Insonnia e smania notturna nonostante quetiapina+trittico

Salve, scrivo per avere un parere relativamente alla condizione di mio padre, un anziano di 92 anni affetto da demenza senile e conseguente disabilità psicomotoria.
Da marzo la geriatra gli ha somministrato quetiapina al pomeriggio (25 mg) e trittico la sera (75 mg) così da farlo dormire la notte.
Nonostante l'assunzione di questi farmaci mio padre continua a dormire profondissimamente di giorno e stare sveglio di notte, ma almeno si era calmato.
Adesso invece quando è sveglio di notte ha ricominciato ad agitarsi e a fare veri e propri disastri a letto riducendo pannoloni e traversine a coriandoli.
Volevo pertanto chiedere 1) se l'ordine e gli orari di somministrazione dei farmaci indicato è corretta 2) se in generale la terapia è giusta per ottenere il risultato desiderato o va integrata/cambiata in qualche modo.
Grazie mille per l'aiuto.
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Dr. Andrea Musu Geriatra 1
Gentile Signora,
La problematica da lei descritta è molto frequente nei pazienti affetti da Disturbi Neurocognitivi e rientra in quelle che vengono chiamate "Alterazioni Comportamentali e Psicologiche dei Disturbi Cognitivi , o "BPSD" in inglese, in particolare si rileva un disturbo del sonno con inversione del ritmo sonno/veglia ed un affaccendamento notturno.

Per rispondere alla prima domanda l'ordine della terapia è effettivamente corretto ma è probabile che ci sia necessità di un aggiustamento, ad esempio inserendo la Quetiapina anche la notte e associando la somministrazione di Melatonina a dosaggi intermedi.

La Quetiapina è un antipsicotico atipico che ha anche un effetto sedativo, quindi è possibile che la dose assunta al pomeriggio non sia sufficiente a garantire un sonno ristoratore durante la notte. L'aggiunta di Melatonina, un ormone che regola il ritmo sonno/veglia, può essere utile per favorire l'addormentamento e migliorare la qualità del sonno.

È comunque fondamentale anche attuare delle strategie non farmacologiche, ad esempio: Cercare di sollecitare la veglia durante il giorno e limitare il riposo diurno in maniera progressiva. Creare una routine per l'addormentamento e per il risveglio, mantenendo sempre gli stessi orari. Abbassare gradualmente l'illuminazione nelle ore notturne. Evitare che ci sia la televisione accesa o rumori troppo forti nella camera in cui dorme il paziente. Evitare la somministrazione di eccessive quantità di liquidi o di sostanze eccitanti (caffeina, bevande zuccherate) dopo le ore 16.

Le consiglio di parlare con la Geriatra di suo padre per valutare insieme la possibilità di apportare alcune modifiche alla terapia, sia farmacologica che non farmacologica.

Dott. Andrea Musu
Geriatria, Master in Diagnosi e Terapia delle Demenze

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