Contagio hiv per contatto "mani sporche" e ferita in via di cicatrizzazione?
Salve dottori,
Sono un pò preoccupato e spero che i vostri pareri possano aiutarmi a stare un attimo più sereno. Praticamente circa tre settimane fa ho avuto un rapporto con una mia amica. Alcune settimane prima, quasi 3, ho subito un intervento di frenulotomia, andato bene e con la ferita al frenulo che si cicatrizzava senza problemi utilizzando il cicatrene. All'inizio lei si è fatta mastrurbare per un pò con le mani prima di farmi utilizzare il preservativo ed avere il rapporto vero e proprio. Ricordo di essere stato abbastanza attento a non rischiare di toccare quella parte della ferita sul frenulo che ormai dava ampi segni di cicatrizzazione malgrado continuassi ad applicare ancora (anche quel pomeriggio) il cicatrene. Consumato il rapporto, ancora massima attenzione nello sfilare il preservativo (integro), nel lavarmi le mani e successivamente nel lavare pene e testicoli con Saugella. Ora, la mia paura sta qui: se per caso, pur stando attento, ho toccato la ferita (coperta tuttavia inegralmente dal condom) con le mani "sporche" dopo essere state dentro la sua vagina, se lei fosse sieropositiva quante possibilità di contagio potrebbero esserci state?
La ferita dopo 3 o 4 giorni dall'accaduto, di fatto, non avrei neanche più potuto definirla una "ferita" in quanto completamente sanata.
Leggendo qui e là su internet ne ho letto tante sui periodi finestra legati ai test Elisa. da 2, 3, 4, 6 settimane a 6 mesi. Io ho fatto un test, forse prematuramentea a 3 settimane dal fatto ed è risultato NEGATIVO, ma vorrei tornare a farlo a 90-100 giorni. Quello che mi angoscia è che tornato da un breve viaggio, fatto una settimana dopo quella serata, sono ancora alle prese con un attacco di lieve mal di gola, qualche volta mal di testa, e mai febbre, se non qualche volta a 37 gradi scarsi con ogni tanto qualche brivido di freddo. Capisco che possa essere un semplice raffreddore od un colpo d'aria (tra aeroparti, aerei, sbalzi di temperatura) ma non caoisco come mai si prtrae tanto a lungo e nulla sembra essere efficace (aspirina, sinflex).
Pensate che troppa lettura sui siti a proposito di HIV, contagi, sintomatologie varie mi stia influenzando ed abbatendo troppo?
Ringraziandovi per la vostra attenzione, spero di poter aver presto un vostro valido consiglio.
Saluti.
Sono un pò preoccupato e spero che i vostri pareri possano aiutarmi a stare un attimo più sereno. Praticamente circa tre settimane fa ho avuto un rapporto con una mia amica. Alcune settimane prima, quasi 3, ho subito un intervento di frenulotomia, andato bene e con la ferita al frenulo che si cicatrizzava senza problemi utilizzando il cicatrene. All'inizio lei si è fatta mastrurbare per un pò con le mani prima di farmi utilizzare il preservativo ed avere il rapporto vero e proprio. Ricordo di essere stato abbastanza attento a non rischiare di toccare quella parte della ferita sul frenulo che ormai dava ampi segni di cicatrizzazione malgrado continuassi ad applicare ancora (anche quel pomeriggio) il cicatrene. Consumato il rapporto, ancora massima attenzione nello sfilare il preservativo (integro), nel lavarmi le mani e successivamente nel lavare pene e testicoli con Saugella. Ora, la mia paura sta qui: se per caso, pur stando attento, ho toccato la ferita (coperta tuttavia inegralmente dal condom) con le mani "sporche" dopo essere state dentro la sua vagina, se lei fosse sieropositiva quante possibilità di contagio potrebbero esserci state?
La ferita dopo 3 o 4 giorni dall'accaduto, di fatto, non avrei neanche più potuto definirla una "ferita" in quanto completamente sanata.
Leggendo qui e là su internet ne ho letto tante sui periodi finestra legati ai test Elisa. da 2, 3, 4, 6 settimane a 6 mesi. Io ho fatto un test, forse prematuramentea a 3 settimane dal fatto ed è risultato NEGATIVO, ma vorrei tornare a farlo a 90-100 giorni. Quello che mi angoscia è che tornato da un breve viaggio, fatto una settimana dopo quella serata, sono ancora alle prese con un attacco di lieve mal di gola, qualche volta mal di testa, e mai febbre, se non qualche volta a 37 gradi scarsi con ogni tanto qualche brivido di freddo. Capisco che possa essere un semplice raffreddore od un colpo d'aria (tra aeroparti, aerei, sbalzi di temperatura) ma non caoisco come mai si prtrae tanto a lungo e nulla sembra essere efficace (aspirina, sinflex).
