Astenia e stordimento dopo i pasti

Buongiorno,
ho 19 anni, frequento l'università e da più di cinque anni soffro di un problema che si presenta in seguito ai pasti e perdura per intere ore, questi alcuni sintomi:
- astenia (fattore più importante): per le tre o più ore successive ai pasti non mi è possibile studiare (cosa che farei ben volentieri; leggo più di 6 libri al mese, unicamente nei pochi momenti di lucidità mentale), già così precludendo più di metà della mia giornata; il senso che dà è come se tutto ciò che accade all'esterno non penetrasse nella mia mente, spesso ho fatto figuracce chiedendo alle persone di ripetermi quel che dicevano, seppur fosse semplice come "ci vediamo domani"; dunque non riesco proprio a connettere la logica in quei momenti, né a leggere una frase, perché non riesco a collegare fra loro le parole.
- Per quanto riguarda la stanchezza fisica, dopo i pasti riesco con difficoltà a muovermi, salire le scale è impensabile; una volta, dopo aver mangiato una pizza a pranzo, sono svenuto per strada tornando a casa.
- Da più di tre anni faccio attività fisica almeno 3 volte a settimana, precisamente crossfit. Speravo in miglioramenti, ma neanche l'ombra.
- Ho una notevole secchezza oculare ed epidermica, fastidiosissima, oltre ad una insofferenza alle luci artificiali.
- Difficoltà comunicazionali; la stanchezza mentale mi fa scambiare l'ordine delle parole nelle frasi.

Preciso anche che fino all'età di 14 anni ero "grasso", pesavo quasi 70 kg per 170 cm; al giorno d'oggi peso 60 kg (dopo un picco a 53, durato per un annetto) sempre per 170 cm circa. Non riesco a mettere su peso, mangio sempre esageratamente, ma appena mangio un po' meno perdo immediatamente peso.
Due anni fa ho fatto tutti i test per la celiachia e non risulto celiaco. I gastroenterologi mi hanno sempre parlato di malassorbimento, talvolta hanno detto dovuto a stress (seppur io mi chieda, lo stress andrà pure a colpire qualche organo reale al quale causa disfunzioni, no? ).
Psicologicamente penso di essere a posto, vivo in condizioni economiche molto restrittive che talvolta mi fanno rodere il fegato, ma non mi sento di dare la colpa a ciò.

Non resisto più in questo stato, poiché nell'ultimo anno la situazione si è aggravata, tanto che non riesco più a studiare, ma anche lavorando (cosa che ho fatto d'estate), mi sentivo malissimo. Se aveste consigli, ne sarei davvero più che grato, non sopporto più di vivere così.
[#1]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
Caroragazzo,
vi sono sintomi del suo racconto che
consigliano un inquadramento endocrino-neurologico prima e piscologico (eventualmente) poi.


Non ritengo siano in gioco problemi di netta e prevalente pertinenza gastroenterologica.

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
La ringrazio per la risposta.
Gentilmente, mi potrebbe spiegare cosa potrebbe derivare da un inquadramento endocrino-neurologico?
[#3]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
La diagnosi di una eventale malattia organica
(di questa sfera di competenze)
piuttosto che psicogena.
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