Gonorra e baci a stampo

Gentili dottori,

da qualche giorno lamento dolore nella minzione e ho notato che mi esce un siero giallastro dal glande. Qualche settimana fa ho avuto un rapporto occasionale, ho usato il preservativo ma non nel rapporto orale. Credo di avere la gonorrea. Mi domandavo, avendo baciato (sulla guancia) molti parenti in questi ultimi giorni, posso aver infettato più persone?
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
prima di preoccuparsi di avere contagiato più persone baciandole in modo amichevole, è bene che lei accerti di avere la gonorrea con un tampone uretrale.
Se il Gonococco risulterà presente, sulla base dell'antibiogramma assumerà per un periodo adeguato l'antibiotico più idoneo.
Sconsiglio invece VIVAMENTE terapie empiriche con qualunque antiinfettivo.
In ogni caso i suoi contatti non corrono alcun rischio.
Cordialità.
Caldarola.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Caldarola, la ringrazio per la tempestività nel rispostondere.
Chiaramente dovrò fare un esame apposito, semplicemente in questi giorni mi è impossibile a causa delle festività. Credo sia gonorrea in quanto presento dolore nel tratto finale dell'uretra durante la minzione, e mi esce un siero trasparente/giallognolo (simile a urina) dal glande. A dir la verità dopo due giorni di Monuril e di Trofudermin, il bruciore/dolore è quasi scomparso del tutto, però il dubbio rimane. Considerando il rapporto orale non protetto (senza coito però naturalmente), dovrei fare un esame anche al tratto orale o solo all'uretra?
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
per il momento pensi all'apparato uro - genitale.
Dal momento che ha preso del Monuril, le conviene aspettare una settimana dall'assunzione della bustina e quindi effettuare
1) tampone uretrale per la ricerca del Gonococco.
2) tampone uretrale per germi comuni
3) Ricerca di Miceti
4) ricerca di patogeni genito - urinari intracellulari (Chlamydia spp, Mycoplasma Spp, Ureaplasma Urealyticum) con metodica di estrazione di DNA e quantizzazione con tecnica PCR Real Time.
Potrà poi eseguire una terapia mirata sulla scorta degli esami consigliati.
Cordialità.
Caldarola.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio, le chiedo un ultimo parere.
Ho chiesto un consulto al mio medico di base il quale, nonostante i miei dubbi, ha insistito nel prescrivermi solo gli esami chimico fisici dell'urina e l'urinocoltura. Mi sembra di aver capito però che questi esami si rivelano utili solo in presenza di batteri e funghi comuni, mentre invece per le mst ci vogliono anche esami specifici, sbaglio? E se nel caso, a che figura/ente mi devo rivolgere?
E ancora, ritornando al discorso del contagio indiretto; lei mi ha confermata che baci stampo amichevoli dati sul volto non sono pericolosi. Quali comportamenti non sessuali lo sono? Lo possono essere il tossire e le gocce di saliva, l'uso degli stessi sanitari, l'uso comune di accappatoi (anche se a distanza di molte ore e senza pulirsi i genitali)? Premetto che sono un ragazzo molto pulito, di certo non ho lasciato secrezioni in giro, però ho letto che in determinate circostanze può bastare solo un contatto con una superficie. Glielo chiedo in quanto mia madre lamenta da qualche giorno fitte al pube. Un possibile contagio mi sembra assurdo però il dubbio rimane. Mi scuso ancora per il disturbo, difficile è avere chiarezza su queste tematiche. La ringrazio nuovamente e le auguro una buona giornata.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Signore,
le ho già risposto che la Gonorrea, sempre che di essa si tratti, è una malattia a trasmissione sessuale.
Per cui, lo ripeto per l'ultima volta ad evitare di essere ridondante, si metta l'animo in pace relativamente ai suoi contatti.
Il suo Medico conosce poco l'Infettivologia, almeno da quello che lei mi riporta: le conviene rivolgersi ad uno Specialista in Malattie Infettive di sua fiducia o ad un centro per MST della sua città dove troverà, si spera, personale medico più "allenato" nella diagnosi e nella terapia delle Infezioni Sessualmente Trasmesse.
La saluto con cordialità.
Caldarola.
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
le scrivo per l'ultima volta. Alla fine, oltre agli esami chimico fisici dell'urina e l'urinocoltura, sono andato nell'ambulatorio mst della mia città chiedendo gli esami da lei suggeriti, questo dopo una settimana precisa dall'assunzione di monuril. Nella sezione, l'infermiera e il medico mi hanno detto che nell'ambulatorio non facevano il tampone uretrale in quanto doloroso e totalmente sostituibile da un apposito esame sui primi getti mattutini di urina. Come da prassi mi hanno fatto fare gli esami anche per malattie quali hiv e epatiti. Dopo una settimana ho ritirato gli esiti, dall'urinocoltura agli esami per mst, è tutto risultato negativo. In compenso il bruciore nella minzione, le perdite gialle (che comunque sono state sempre minime), sono sparite spontaneamente, senza alcuna assunzione di farmaci/antibiotici e a distanza di quasi due settimane dall'ultima bustina di moruril. Tutt'ora non ho niente se non qualche bisogno in più di urinare rispetto al solito, ma comunque minimo rispetto al periodo in cui avevo bruciore. Mi scuso ancora per il disturbo, ma lei cosa consiglia? Fra una settimana e mezza avrò la prossima visita con il medico dell'ambulatorio mst.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Signore,
il tampone uretrale non è certo piacevole ma non è un mezzo di tortura.
Il tampone non va inserito fino all'uretra prostatica ma appena nella fossa navicolare e poi va piastrato su terreno di coltura opportuno e strisciato a fresco.
Tutto quello che si avverte è un lieve fastidio.
Se nel suo centro MST facciano la ricerca molecolare del DNA del Gonococco non è dato di sapere: ma se si avvalgono della cultura, specie in casi come il suo che potrebbero essersi cronicizzati il gold standard resta il tampone uretrale.
Questo è quanto penso.
Ovviamente lei è seguito dai Colleghi del centro MST e io non posso interferire oltre che un semplice parere.
Cari saluti.
Caldarola.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore, volevo chiederle nuovamente un parere di fronte alla mia situzione. Purtroppo mi rendo conto che quasi due mesi per avere una diagnosi e conseguente terapia sono tanti, ma dopo gravi problemi famigliari e soprattutto una piccola operazione che mi ha portato ad assumere antibiotici ritardando gli esami, ha avuto come esito che il tampone sono riuscito a farlo pochi giorni fa. Ora sto aspettando l'esito ma mi dicono che ci potrebbero mettere due settimane e mezzo, ma il problema si è fatto più particolare: se il bruciore e le perdite si sono ripresentate pochi giorni scoparendo nuovamente di colpo, avverto invece l'organo un po' provato, mi sembra di avere il pene meno sensibile, sia riferendosi al tatto che nell'azione di urinare che prendendo in considerazione l'aspetto sessuale. Le erezioni poi sono tutte molto deboli, e se ci sono in caso di eccitazione, non si può dire lo stesso per quelle spontanee che sono più rade. Il medico base ha minimizzato il tutto come sintomo normale legato all'infezione, all'ambulatorio mst non si pronunciano, ma io ho paura di aver compromesso definitivamente l'organo. Chiaramente attendo l'esito del tampone ma intanto pensavo di rivolgermi nell'immediato a un urologo/andrologo evitando di far passare nuovamente tempo. Lei cosa ne pensa, faccio bene o mi conviene aspettare l'esito del tampone?
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