Trattandosi di un paziente con malattia autoimmune, soggetto a complicanze

Gentili dottori,
vi scrivo in merito a una faccenda che in questo periodo mi angoscia parecchio, mio padre, 69 anni, da sei affetto da miastenia grave, avrebbe il comprensibile desiderio di partecipare alla mia laurea, che si terrà di qui a poco, a Roma, città dove studio. Essendo la mia famiglia residente in Sardegna, si è posto ovviamente il problema della fatica del viaggio (la miastenia, in lui, è stata, sin da subito molto aggressiva, generalizzata, con ripetute crisi respiratorie acute, che hanno reso necessari lunghi ricoveri in rianimazione, anche se DA OLTRE QUATTRO ANNI, è stazionaria e ben controllata dai farmaci, e mio padre è tornato ad essere completamente autosufficiente)ma un altro fattore che ci preoccupa non poco, è l'allarme che si sta diffondendo in questo periodo circa l'influenza A. Trattandosi di un paziente con malattia autoimmune, soggetto a complicanze( anche se ha superato senza particolari problemi normali episodi influenzali in questi anni), mi chiedevo se il contatto con i luoghi affollati della metropoli, primi fra tutti gli aereoporti, potevano esporlo a rischi davvero più rilevanti, rispetto ad altri periodi. Da figlia, ci terrei ad everlo con me, dopo un passato così difficile, è un regalo non scontato averlo accanto in un momento così particolare per me e la mia famiglia, ma non sopporterei di esporlo a inutili rischi, qualora davvero, essi fossero esponenzialmente più alti, in questo particolare momento. Vi chiedo pertanto un parere in proposito, ed eventuali accorgimenti preventivi da adottare, avendo avuto più volte prova della professionalità vigente nei consulti di questo servizio.
Ringraziandovi anticipatamente per la cortese risposta che vorrete fornirvi, vi porgo i miei più cordiali saluti
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Ritengo non sussistano rischi particolari, salvo il fatto di non farlo stancare troppo, con troppi spostamenti.

Un saluto

A. Baraldi