Richiesta di limitazioni nei turni di lavoro
Salve sono una ragazza di 30 anni e da 5 anni lavoro presso una multinazionale con turni che vanno dalle 06:00 alle 24:00.
Da 3 anni post pandemia ho iniziato a soffrire d’ansia e attacchi di panico dovuti sia a delle situazioni personali ma anche allo stress portato dai turni e dal carico di lavoro.
Ho iniziato una terapia psicologica, insieme alla psicologa abbiamo notato come la situazione peggiorava quando svolgevo il turno notturno fino alle ore 24:00 non riuscivo a prendere sonno, passavo la notte a piangere avevo attacchi di panico e variando di ogni settimana i turni non avevo una routine che mi aiutasse a stare nei limiti.
due anni fa quindi decido tramite certificazione psichiatrica (non prendo farmaci) di richiedere al datore di lavoro tramite medico del lavoro i turni agevolati così da finire il turno entro le ore 20:30.
La richiesta viena accolta con possibilità di rinnovo ogni 12 mesi, quindi lo scorso anno sempre con una nuova certificazione dello psichiatra che si affianca alla mia psicologa mi viene rinnovata la riduzione oraria dal medico del lavoro per altri 12 mesi.
Veniamo al dunque, qualche giorno fa essendo scaduti i 12 mesi richiedo la nuova visita per riconfermare con certificato la limitazione oraria.
Il medico del lavoro non era lo stesso e neanche il posto in cui l’ho effettuata.
Mi vengono fatte una serie di domande generiche come patologie infortuni anamnesi familiare, vista pressione ecc ma quando dico al medico che io ero lì per la conferma dei turni agevolati mi risponde che lui non ne sapeva niente e che non poteva approvarli perché non prendo psicofarmaci nonostante io avessi la certificazione dello psichiatra.
Il nuovo medico del lavoro addirittura non aveva la mia cartella personale con i vecchi certificati da me presentati e le conferme dell’altro medico del lavoro.
Ha fotocopiato la richiesta nel certificato dello psichiatra e mi ha risposto che mi faranno sapere.
Volevo capire se nonostante la richiesta di uno psichiatra il medico del lavoro si possa rifiutare di confermare le agevolazioni che negli anni precedenti sono state accolte
Grazie
Da 3 anni post pandemia ho iniziato a soffrire d’ansia e attacchi di panico dovuti sia a delle situazioni personali ma anche allo stress portato dai turni e dal carico di lavoro.
Ho iniziato una terapia psicologica, insieme alla psicologa abbiamo notato come la situazione peggiorava quando svolgevo il turno notturno fino alle ore 24:00 non riuscivo a prendere sonno, passavo la notte a piangere avevo attacchi di panico e variando di ogni settimana i turni non avevo una routine che mi aiutasse a stare nei limiti.
due anni fa quindi decido tramite certificazione psichiatrica (non prendo farmaci) di richiedere al datore di lavoro tramite medico del lavoro i turni agevolati così da finire il turno entro le ore 20:30.
La richiesta viena accolta con possibilità di rinnovo ogni 12 mesi, quindi lo scorso anno sempre con una nuova certificazione dello psichiatra che si affianca alla mia psicologa mi viene rinnovata la riduzione oraria dal medico del lavoro per altri 12 mesi.
Veniamo al dunque, qualche giorno fa essendo scaduti i 12 mesi richiedo la nuova visita per riconfermare con certificato la limitazione oraria.
Il medico del lavoro non era lo stesso e neanche il posto in cui l’ho effettuata.
Mi vengono fatte una serie di domande generiche come patologie infortuni anamnesi familiare, vista pressione ecc ma quando dico al medico che io ero lì per la conferma dei turni agevolati mi risponde che lui non ne sapeva niente e che non poteva approvarli perché non prendo psicofarmaci nonostante io avessi la certificazione dello psichiatra.
Il nuovo medico del lavoro addirittura non aveva la mia cartella personale con i vecchi certificati da me presentati e le conferme dell’altro medico del lavoro.
Ha fotocopiato la richiesta nel certificato dello psichiatra e mi ha risposto che mi faranno sapere.
Volevo capire se nonostante la richiesta di uno psichiatra il medico del lavoro si possa rifiutare di confermare le agevolazioni che negli anni precedenti sono state accolte
Grazie
[#1]
Buona sera,
il comportamento del collega è stato in effetti un po'strano.
Da quel che scrive infatti la prescrizione del medico competente a effettuare il solo turno giornaliero è coerente con i Suoi dati clinici.
Il medico competente aziendale, tuttavia, decide in scienza e coscienza su come redigere il giudizio di idoneità. La documentazione prodotta dal lavoratore può essere orientativa (e di solito viene correttamente valutata) ma non è vincolante.
Le ricordo tuttavia che avverso il giudizio del medico competente Lei può ricorrere all'apposita commissione presso ASL territorialmente competente rispetto alla sede aziendale. Il ricorso deve essere effettuato entro 30 giorni dalla data di consegna del giudizio, per cui stia attenta che la data di consegna sia riportata correttamente sul giudizio che le verrà consegnato.
Cordialmente
il comportamento del collega è stato in effetti un po'strano.
Da quel che scrive infatti la prescrizione del medico competente a effettuare il solo turno giornaliero è coerente con i Suoi dati clinici.
Il medico competente aziendale, tuttavia, decide in scienza e coscienza su come redigere il giudizio di idoneità. La documentazione prodotta dal lavoratore può essere orientativa (e di solito viene correttamente valutata) ma non è vincolante.
Le ricordo tuttavia che avverso il giudizio del medico competente Lei può ricorrere all'apposita commissione presso ASL territorialmente competente rispetto alla sede aziendale. Il ricorso deve essere effettuato entro 30 giorni dalla data di consegna del giudizio, per cui stia attenta che la data di consegna sia riportata correttamente sul giudizio che le verrà consegnato.
Cordialmente
Dr. Gilberto Marcello Boschiroli
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 295 visite dal 05/10/2024.
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