Collegiale Inail
Egr. dott.ri,
Sono a chiedervi una breve consulenza in tema di medicina del lavoro, nella fattispecie relativa alla collegiale Inail per ricorso amministrativo contro la valutazione dell'Ente Assicuratore sul danno biologico.
A causa delle mie mansioni lavorative, ho contratto una STC e un epicondilite sul braccio dx ormai da maggio 2014. A causa di questo ho subito un'operazione chirurgica ad agosto 2014 e ho fatto richiesta all'Inail per il relativo indennizzo. Purtroppo l'Inail ha valutato le sopracitate nella misura del 3 % (STC) e dell'1 %(epicondilite), e pertanto ho deciso di fare ricorso amministrativo contro il loro giudizio. Ho assunto un mio medico legale che, dopo avermi fatto eseguire ulteriori accertamenti, mi ha riferito che i miei danni avrebbero dovuto essere quantificati almeno nella misura dell'8 %. Dopo aver redatto un brevissimo responso da allegare alla raccomandata per l'avvio delle procedure, sono stato chiamato a presenziare alla collegiale. A contrario delle mie aspettativa, il mio medico legale, con il medico Inail, ha concordato e rettificato la valutazione della STC portandola al 4 %, mentre per l'epicondilite al 2 %.
Lui stesso, però, aveva affermato che il danno era più grave, e anche io pensavo lo stesso, dato che mi è stata riconosciuta un'inabilità temporanea totale a svolgere il mio lavoro. Cosa che ha anche causato il mio trasferimento ad una mansione completamente differente e di minor responsabilità.
Posso ed è conveniente, secondo il vostro parere, adire l'autorità giudiziaria per oppormi a questa sentenza ?
In attesa di un vostro cortese riscontro, colgo l'occasione per porvi Distinti Saluti.
Sono a chiedervi una breve consulenza in tema di medicina del lavoro, nella fattispecie relativa alla collegiale Inail per ricorso amministrativo contro la valutazione dell'Ente Assicuratore sul danno biologico.
A causa delle mie mansioni lavorative, ho contratto una STC e un epicondilite sul braccio dx ormai da maggio 2014. A causa di questo ho subito un'operazione chirurgica ad agosto 2014 e ho fatto richiesta all'Inail per il relativo indennizzo. Purtroppo l'Inail ha valutato le sopracitate nella misura del 3 % (STC) e dell'1 %(epicondilite), e pertanto ho deciso di fare ricorso amministrativo contro il loro giudizio. Ho assunto un mio medico legale che, dopo avermi fatto eseguire ulteriori accertamenti, mi ha riferito che i miei danni avrebbero dovuto essere quantificati almeno nella misura dell'8 %. Dopo aver redatto un brevissimo responso da allegare alla raccomandata per l'avvio delle procedure, sono stato chiamato a presenziare alla collegiale. A contrario delle mie aspettativa, il mio medico legale, con il medico Inail, ha concordato e rettificato la valutazione della STC portandola al 4 %, mentre per l'epicondilite al 2 %.
Lui stesso, però, aveva affermato che il danno era più grave, e anche io pensavo lo stesso, dato che mi è stata riconosciuta un'inabilità temporanea totale a svolgere il mio lavoro. Cosa che ha anche causato il mio trasferimento ad una mansione completamente differente e di minor responsabilità.
Posso ed è conveniente, secondo il vostro parere, adire l'autorità giudiziaria per oppormi a questa sentenza ?
In attesa di un vostro cortese riscontro, colgo l'occasione per porvi Distinti Saluti.
[#1]
Spett.le Utente,
la cosiddetta "collegiale medica" non ha valore vincolante (non essendo prevista da nessuna norma, ma creata dalla prassi) né per il lavoratore, né per l'Istituto.
Si tratta dunque solo di una procedura che dà la possibilità di effettuare un riesame congiunto del caso tra medico INAIL e medico di parte dell'Assicurato.
È pertanto possibile, anche qualora nella collegiale medica si trovi un accordo fra i due sanitari, presentare successivamente ricorso all'autorità giudiziaria.
Pertanto, ove ne sussistano i presupposti, Lei può comunque citare in giudizio l'Istituto mediante azione legale (ricorso al Giudice del Lavoro).
Tenga comunque presente che in tale caso, non avendo valore vincolante quanto già concordato nella collegiale effettuata (danno biologico in misura del 6%), l'esito della causa potrebbe anche comportare un riconoscimento inferiore.
Distinti Saluti.
la cosiddetta "collegiale medica" non ha valore vincolante (non essendo prevista da nessuna norma, ma creata dalla prassi) né per il lavoratore, né per l'Istituto.
Si tratta dunque solo di una procedura che dà la possibilità di effettuare un riesame congiunto del caso tra medico INAIL e medico di parte dell'Assicurato.
È pertanto possibile, anche qualora nella collegiale medica si trovi un accordo fra i due sanitari, presentare successivamente ricorso all'autorità giudiziaria.
Pertanto, ove ne sussistano i presupposti, Lei può comunque citare in giudizio l'Istituto mediante azione legale (ricorso al Giudice del Lavoro).
Tenga comunque presente che in tale caso, non avendo valore vincolante quanto già concordato nella collegiale effettuata (danno biologico in misura del 6%), l'esito della causa potrebbe anche comportare un riconoscimento inferiore.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
[#2]
Utente
Egr. dott. Mascotti,
Mi permetta innanzitutto di ringraziarla per la sua risposta.
Mi è stato riferito che se ad una collegiale Inail i medici sono concordi, è più difficile far valere un riconoscimento superiore in un'eventuale azione giudiziaria. E' così ?
In attesa di un suo riscontro, colgo l'occasione per porle Distinti Saluti.
Mi permetta innanzitutto di ringraziarla per la sua risposta.
Mi è stato riferito che se ad una collegiale Inail i medici sono concordi, è più difficile far valere un riconoscimento superiore in un'eventuale azione giudiziaria. E' così ?
In attesa di un suo riscontro, colgo l'occasione per porle Distinti Saluti.
[#3]
Spett.le Utente
a mio parere la considerazione che qualcuno Le ha riferito non può basarsi che su chiacchiere, e certo non su dati statistico-epidemiologici.
Tuttavia se due medici esperti nella materia e portatori di interessi diversi (uno di parte per l'assicurazione, ed uno di parte per l'assicurato) hanno concordato su un determinato aspetto, è probabile che anche ulteriori accertamenti non si discostino dal "quantum" concordato, a meno che non intervenga un altro medico esperto in materia previdenzale, che esprima una critica motivata sulla valutazione precedente, e sia in grado di sostenerla in un eventuale futuro contenzioso.
Spero di essere stato chiaro.
Distinti Saluti.
a mio parere la considerazione che qualcuno Le ha riferito non può basarsi che su chiacchiere, e certo non su dati statistico-epidemiologici.
Tuttavia se due medici esperti nella materia e portatori di interessi diversi (uno di parte per l'assicurazione, ed uno di parte per l'assicurato) hanno concordato su un determinato aspetto, è probabile che anche ulteriori accertamenti non si discostino dal "quantum" concordato, a meno che non intervenga un altro medico esperto in materia previdenzale, che esprima una critica motivata sulla valutazione precedente, e sia in grado di sostenerla in un eventuale futuro contenzioso.
Spero di essere stato chiaro.
Distinti Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.7k visite dal 20/09/2015.
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