Ambivalenza affettiva. Non riesco ad uscire da una relazione

Buongiorno. Ho iniziato una storia con un uomo mentre avevo un compagno da diversi anni, con cui tutto sembrava andare bene. In realtà da qualche tempo provavo noia e mancanza di stimoli.
Quest'uomo mi ha coinvolto emotivamente in un modo per me incontrollabile.
Molte sue caratteristiche (gelosia, possessività, controllo) mi erano infatti sgradite, ma nonostante diversi tentativi di chiudere il rapporto non sono mai riuscita a farlo.
Gelosia reciproca, litigate furibonde, riappacificazioni intense: questo è il rapporto.
Ho quindi iniziato una terapia con una psicoterapeuta che, dopo un anno, ancora non mi aveva portato nulla, se non l'informazione di avere a che fare con un uomo narcisista, sadico e cattivo, che in tutti i modi ha cercato di farmi lasciare.
Mi sono convinta a chiudere il percorso il giorno in cui mi ha raccontato di aver avuto un marito narcisista che l'aveva fatta soffrire moltissimo...era come se lei volesse riscattare se stessa attraverso di me!
Ho quindi iniziato un nuovo percorso con una psichiatra, che aveva incontrato "l'altro" in un paio di occasioni, qualificandolo come narcisista istrionico, con una necessità estrema di essere ammirato, e che mi spiegò che con un uomo del genere il mio destino sarebbe stato scontato, ovvero quello della "cornuta" (virtuale o fisica). Ho frequentato questo medico per qualche mese, sempre senza riuscire ad arrivare ad una chiusura, e nel frattempo mi sono separata dal mio compagno, a cui ho confessato della relazione con questo uomo.
La decisione di separarmi è stata motivata A) da un'enorme PRESSIONE da parte dell'altro, nel frattempo separatosi dalla moglie B) dal senso di rispetto nei confronti del mio compagno, convinta che se ti trovi un altro è perché non ami più.
Altra info importante: anche "l'altro" fa psicoterapia, perché alla fine è venuto fuori che ha problemi di enorme fragilità e dipendenza affettiva (e non solo...shopping compulsivo...etc)
Ho quindi intrapreso il TERZO percorso psicoterapeutico da circa 6 mesi. La nuova terapeuta mi ha giudicato emotivamente immatura e dipendente dall'altro per riconoscermi come donna. Ritiene che il nostro sia il classico rapporto disfunzionale: lui fragile ed egocentrico che ha fatto di me la sua stampella, io dipendente ed immatura che non me ne stacco.
Ma il problema è che a me pensare a lui dà ANSIA. Io sono felice quando NON lo vedo. Ho la NAUSEA dalla voglia di chiudere. Ma se penso a chiudere so già che poi mi MANCHERA' e tornerò sui miei passi e mi sembra di impazzire. In più so che lui NON MOLLERA'.
Da circa due mesi ho aggiunto alla psicoterapia delle sedute di EMDR per affrontare dei traumi infantili (adre alcolista, madre depressa, bambina adultizzata e sola...), ma anche questa terapia non mi porta a prendere la decisione di chiusura che sento RAZIONALMENTE giusta ma emotivamente DIFFICILISSIMA. Ed in più mi sta causando forte malinconia per il rapporto precedente, che non riesco a mettere bene a fuoco. Riuscite ad aiutarmi?
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile signora,
in questa sede è possibile e corretto dare informazioni ed indicazioni e inoltre lei sicuramente si rende conto che, a quanto sembra, il suo problema non risulta di facile soluzione.

In base alla mia esperienza posso dirle che quando la storia sentimentale si prolunga per molti anni, può non essere facilissimo interromperla e la chiusura può avere la valenza di un trauma.
Ad ogni modo se la relazione è distruttiva dovrebbe essere possibile chiuderla e l'aiuto dello/la psicoterapeuta può essere di importanza determinante.

E' possibile incidere efficacemente sulle relazioni anche in tempi molto brevi. Sul mio sito può trovare un articolo su come migliorare le relazioni interpersonali che accenna ad una strategia terapeutica.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottoressa, ho proprio recentemente letto delle Terapie Brevi, ma non so di cosa si tratti e le sarei grata se potesse darmi qualche informazione in più rispetto a questa metodologia. Io NON VOGLIO andare avanti anni a combattere con un malessere che non riesco più a reggere e VOGLIO assolutamente trovare un modo per uscire quanto prima da questa situazione. Grazie mille
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Buongiorno,
le terapie brevi possono essere di diversi indirizzi terapeutici, essenzialmente il cognitivo, lo psicodinamico e lo strategico. In questo sito o nel mio o su internet può trovare informazioni su di essi.
E possibile anche integrare più indirizzi, con una terapia integrata che personalmente applico.
cordiali saluti
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