Certezza test hiv a 30 giorni?

Buongiorno.

Volevo chiedervi un aiuto per fare chiarezza su una presa di posizione del mio medico di base in merito al test HIV.

Due mesi e mezzo fa ho avuto un rapporto con una prostituta (l' unico della mia vita), al termine del quale mi sono accorto che c' era un buco sulla punta del preservativo.
Spaventato sono andato subito a fare un test HIV la settimana dopo (risultato negativo) e la stessa settimana ho parlato successivamente della cosa al mio medico, che mi ha chiesto se, buco a parte, avessi notato evidenti macchie di sangue o altro.
Sentita la mia risposta negativa, pur escludendo fin da subito un rischio reale di infezione da HIV, mi ha consigliato comunque ("più per la tua tranquillità che per altro") un altro test a 30 giorni (già fatto e risultato anch' esso negativo) e dopo quel test mi ha riferito che per lui, a fronte della casistica da me riportata, i dati raccolti erano già "non sufficienti, ma più che sufficienti" per ritenere chiuso il discorso.
Ho sempre avuto molta fiducia nel mio medico di base e se scrivo qui è solo perchè girando in internet ho poi scoperto che ad oggi si parla di risultato definitivo a 3 mesi (notizia che ho letto oggi sul sito del Corriere, per esempio).
D' altro canto il mio dottore non mi sembra proprio il tipo che prenderebbe sottogamba una cosa del genere, se vi fosse un rischio reale.
Insomma la domanda è: quanto è ormai attendibile il test a 30 giorni e, di fatto, quanto è "virtuale" la possibilità di un risultato diverso a 90 dì?
[#1]
Dr. Roberto Chiavaroli Infettivologo, Specialista in malattie del fegato e del ricambio 328 15
Gentile utente,
E' vero che le probabilità di un'infezione con le modalità descritte in un unico rapporto sono rarissime

Detto questo però il periodo "finestra" è più o meno di tre mesi per cui si usa dire, per essere certi ,100 giorni dall'ipotetico contagio.

Spero di essee stato d'aiuto

Dr. Roberto Chiavaroli

[#2]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Buongiorno dottore,
sì, e la ringrazio molto.

Per quanto, a questo punto, non capisco...confermato che la possibilità di contagio, vista la fattispecie, è rarissima e che il test a 30 giorni (specifico: ricerca anticorpi HIV1 e 2 con luminescenza) è risultato negativo, DI FATTO si può realmente considerare chiuso il discorso come ha detto il mio medico?

Non lo domando tanto per sapere se rifare o no il test a 100 giorni (mancano solo 2 settimane e lo rifarò ovviamente), ma perchè, stando all' indicazione ricevuta, dopo il test negativo io ho avuto dei rapporti con una persona a cui voglio bene...cioè, se non leggevo ieri quell' articolo sul sito del Corriere per me il discorso era già chiuso da un pezzo.
Adesso invece questa novità mi ha un po' scosso (per il motivo appena esposto)...

In sintesi: considerando che ora attendere due settimane non sarà davvero semplice, posso davvero stare tranquillo, visti i dati in mio possesso?



[#3]
Dr. Roberto Chiavaroli Infettivologo, Specialista in malattie del fegato e del ricambio 328 15
Dunque,
sarei relativamente tranquillo per il calcolo delle probabilità ma si sa queste non sono certezze assolute.
in proposito le consiglio di consultare in questo sito l'ottimo articolo del Collega epidemiologo Dr Corcellli "Rapporti sessuali e AIDS: come misurare il rischio"

cordiali saluti
[#4]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Grazie dottore.

A completamento della discussione sul calcolo delle probabilità (e per tutti coloro che si ritrovassero a leggere questa pagina con i miei medesimi dubbi), mi permetto però anche di citare questi passaggi della pagina del sito Help Aids in merito all' attuale affidabilità dei test normalmente adoperati:

"La sensibilità del test di screening all'HIV supera il 99,9%. Questo test è chiamato "EIA" o "ELISA". (nota dello scrivente: al laboratorio dove ho effettuato il test mi hanno detto che un test con chemiluminescenza è equivalente).
(...)
Esistono situazioni particolari in cui il test HIV può risultare falsamente negativo, cioè il soggetto è infetto ma il test rimane negativo, oppure in cui il test è falsamente positivo, cioè il soggetto non è infetto ma il test risulta positivo.
La redazione di HelpAIDS ritiene di riportare queste circostanze specificando a priori che queste evenienze sono oggi clinicamente improbabili.
(...)
L'esito falsamente negativo dei risultati è dovuto principalmente all'esecuzione del test nel periodo finestra. La percentuale di risultati falsamente negativi varia da uno 0.3% nella popolazione ad alta prevalenza di infezione ad uno 0,001% nella popolazione a bassa prevalenza.
- Periodo finestra: dopo l'avvenuta infezione da HIV, l'organismo impiega circa 10-14 giorni a formare gli anticorpi, identificati dal test ELISA. Alcune persone sieroconvertono solo dopo 3-4 settimane, ma virtualmente tutti i pazienti sieroconvertono dopo 3 mesi dall'infezione."
(Pagina del sito aggiornata a maggio 2010)

Insomma, da quanto si sostiene sopra, sembrerebbe che ad oggi, in ogni caso, la possibilità d' errore del test sia pressochè inesistente (o meglio, se quanto riportato fosse vero, appunto "improbabile").
Detto questo, come già scritto, eseguirò senz' altro il test a 3 mesi per conferma.

[#5]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Buongiorno, per completezza segnalo che ho eseguito il test a 3 mesi con esito negativo, che mi hanno confermato da considerarsi definitivo.
A tutti coloro che si fossero trovati nella mia stessa posizione lancio solo un invito a rimanere tranquilli fino al risultato del test definitivo senza dare troppa importanza ad eventuali sintomi sopraggiunti durante l' attesa.
Durante questo periodo snervante io ho avuto frequentemente la febbre, piccoli sfoghi cutanei, e vari malesseri...
Lo stress gioca brutti scherzi e sembra possa indebolire le nostre difese immunitarie.
Se avete già un risultato negativo a 30 giorni mantenetevi quindi molto sereni (perchè i test attualmente in uso sono molto attendibili) e ripetete però assolutamente il tutto a 90, ma senza diventare troppo paranoici.

Ringrazio il dott. Chiavaroli per la cortesia e la disponibilità.
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