Dopo bite

Buongiorno, io porto un bite inferiore da circa 8 mesi Perchè a seguito di un periodo con forti dolori cervicali e alla schiena mi e' stata diagnosticata da un osteopata e poi da un gnatologo una maloclussione causativa in senso discendente come input primario e mi e' stato proposta una terapia che combinasse un bite inferiore e sedute dall osteopata per ricercare una posizione mandibolare funzionale. Ora dopo vari ritocchi sul bite per eliminare precontatti devianti mi e' stato detto che la posizione e' stabile e corretta ... Il problema per cui chiedo a voi consiglio e' come stabilizzare ora sulle arcate la posiZione raggiunta sul bite Perchè attualmente se levo l ortotico ho un solo contatto a sinistra e molti mm di spazio vuoto a destra .. E' necessaria l ortodonzia? E come? Oppure si può progressivamente scalare il numero di ore in cui portare il bite per vedere come si adatta la situazione? ( attualmente lo indosso tutto il giorno eccetto per mangiare ) .. Mi e' stata sconsigliata la soluzione dei rialzi in composito poiché e' un peccato su un giovane innestare sopra denti sani e Perche' l alteZza di spazio vuoto e' eccessiva e farebbe troppa leva . Attendo vostri consigli . Premetto che la posizione che ho ora con il bite mi ha fatto scomparire tutte le algie che presentavo e anche il click e lo scivolamento a destra che avevo quando
Chiudevo ( tipo chiusura a "zig zag " per intenderci) non vorrei che togliendo
Il bite o effettuando un trattamento di ortodonzia ci possa essere una recidiva o si perda la posizione funzionale di ora . Vi ringrazio anticipatamente per la vostra gentilezza .
Giovanni
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Dr. Andrea Gizdulich Dentista, Gnatologo 90 3
per stabilizzare la nuova posizione di occlusione si devono applicare le tecniche riabilitative odontoiatriche comuni, ossia ortodontiche per spostare i denti in posizione sfavorevole e conservativo-protesiche per ricostruire le superfici dentali compromesse. Il collega che ha gestito la prima fase di cura dovrebbe poter anche costruire un piano di trattamento odontoiatrico adeguato. Generalmente si inizia operando una ceratura diagnostica dei modelli per simulare l'intervento deisderato.

Dr Andrea Gizdulich
Prof. a.c. Disordini Cranio Mandibolari
Dip. di Odontostomatologia - Università degli Studi di Firenze.
www.dccm.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la celere ed esauriente risposta, volevo solo chiederLe ancora come mai già due ortodonzisti che hanno
Visto il mio caso mi hanno detto che prima
Vogliono che il tenga il bite solo di notte e non piu di giorno ,come ora che l ho sempre portato 24 , per vedere come si adatta la situazione prima di poter pianificare un eventuale trattenento di ortodonzia.. Cosa pensa lei di questo? Non c e' il rischio che non portando piu il bite durante il giorno perda il posizionante attuale e si risbilanci la mandibola? E oltretutto si può stare tutto il giorno con un occlusione in cui i denti non intercuspidano ma ho un solo contatto su un solo dente e per il resto spazi vuoti? Significa che e' tutta dimensione verticale da recuperare ? Grazie , mi scusi per le molte domande ma sono molto confuso sull argomento
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Dr. Dario Spinelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Esperto in medicina del sonno 1.1k 22 2
Il bite che ha portato per tutto il giorno per mesi fà spostare i denti, nel senso di intruderli per effetto delle forze muscolari. Dovrebbe quindi essere programmata sin dall'inizio la seconda fase terapeutica perchè la sua situazione è abbastanza ovvia quando si decide di far tenere il bite tutto il giorno. Dovrebbe essere quindi chi ha inserito il bite a proseguire il lavoro

Dr. Dario Spinelli
Odontoiatra Specialista in Ortodonzia e Gnatologia
www.ortodonzia.bari.it
www.ildentistaperibambini.it