Pensate che troppa lettura sui siti a proposito di HIV, contagi, sintomatologie varie mi stia influenzando ed abbatendo troppo?
Ringraziandovi per la vostra attenzione, spero di poter aver presto un vostro valido consiglio.
Saluti.
[#2]
Ex utente
Gentile Dottore, grazie innanzi tutto per il suo intervento.
Beh, anche io credo - nonostante la ferita in via di guarigione e quindi forse non ancora del tutto chiusa quel giorno (avevo ancora applicato la pomata di cicatrene nel pomeriggio e qualche giorno dopo la pelle alla fine è risultata non più arrossata ma risanata, insomma non più aperta) - di aver protetto l'area del possibile passaggio del virus, nel caso la mia compagna fosse stata sieropositiva.
Quello che maggiormente mi preoccupa è se un eventuale contatto anche per qualche secondo, magari nell'inserire il preservativo, tra le mie mani venute fuori dalla sua vagina e la ferita sul frenulo, potrebbero già risultare ad alto rischio.
cerco di fare mente locale e penso che il contatto non ci sia stato, ma sa, si pensa sempre dopo a queste cose.
Sicuramente dopo il rapporto, il condom è stato estratto con cura e ho lavato le mani prima di pulire il pene e quindi anche l'area con il taglio sul frenulo con saugella. E poi mi ha allarmato questa sorta di raffreddore con leggero maldigola, malditesta, brivid e spossatezza che da circa 10-12 giorni per adesso non mi lascia.
Sono il primo ad ammettere che dove vivo il tempo è cambiato quasi ogni giorno, che siamo in primavera (con relative possibili allergie), che ho viaggiato e che tra aeroporti ed aerei si può prendere di tutto, però il dubbio del contatto per adesso non mi lascia del tutto tranquillo.
Dalla lettura di altri topic, comunque mi sembra di capire che voi medici confermate che è impossibile presentare dei sintomi di avvenuto contagio da HIV già a 12-14 giorni dall'ipotetico fatto, quasi come fosse AIDS conclamata. Mi sbaglio? Grazie ancora per la sua risposta.
Beh, anche io credo - nonostante la ferita in via di guarigione e quindi forse non ancora del tutto chiusa quel giorno (avevo ancora applicato la pomata di cicatrene nel pomeriggio e qualche giorno dopo la pelle alla fine è risultata non più arrossata ma risanata, insomma non più aperta) - di aver protetto l'area del possibile passaggio del virus, nel caso la mia compagna fosse stata sieropositiva.
Quello che maggiormente mi preoccupa è se un eventuale contatto anche per qualche secondo, magari nell'inserire il preservativo, tra le mie mani venute fuori dalla sua vagina e la ferita sul frenulo, potrebbero già risultare ad alto rischio.
cerco di fare mente locale e penso che il contatto non ci sia stato, ma sa, si pensa sempre dopo a queste cose.
Sicuramente dopo il rapporto, il condom è stato estratto con cura e ho lavato le mani prima di pulire il pene e quindi anche l'area con il taglio sul frenulo con saugella. E poi mi ha allarmato questa sorta di raffreddore con leggero maldigola, malditesta, brivid e spossatezza che da circa 10-12 giorni per adesso non mi lascia.
Sono il primo ad ammettere che dove vivo il tempo è cambiato quasi ogni giorno, che siamo in primavera (con relative possibili allergie), che ho viaggiato e che tra aeroporti ed aerei si può prendere di tutto, però il dubbio del contatto per adesso non mi lascia del tutto tranquillo.
Dalla lettura di altri topic, comunque mi sembra di capire che voi medici confermate che è impossibile presentare dei sintomi di avvenuto contagio da HIV già a 12-14 giorni dall'ipotetico fatto, quasi come fosse AIDS conclamata. Mi sbaglio? Grazie ancora per la sua risposta.
[#3]
Anestesista, Infettivologo
Gentile paziente non si possono certo fare consulti alle ipotesi, quindi almeno le modalità dell'accaduto devono essere chiare. Riguardo i suoi sintomi mi creda non hanno nulla d'indicativo. Se il rapporto era protetto stia sereno, il resto mi sembrano timori inutili.
[#4]
Ex utente
Beh, ricordo di essere stato abbastanza attento a non sfiorare la mia ferita. Mi rendo conto che il primo test che ho fatto forse è prematuro, ma vorrei rifarne un altro intanto a 40 giorni e vedere come va.
per la sintomatologia accusata invece mi sembra di capire che non è affatto connessa ad un eventuale contagio e già questo mi rassicura molto.
per la sintomatologia accusata invece mi sembra di capire che non è affatto connessa ad un eventuale contagio e già questo mi rassicura molto.
