Batteri e virus in ambiente

Buongiorno lavoro in una asl e , sebbene non sia un sanitario, ma un tecnico informatico, mi trovo spesso a muovermi in ambulatori e sale a rischio malattie infettive.

preciso di non avere contatti diretti con pazienti e di usare una buona igiene disinfettando e/o lavando spesso le mani

La mia paura principale è quella di venire a contatto con batteri e virus pericolosi(penso alla tbc o al meningococco)sospesi nell'aria e quindi la possibilita di veicolare questi batteri ancora attivi e pericolosi attraverso abiti, scarpe, capelli in altri luoghi, principalmente in casa dove ho bambini piccoli.

Ciò è possibile o è solo una paura immotivata e se è immotivata, perchè è immotivata?

insomma gradirei sapere tutto quanto è possibile per eliminare questo dubbio che mi tormenta e tormenta la mia signora

Vi ringrazio di ogni possibile spiegazione,

buona giornata
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Dr. Renato Santoro Infettivologo, Medico igienista 44 1
Gentile utente, le porto la mia piccola esperienza di Specialista in Malattie Infettive. Lavoro in un' Unità operativa di M.I. dal 1991 e penso di poter affermare di venire a contatto ogni giorno con microrganismi di vario genere. Al di là delle comuni pratiche di igiene quotidiana (in Reparto come a casa) non ho mai messo in essere particolari "strategie" di disinfezione. Posso assicurarle di godere di buona salute... Stia tranquillo e tenga presente che le infezioni non sono l' inevitabile conseguenza dell' incontro tra l' uomo ed un microrganismo patogeno, ma piuttosto la modalità meno frequente di interazione. Cordiali saluti.

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dopo
Utente
Utente
Intanto grazie della rassicurante spiegazione, in effetti mi rendo conto che se non fosse come ella dice, saremmo tutti malati.

ma, mi scusi, se insisto

io mi chiedo che succede a questi batteri che vengono espulsi, tramite tosse o starnuti, nell'aria,

sopravvivono?

possono, nell'aria o precipitati sul pavimento o sui tessuti moltiplicarsi?

possono essere veicolati pericolosamente dall'ambiente ospedaliero altrove?


si puo quantificare il rischio a cui sono esposto?

Mi scusi, mi rendo conto di andare sull'ipocondriaco, ma è a tutela della mia famiglia
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Dr. Renato Santoro Infettivologo, Medico igienista 44 1
Torno con ritardo (legato a motivi di lavoro) sull' argomento. Capisco le sue perplessità ma è opportuno ricordare che noi viviamo in una condizione di perenne contatto con microorganismi (patogeni e non). E' l' efficienza del nostro sitema immunitario quella che fa la differenza! Stia tranquillo, mi creda. Non faccia l' errore di intraprendere questa battaglia contro "i mulini a vento"...
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dopo
Utente
Utente
Dottore Santoro la ringrazio infinitamente,

ma io sfioro la fobia e le rassicurazioni generiche spesso non sono sufficienti, mi spiego meglio

La mia paura è legata alla mia famiglia ed ai bambini piccoli, Lei sa meglio di me che nei bimbi basta una parotite oppure una delle tante patologie infantili per abbassare notevolmente l'efficienza del sistema immunitario.

Per questo ho paura che questi batteri patogeni possano essere da me veicolati a casa e trasmessi ai bimbi.

Per questo vorrei saperne di piu, ovvero se si moltiplicano e sopravvivono a lungo nell'ambiente esterno, fuori dal loro habitat naturale.

faccio un esempio:
se vengo a contatto nell'ambiente di una sala dove un tubercoloso ha precedentemente tossito con il batterio di koch,

esso puo sopravvivere o moltiplicarsi sui miei abiti e una volta a casa tornare in sospensione ed essere in numero sufficiente per trasmettere l'infezione al bimbo gia debilitato per qualsiasi altro motivo?

in parole povere è questa la mia grande paura, è questo il quesito che mi angoscia.

Capisco di essere pedante, ma la prego di aiutarmi, siamo abbastanza in ambasce in famiglia