI e fisserò una visita gastroenterologica.
Ringraziandola nuovamente, porgo cordiali saluti.
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Utente
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Gentile Dottore,
mi trovo di nuovo a contattarLa per chiederLe delle delucidazioni riguardo a dei nuovi "sintomi".
Da poco meno di una settimana ho terminato la terapia con i PPI e, nonostante le difficoltà digestive siano pressochè scomparse, mi ritrovo affetta da una costante acidità (più o meno marcata) e sensazione di "acqua" nella parte superiore dello stomaco.
Nonostate abbia già prenotato una visita di controllo dal gastroenterologo fissata per fine mese, mi rivolgo a Lei per avere delle spiegazioni riguardo; nonchè per indirizzare il medico verso una corretta diagnosi.
In attesa di un Suo riscontro, Le rinnovo i miei più cordiali saluti.