Esposizione amianto

Buongiorno e grazie ai dottori che mettono la loro competenza a disposizione di noi utenti a volte un po' troppo ansiosi.

Brevemente riassumo quanto accaduto qualche giorno fa.
In campeggio affitto per due giorni un bungalow con patio esterno per trascorrere una breve vacanza al mare con mia moglie la mia bambina di 9 mesi.
Trascorso in serenità il primo giorno, poi mi accorgo per fortuna o mio malgrado che a distanza di circa 10 metri dal mio bungalow vi è un piccolo manufatto con tettoia ondulata in eternit circa 80cm per lato spaccato in due punti (non ho visto però tracce di sbriciolamento).
Preso dal panico ho immediatamente chiesto e ottenuto di cambiare alloggio con uno più distante.
Il giorno successivo siamo andati via.

La mia paura è che la bambina possa essere stata accidentalmente esposta alle fibre.
Non dormo la notte, mi ritengo responsabile di non essermi accorto subito della presenza del materiale e aver messo a repentaglio la salute di mia figlia e di conseguenza di essere un pessimo padre incapace di proteggere la sua famiglia.

Per cercare sollievo e tranquillizzarmi (senza troppo successo) ho provato a ricostruire meticolosamente le fasi della giornata constatando quanto segue:

1) Sebbene la bambina abbia gattonato sul patio antistante il mio bungalow, questo era dietro l'angolo di un altro edificio quindi non c'era visibilità diretta in linea d'aria dal manufatto.

2) La mia auto era parcheggiata tra il bungalow e il manufatto (come una sorta di barriera).

3) purtroppo siamo passati davanti al manufatto varie volte per raggiungere la spiaggia (a una distanza di circa 2 metri)

4) non ricordo che ci siamo mai fermati dinanzi al manufatto, nè toccato nè avvicinati.

5) Abbiamo dormito sempre con porte e finestre chiuse.


Alla luce di tutto ciò e del fatto che sono ancora molto scosso dall'accaduto, secondo voi che possibilità concrete ci sono per me e la mia famiglia di un'esposizione?

Come posso tranquillizzarmi?

Grazie per il vostro supporto
Dr. Domenico Spinoso Medico del lavoro 1.4k 127
Gentile utente,
Mi sento di rassicurarla completamente.
Ritengo che le modalità, le quantità e i tempi di esposizione della ipotetica esposizione a fibre di amianto sia stata (se lo è stata) tale da non generare comunque per lei e per la sua famiglia un rischio maggiore di contrarre malattie asbesto-correlate rispetto alla popolazione in generale.
Cordiali saluti

Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Gentile dott. Spinoso, La ringrazio di cuore per la sua risposta e per le sue parole rassicuranti.
Approfitto per porle un'altro quesito in materia dato che spesso c'è poca informazione sul tema.
Un ipotetico rilascio di fibre dai margini rotti (probabilmente già da tempo) è continuo oppure è limitato al momento della rottura e si poi arresta se non ulteriormente mosso? Queste stesse fibre stazionano in aria o vengono disperse? In sostanza quanto è probabile/improbabile respirarne solo passando dinanzi a un manufatto a rischio?

Grazie ancora per la sua disponibilità
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Domenico Spinoso Medico del lavoro 1.4k 127
Gentile utente,
In caso di rottura di una lastra di cemento-amianto, vengono disperse le fibre che a causa della rottura si sono disassociate dal cemento (quindi, di norma, quelle del bordo di rottura) Queste si disperdono nell’aria a distanze variabili in relazione a fattori climatici (es. vento, pioggia, umidità) e quindi ricadono sul terreno dove permangono per molto tempo.
Dal bordo di rottura, nel tempo, per ammaloramento, si possono liberare ulteriori fibre.
Cordiali saluti

Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Altri consulti in medicina del lavoro