Alla cortese attenzione del dr scuotto

Gentilissimo Dottore, poichè ho visto sul sito che lei risponde anche su domande per l'epatite, ho scritto sulla sezione gastroenterologia, poichè non c'era spazio sulla sezione malattie infettive.
Le scrivo per informarla sul decorso della mia patologia e, visto che siamo agli inizi del nuovo anno, le auguro buon anno.
Sono un professore di matematica della provincia di Caserta di 45 anni.
Le spiego la mia situazione.
Ho scoperto di avere il virus HBV circa due anni e mezzo fa, in seguito a controlli poichè mia sorella era risultata positiva al virus HBV, che ha scoperto prima di un intervento 3 anni fa. I risultati dei miei esami sono i seguenti:
ottobre 2009
HBV-DNA = 3800 IU/ml
(tutti gli altri valori normali)
giugno 2010
HBV-DNA = 1290 IU/ml
(tutti gli altri valori normali)
ottobre 2010
HBV-DNA (U/ml) (sensibilità 100 UI/ml) = non dosabile
(tutti gli altri valori normali)
aprile 2011
HBV-DNA (copie/ml) = negativo
(tutti gli altri valori normali)
novembre 2011
HBV-DNA = 16000 UI/ml
(tutti gli altri valori normali)
Le volevo chiedere che cosa può aver riattivato il virus?
In questi sei mesi ricordo che una sera in seguito ad una cena con amici ho bevuto due bicchieri di vino.
In genere non bevo vino durante la settimana, ma la domenica quando vado a pranzo dai miei genitori o dai miei suoceri bevo un bicchiere di vino.
Inoltre in questi sei mesi ho dovuto prendere due volte gli antibiotici per 6 giorni da 1 g mattina e sera, perchè siccome soffro di reflusso mi è venuta la faringite 2 volte a distanza di 2 mesi, con conseguente mal di gola e voce rauca e ho usato per 5 giorni una crema al cortisone sulla pelle per un'eritema solare.
Inoltre le volevo chiedere che cosa ne pensa di ciò: cioè in seguito all'ultimo esame il medico mi voleva mettere già in terapia con antivirali, perchè il virus è superiore a 2000 UI: mi voleva dare Sebivo, poi mi ha visto indeciso e mi ha detto di pensarci e di andare a controllo tra 3 mesi (siccome è molto giovane non so se fidarmi, vado a controllo al Cotugno a Napoli). Vorrei un suo prezioso consiglio.
Le chiedo scusa del lungo messaggio, la ringrazio anticipatamente per la risposta e le porgo i miei più cordiali saluti.



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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
la sezione di gastroenterologia è pertinente per quel che riguarda i problemi di fegato; sono spiacente che abbia atteso la mia risposta, ma il fatto che sia stata indirizzata nominalmente ha limitato gli altri colleghi competenti nella risposta (non siamo sempre tutti presenti sul sito): le consiglio, in una futura occasione di formulare la richiesta senza indicare il nome del medico.

L'andamento oscillante della carica virale può essere posto in relazione con disturbi dell'attività immunitaria da approfondire con opportune analisi di laboratorio.
Per quel che riguarda l'eventualità terapeutica con antivirali, è necessario valutare non soltanto la carica virale, ma anche i parametri di funzionalità epatica (transaminasi, fosfatasi alcalina, bilirubina...). Il trattamento con telbivudina è infatti indicato nella malattia epatica compensata con evidenza di replicazione virale, livelli persistentemente elevati di GPT e evidenza istologica di infiammazione attiva o fibrosi.
I valori di carica virale esibiti non corrispondono ad un numero di copie virali così elevato da imporre la terapia antivirale, quindi sono d'accordo con il consiglio che le è stato dato di attendere tre mesi ed una nuova determinazione.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.