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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
Se la terapia è finita vuol dire che Lei non ha più dolori, click tensioni cefaliche, cervicali, ecc. Deve essere Lei quindi a stabilire se la terapia è finita. La cosa che faccio con i miei pazienti è quella di "simulare" una nuova situazione nella bocca (tramite ortotico), controllare che non dia sintomi, controllarla eventualmente con sistema elettronico (es. kinesiografo). Se tutto va bene, senza limare i denti, può applicare rialzi in composito stampati su quella nuova posizione. Questa tecnica (stampaggio) è quella che riproduce più fedelmente di tutte la posizione trovata con il bite. Il discorso della leva credo sia superabile, nella peggiore delle ipotesi potrebbe, se lo spazio da colmare è davvero enorme avvicinare le arcate con un'ortodonzia intermedia. Le correzioni ortodontiche non sono mai precise come le ricostruzioni fatte in laboratorio.
Saluti

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

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Utente
Utente
Ma consiglia i rialzi anche si un ragazzo di 21 anni? Non e' un peccato su denti sani andare ad applicare sopra? Come funzionerebbe lo stampaggio? E' definitivo ?
Ringrazio tutti gli specialisti che sono intervenuti nella discussione
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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
Applicare sopra non è demolire, ma mantenere. Credo si tratti della metodica meno invasiva. Naturalmente è necessario avere ben chiaro quello che si fa.
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Dr. Dario Spinelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Esperto in medicina del sonno 1.1k 22 2
Io sono d'accordo con Lei e riserverei questa tecnica per casi molto particolari. Ogni specialista quindi decide come procedere assieme al paziente, per questo ritengo che la seconda fase debba essere chiara e programmata dall'inizio col paziente
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Utente
Utente
Il punto e' che il mio odontoiatra mi consiglia di intraprendere la via Dell ortodonzia e mi dice che secondo lui e' la soluzione migliore , ma nutrivo dubbi sia sotto il profilo sottolineato anche qui sopra dal gent.mo'. Dott. Tonlorenzi riguardo la precisione della correzione e un eventuale recidiva post intervento e il secondo sotto il profilo della perdita di tempo e danaro nel caso di riuscita non ottimale e ricomparsa futura di problematiche all ATM . Anche Perche ho notato che esiste un' infinita diatriba anche in letteratura circa il criterio per stabilire quale sia una " centrica funzionale " , il posizionamento giusto della mandibola in rapporto al soggetto analizzato ... Non esiste un esame obiettivo attendibile non dico al 100% ma approssimativamente ? Perche ho anche sentito dire che il kinesiografo con il t.e.n.s. Non tiene conto di tutti gli adattamenti posturali del corpo
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Dr. Dario Spinelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Esperto in medicina del sonno 1.1k 22 2
Come ha già notato lei stesso ci sono diverse impostazioni diagnostiche e terapeutiche e al momento non ci sono evidenze di un unico esame strumentale che possa indicare la posizione mandibolare migliore in modo inequivocabile e tantomeno la stabilità nel tempo. Basta dire a tal proposito che per alcuni la kinesiografia è l'esame principale, per altri è un esame inutile o superfluo per individuare la posizione. Alcuni scelgono la finalizzazione protesica, altri quella ortodontica...anche in questo caso non vi sono certezze che una soluzione sia più stabile dell'altra nel tempo. La scelta è del curante in accordo col paziente correttamente informato di tutte le implicazioni:
Ad esempio, la soluzione protesica richiede sicuramente nel tempo (considerando i suoi 21 anni e assumendo una vita media di 80-90 anni!) vari rifacimenti.
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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
Rialzando con overlay in composito, con particolari tecniche, si può ovviare ad una rottura con semplici ricostruzioni in composito.
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Utente
Utente
Ringrazio tutti per i preZiosi consigli, quando andrò all appuntamento a fine mese dal mio odontoiatra ne parlerò e poi vi terrò informati sulla strada intrapresa...
Mi sa pero che prima di poter iniziare qualunque percorso devono essere completamente scomparse tutte le algie e attualmente sono un paio di mesi che ho una contrattura allo sternocleidomastoideo di destra , sara' il bite? Perché non ho mai avuto questo tipo di contratture , forse la guida canina....
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Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
Finché ha dolore lasci perdere ogni cosa. Cosa fare è un problema che si porrà DOPO la scomparsa del dolore.