Disordine cranio mandibolare

Buongiorno a tutti.
Spiego in breve la mia situazione.
Dopo anni di calvario mi è stato diagnosticato un disordine cranio mandibolare i cui sintomi sono parecchio invalidanti.
Ho costanti mal.
di testa, dolore alla mandibola, al collo, orecchie ovattate, vertigini, click mandibolari e una forte pressione alla nuca.
Scrivo per chiedere un vostro parere rispetto alle terapie che mi sono state consigliate.
Ho consultato diversi gnatologi i quali mi hanno proposto soluzioni diverse.
Mi è stato detto di iniziare una terapia logopedica per la mia deglutizione atipica.
Mentre l'ultima gnatologa da cui sono stata mi ha consigliato la placca di Bracco.
Mi ha detto che non risolverebbe la malocclusione ma che ha la funzione di alleviare i sintomi.
Nel frattempo mi è stata diagnosticata la fibromialgia, esiste qualche correlazione tra disordine cranio mandibolare e fibromialgia?
Cosa pensate della terapia proposta con la.
placca di Bracco?
Vi ringrazio anticipatamente
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, la prescrizione di una placca o di un bite, in un caso come il suo probabilmente è corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale, e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni una pillola può risolvere una patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l''oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un''ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Il bite costituisce la prima e indispensabile fase iniziale della terapia di una disfunzione cranio-mandibolare. La si può considerare anche una via di mezzo fra la conferma diagnostica e una prima terapia, ma è solo una terapia iniziale di una disfunzione dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Successivamente, MA SOLO SUCCESSIVAMENTE AL RAGGIUNGIMENTO DI UN BUON SUCCESSO CLINICO CON IL BITE, si dovrà prevedere una riabilitazione ortodontica, protesica o mista che, modificando stabilmente l’occlusione, confermi il risultato ottenuto con il bite, oppure proseguire, come compromesso, con il bite a vita, scelta a volte preferita, che costituisce comunque una soluzione del problema. Sottolineo che la maggior parte dei Colleghi che si occupano di Gnatologia, non prevedono la conclusione ortodontica e/o protesica del caso, ma di fatto consiglia il bite a vita. La conclusione ortodontica o protesica va comunque rimandata alla conferma di un buon risultato nella terapia con il bite.
Relativamente ai click mandibolari, sui problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) ho spesso risposto a pazienti che riferivano problemi simili al suo. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/gnatologia-clinica/663069-dislocazione-menisco.html#2970745
Sul funzionamento dell''ATM può avere qualche ulteriore informazione visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) (trova il link qui sotto la mia firma), e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto. Se si ritrova nelle problematiche illustrate, eventualmente mi faccia sapere.
Il trattamento logopedico può avere qualche indicazione, ma da solo, in un caso come il suo , rappresenta solo un'area di parcheggio, e non risolve nulla.
Credo comunque che via rete, senza un completo esame del suo caso, non si possa dire di più.
Cordiali saluti ed auguri

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio della risposta. Mi sono dimenticata di dirle che un altro gnatologo mi ha fatto mettere un bite all'arcata superiore solo di notte per il bruxismo. Purtroppo questo bite non ha funzionato, non ha alleviato per niente la rigidità e i dolori. Gli altri specialisti che ho consultato poi mi hanno detto che il bite non era stato fatto correttamente. Per quanto riguarda l'ultima gnatologa, mi ha detto che una volta messa questa placca per il primo anno dovrò fare un controllo mensile, dopodiché la terrei solo al bisogno. Mi ha anche detto che contemporaneamente alla placca potrei associare la logopedia e la fisioterapia. Mi ha specificato che la malocclusione probabilmente rimarrà ma ci sarà quasi sicuramente un miglioramento dei sintomi. Secondo lei insieme queste terapie potrebbero ridurre questa sintomatologia così invalidante?
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, quello gnatologico è un campo molto fumoso, con poche o nulle certezze scientifiche, molta approssimazione, e ampia variabilità di comportamenti nei vari operatori che si definiscono "gnatologi". Ogni operatore applica l'approccio diagnostico e terapeutico che , nelle proprie mani , gli risulta più efficace.
Fra i vari approcci gnatologici possibili, personalmente privilegio il trattamento con bite in tutte le 24 ore, pasti esclusi: si tratta di uno schema terapeutico contemplato nella letteratura scientifica, e che sono quindi pienamente legittimato a proporre, senza nulla togliere ai Colleghi che operano diversamente.
Il disagio durante il giorno, se il bite è ben conformato, dura poche ore o pochi giorni: il cava e metti , invece lo perpetua.
In problema ATM é un problema ortopedico: nessun ortopedico le consentirebbe di togliersi il gesso di giorno e di rimetterlo la sera, solo perché non se la sente di andare al lavoro con il gesso.
Per quel che mi riguarda , dunque ritengo più efficace un bite che si porta h 24 : la notte dura 8 ore , e con 8 ore avanti e 16 indietro è difficile fare molta strada.
E' ben vero che una certa memoria posturale potrebbe far mantenere un buon risultato anche togliendo il bite di giorno, ma si tratta di una risposta favorevole individuale, sulla quale ho deciso non contare quando tratto un paziente , in particolare con un quadro come il suo. Anche queste sono mie considerazioni personali.
Resta ovviamente da capire anche se il bite le é stato prescritto considerando specificamente le caratteristiche del suo quadro clinico, in particolare l'incoordinazione condilo-meniscale (il click), che non le insorge solo di notte
Le posso dire come sono solito fare.
Ottenere un buon successo con il bite significa aver trovato la corretta postura mandibolare che, prima del bite, veniva (e togliendo il bite viene comunque) dislocata in una chiusura scorretta.
E' del tutto evidente che, rimosso il bite , di giorno se prescritto per la sola notte, come anche rimosso definitivamente dopo mesi, il paziente dal punto di vista dentario-occlusale può essere esattamente come quando ha cominciato. Lo scopo della riabilitazione (ortodontica , ma anche protesica se il paziente è portatore di dentiera , o di ponti , o gli mancano denti) è quello di modificare i denti in modo da farli intercuspidare mantenendo la postura mandibolare individuata nella fase con il bite.
Il bite è la bussola che indica la rotta ortodontica (o protesica, o mista se sono presenti entrambi i problemi). Come le dicevo nella precedente risposta, la sua Gnatologa prteferisce prescrivere il bite a vita, che è l'approccio più diffuso.
Questa é comunque la mia opinione. Ovviamente sarei molto lieto di apprendere che lei trovasse invece la soluzione dei suoi problemi con il solo trattamento notturno. Se crede, mi tenga informato.
Cordiali saluti ed auguri.

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Utente
Utente
Si infatti la dottoressa che mi ha consigliato questa placca di Bracco mi ha detto che dovrò portarla sia di notte che di giorno quante più ore possibili. La ringrazio.
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Utente
Utente
Buonasera, la aggiorno sulla situazione per chiederle un suo parere. Sto mettendo la placca di Bracco da 9 giorni di notte e quanto più possibile di giorno. Nonostante questo non noto un significato miglioramento della sintomatologia. In particolare mi sveglio ancora molto contratta e ho orecchie tappate e vertigini. La mia dottoressa mi ha detto che è normale in questo fase accusare questi sintomi. Mi chiedevo se fosse normale, se il miglioramento richiede più tempo o se evidentemente non è l'apparecchio giusto per me. E nel caso in cui dovesse servire più tempo per ottenere risultati positivi, di quanto tempo si tratta? La ringrazio
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