Ricorso avverso medico competente

Sono un lavoratore dipendente, affetto da disturbi d'ansia, di adattamento con aspetti emozionali misti e attacchi di panico (certificati da un privato, dal Policlinico Tor Vergata e dall'Umberto I) e figlio unico di una madre anziana con disturbi alla vista che, anche se ancora abbastanza autosufficiente, necessita comunque di aiuto da parte mia.

Il mio problema è che l'azienda presso la quale lavoro insiste nel mandarmi a lavorare in trasferta (giornaliera) presso i clienti, anche se l'ultimo certificato dell'Umberto I lo sconsiglia esplicitamente.

In sede di visita presso il medico competente, mi è stata rilasciata l'idoneità con limitazione alla guida di veicoli, ma a detta dello stesso dottore questo non sarà sufficiente a scongiurare il lavoro fuori sede, visto che da un punto di vista tecnico/legale recarsi in sede o presso un ufficio equivalente è la stessa cosa. Non viene di fatto preso in considerazione il problema psichiatrico che mi impedisce di lavorare fuori sede, se non a costo di stress, ansia e sofferenze correlate.

Mi è stato consigliato di effettuare un ricorso avverso al giudizio del medico competente, ma la mia paura è che, qualora mi diano ragione, l'azienda possa obbiettare di non avere altre mansioni da farmi svolgere (e conseguentemente licenziarmi), ma anche in caso mi diano torto mi troverei a dover lavorare in una condizione che mi sta distruggendo.

Non so cosa fare e ringrazio chiunque possa darmi un consiglio in merito
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Dr. Domenico Spinoso Medico del lavoro 1.2k 111 7
Gentile utente,
Se il medico competente ha espresso un giudizio di non idoneità alla guida di veicoli e il lavoro in trasferta prevede l’uso di auto aziendale (ma anche propria con autorizzazione all’uso e rimborso delle spese), non vedo come l’azienda potrebbe imporle, se non commettendo un illecito, di guidare per lavoro in presenza di un giudizio di non idoneità.
Relativamente al ricorso, se l’organo di vigilanza le dà ragione, è vero che l’azienda può rescindere il contratto per sopravvenuta inidoneità, ma solo dimostrando che in azienda non vi sono mansioni compatibili con la sua limitazione (la giurisprudenza afferma che comunque l’azienda non è obbligata, per ricollocare il dipendente inidoneo in una mansione, a spostare altro personale o creare esuberi).
Se invece l’organo di vigilanza la riterrà idoneo al lavoro in trasferta, dovrà sottostare a tale decisione (ulteriore ricorso può essere presentato al TAR dimostrando però violazioni o errori di tipo amministrativo nel giudizio espresso dall’organo di vigilanza.
Cordiali saluti

Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dr. Spinoso,

grazie per la gentile risposta. Al momento non ho ancora il certificato con la dicitura effettiva.
Dovrei riceverlo nei prossimi giorni, posso disturbarla nuovamente quando sarà in mio possesso per avere un suo parere in proposito?

La ringrazio anticipatamente
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Dr. Domenico Spinoso Medico del lavoro 1.2k 111 7
Certamente