[#5]
Ex utente
Ho chiesto questo consulto perchè effettivamente come segnalato da qualcuno, spesso ci si dimentica di quelle fasi del rapporto, come il mettere od il togliere il preservativo che ad esempio vengono fatte con mani non pulite e mi chiedo quanto fattore di rischio possa esserci in questi momenti, tralasciando il fatto di aver avuto il rapporto vero e proprio con o senza il preservativo.
Ho letto che il virus è più presente nello sperma che nelle secrezioni vaginali e che se esposto all'aria muore rapidamente.
Ammetto che sicuramente mi sono lasciato un pò prendere dalle tante letture in giro sul web che talvolta possono rendere anche non più certe anche le dinamiche di un espisodio che invece penso di ricordare bene come è andato...
Ancora una domanda: nel centro dove ho fatto il test effettivamente non so se hanno verificato anche quell'antigene... mi sembra il P24. E' una verifica che vien fatta di routine oppure occorre sempre specificarla?
Il primo test - anche se ho letto di test Elisa non "inutili" anche già dopo 2 settimane - possibilmente era prematuro, ma al secondo che vorrei fare a 40 giorni cosa devo espressamente richiedere?
Ho letto che il virus è più presente nello sperma che nelle secrezioni vaginali e che se esposto all'aria muore rapidamente.
Ammetto che sicuramente mi sono lasciato un pò prendere dalle tante letture in giro sul web che talvolta possono rendere anche non più certe anche le dinamiche di un espisodio che invece penso di ricordare bene come è andato...
Ancora una domanda: nel centro dove ho fatto il test effettivamente non so se hanno verificato anche quell'antigene... mi sembra il P24. E' una verifica che vien fatta di routine oppure occorre sempre specificarla?
Il primo test - anche se ho letto di test Elisa non "inutili" anche già dopo 2 settimane - possibilmente era prematuro, ma al secondo che vorrei fare a 40 giorni cosa devo espressamente richiedere?
[#7]
Ex utente
Grazie ancora dottore,
Darò sicuramente in questo modo. test a 40 e 100 giorni anche con P24 allora.
Mi sembra di capire, comunque, che dal racconto e dalle spiegazioni che ho dato, anche se la mia partner fosse stata sieropositiva potrebbe effettivamente non essere successo nulla e questo mi rasserena già un pò.
Darò sicuramente in questo modo. test a 40 e 100 giorni anche con P24 allora.
Mi sembra di capire, comunque, che dal racconto e dalle spiegazioni che ho dato, anche se la mia partner fosse stata sieropositiva potrebbe effettivamente non essere successo nulla e questo mi rasserena già un pò.
[#8]
Ex utente
Dottore, potrebbe solo chiarirmi un punto che ho appena letto sul sito della Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids:
"Le secrezioni vaginali possono contenere il virus HIV, pertanto esiste una possibilità (solamente teorica, perché nella realtà non esistono casi accertati) di trasmissione dell'infezione. "
Potrebbe essere vero che nella realtà non esistano casi simili, ovvero di contagiati tramite le secrezioni vaginali o sto interpretando male questa frase?
In questo senso, il rischio che ho corso (più che altro contatto tra la mano che aveva palapato la mia partner e - se si sono sfiorate - la mia ferita in fase di ciatrizzazione) sarebbe da ridurre ulteriormente?
Grazie ancora.
"Le secrezioni vaginali possono contenere il virus HIV, pertanto esiste una possibilità (solamente teorica, perché nella realtà non esistono casi accertati) di trasmissione dell'infezione. "
Potrebbe essere vero che nella realtà non esistano casi simili, ovvero di contagiati tramite le secrezioni vaginali o sto interpretando male questa frase?
In questo senso, il rischio che ho corso (più che altro contatto tra la mano che aveva palapato la mia partner e - se si sono sfiorate - la mia ferita in fase di ciatrizzazione) sarebbe da ridurre ulteriormente?
Grazie ancora.
[#9]
Anestesista, Infettivologo
Gentile paziente la mia posizione sul suo caso è chiara, legga bene i post. Continuare a fare l'autopsia dell'accaduto serve solo a causare equivoci. Non è mia abitudine in nessun caso discutere ciò che c'è su altri siti informativi con nessuno, in questa sede in modo particolare; comunque i CDC di Atlatnta che sono la fonte dell'epidemiologia mondiale considerano il secreto vaginale infettante, quindi lei sta interpretando molto male la frase.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 19.4k visite dal 30/04/2009.
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Approfondimento su AIDS-HIV
L'AIDS è la malattia che deriva dall'infezione del virus HIV: quali sono le situazioni di rischio e come evitare e prevenire il contagio? Quando fare il test dell'HIV?