Alfafetoproteina alterata due anni dopo la cura per epatite C

Buongiorno,
Scrivo per conto di mio padre, 55 anni, affetto da epatite C genotipo 4 dal 1998 (anno in cui è stata scoperta, ma potrebbe averla contratta durante un ricovero nel '94, quando era affetto da colite ulcerosa) al 2014.
Nel 2015 si è negativizzato con una cura di tre mesi a base di sofosbuvir, ribavirina e simeprevir. Era al primo stadio di cirrosi e le analisi del sangue a inizio terapia erano molto alterate. A fine terapia è rientrato tutto perfettamente nella norma, inclusa l'AFP (da 74,7 a 13, per arrivare poi a stabilizzarsi intorno al 5).
Da Marzo però l'AFP è risalita, prima a 16, poi 23, fino ad oggi, 44. Gli altri valori sono nella norma. In questi mesi ha eseguito RM con mezzo di contrasto epatospecifico, ecografie all'intero addome e tac, ma non risulta nulla di anomalo.
Cosa possiamo fare? Di cosa può trattarsi?
Grazie in anticipo per l'attenzione.
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
con il limite del consulto telematico, considerando che in assenza di neoplasie epatiche la AFP è espressione di rigenerazioneepatocellulare, è bene valutare che la cirrosi non abbia ripreso il suo corso naturale e che la carica virale sia ancora azzerata.
Ma mi pare di capire che questi esami e anche di più siano stati effettuati.
Pertanto consiglierei un monitoraggio periodico di questo marcatore tumorale, per verificare se si tratti di una impennata occasionale o di un trend in salita.
Nel qual caso non escluderei la biopsia epatica, anche in assenza di lesioni focali.
La AFP può essere anche un marcatore tumorale di alcuni tumori testicolari: per eccesso di zelo una visita andrologica la consiglierei
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
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