Dipendenza affettiva/ossessione in ambito amicale

Buongiorno. Volevo chiedere qual è la differenza tra dipendenza affettiva e ossessione in ambito amicale? L'ossessione è una componente della dipendenza affettiva? O sono due cose completamente differenti? Ci sono sempre pareri discordanti su questo argomento e ottenere qualche informazione in più è sempre interessante. Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

questo servizio è pensato per rispondere alle domande degli utenti sulla loro situazione e sui loro problemi, e non a domande generiche o curiosità vaghe.

Se quindi vuole raccontarci qualcosa che la riguarda e farci una o più domande sull'argomento può farlo tranquillamente e le risponderemo.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Ho dovuto allungare la domanda per richiesta del sito. Comunque specifico che questa situazione mi riguarda in prima persona, per questo volevo saperne di più. Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Può darci qualche dettaglio? La sua domanda è estremamente vaga.
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Utente
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Buongiorno, innanzitutto La ringrazio per la risposta. Mi scuso perchè sarò un po' lunga. Circa 12 anni fa,quando avevo circa 14 anni facendo la spesa, conobbi una cassiera di un supermercato, che mi salutò con "ciao stellina", e pensavo lo facesse non con tutti ma solo con noi più "piccolini". Da quel momento mi stette molto simpatica, e magari facendo la spesa la cercavo, la salutavo, chiacchieravo; poi nel 2007 le raccontai di un mio momento difficile, lei si preoccupò per me, e andò a parlare con mia mamma (io lo scoprii un po' di anni dopo) e lei nel 2008 mi chiese un distacco. Per un po' rispettai. Avevo preso il suo numero per vie traverse, ma inizialmente non lo usai, iniziai ad usarlo dopo... Ci si sentiva ogni tanto, io continuavo a cercarla che fosse al lavoro o fuori, senza intenzione di farle del male; e abbiamo alternato con richieste di distacchi, nonostante lei quando capitava si sfogasse. Dall'anno scorso sembrava essersi avvicinata a me, poi per un po' di nuovo no, e quest'anno a gennaio mi chiamò per chiedermi una cortesia, gliela feci e le chiesi se potevo andar con lei dal dentista quella mattina. Alchè mi chiese, avendolo pensato precedentemente sia lei sia i suoi colleghi, se io fossi lesbica; le dissi di no, e che se anche fosse sarebbe stato al limite un problema mio e suo, non degli altri.

Qualche giorno dopo, andai a comprare e mi disse "ti volevo chiamare", le chiesi "perchè" e mi rispose "così". Poi continuammo un po' a parlare via fb, e un giorno lei mi disse che mi scriveva perchè ero di nuovo pesante, ma che non mi aveva chiesto di sparire, che se ci avessimo lavorato saremmo potute diventare amiche con la a maiuscola ma doveva dirmi tutto ciò che pensava senza che io mi offendessi; mi chiese di mandare sms vocali, perchè preferiva e iniziammo a sentirci spesso; fu lei la prima ad iniziare a chiamarmi mentre andava o tornava da lavoro, mentre andava o tornava dalla palestra, mentre tornava a casa dai genitori dopo essere stata dal fidanzato (perché dopo un matrimonio, era tornata a vivere coi suoi, e i suoi non conoscevano più l'esistenza di questo nuovo fidanzato e quindi poteva parlare solo in determinati momenti), a chiamarmi a volte anche 4 volte in una giornata, anche durante la sua pausa lavoro nonostante ci fossimo già sentite. Poi, quando capitava di discutere, mi diceva "se mi vuoi bene, torna la ale che a me piace tanto", " si può cambiare se si vuole", "quando rinsavisci, sono qui" e simili. Un giorno mi disse che se ci si sentiva troppo si sentiva soffocare, sennò le mancavo, e il giorno dopo provò a chiamarmi per raccontarmi alcune sue cose; ignorai di proposito, facendole notare che mi stava confondendo, ma poi la ascoltai via sms e mi disse "non ti confondere, l'unica cosa certa è che ti voglio bene e non voglio perderti", e spesso diceva queste parole, alternando poco dopo l'opposto... Insomma quest'anno prima mi cercava molto, poi quando iniziò ad avere altre persone attorno, meno... Lo feci notare e disse che doveva dar conto ai genitori... Le dissi che se i genitori ci sono, ci sono anche per gli altri e non solo quando doveva uscire con me. Una volta a fine giugno discutemmo e chiesi di parlare per chiarire, con sua risposta affermativa ma non lo facemmo; una decina di giorni dopo chiesi di parlare, perchè stavo male per il passato, e mi disse "allora se ti va ne parleremo, ma a voce"; non chiesi più nulla per un po' e continuai a rimandare, per andarle incontro. Mi sentii dire che la sua non era cattiveria, che voleva ricominciare da zero, che mi aveva detto sì perchè io insistevo (quando la risposta sì era stata subito)


Che non voleva scervellarsi per altre cose, quando ne aveva di sue e più serie; le spiegai che avevo cose più importanti da dire, che non fosse il fatto che usciva con altre persone, ma forse non lesse attentamente. Insomma poi le chiesi scusa per questo litigio, e che però se non parlavamo non saremmo andate da nessuna parte; ma sentendola in un momento di crisi, le dissi che non avevo chiesto subito, ma prima o poi e lei "ok, ami, allora ne parleremo"; poi ci siamo viste e mi diceva che avevo ragione, ma che lei non riusciva a darmi ragione, di aspettare che si sistemasse sentimentalmente (perché aveva lasciato l'ex, non voleva più un'altra persona con cui si era vista, e iniziava a frequentarne un'altra), che ero il suo punto fisso perchè l'avevo aiutata a lasciar a casa da solo il cane che avevano in comunione con l'ex, e simili... Finche all'ultimo io, continuando a sentirmi presa in giro, esplosi... Perchè pochi giorni prima mi chiese se, nel caso l'avrebbero trasferita, sarei andata a trovarla, e che non era più il caso di andar lì al super se non dovevo far la spesa, ma meglio vedersi fuori e all'ultimo mi disse che se andavo lì almeno ci si vedeva, che vedersi fuori non doveva essere un obbligo ma un piacere, che, siccome mi aveva detto "se hai pazienza fino ad agosto, per uscire, che i miei non ci sono ci rifacciamo abbondantemente", non poteva sapere che avrebbe dovuto lavorare (perchè ha trovato un secondo lavoro), che non sapeva ci sarebbe stata la nuova persona, che io non avevo il mezzo e le scocciava farmi far avanti indietro (quando in linea generale non si era mai posta il problema, tanto che ancora la settimana prima, io tornai per vederci con un'ora abbondante di treno e mezz'ora di strada a piedi), che non serviva sentirsi sempre o vedersi sempre per essere amiche (quando, come detto, capitava spesso che mi chiamasse lei e io spesso la chiamavo solo per sapere come stava lei), che bisognava riprendersi e instaurare un'amicizia normale, che mi voleva bene e che non mi stava usando... Per una volta che stava bene di esser felice per lei e di andarle incontro, e feci notare che lo avevo sempre fatto nel 90% dei casi (con risposta "sì, ma non puoi essere così"), cosicché esplosi ancor più, mandai mille sms, all'ultimo anche di scuse; lei mi ignorò, ...dopo qualche giorno io chiesi nuovamente scusa, mi ignorò nuovamente; così all'ultimo mi presentai fuori dal lavoro, sia per far pace sia per dirle "se mi vuoi mandare a quel paese, va bene, ma almeno abbi il coraggio di farlo come facevi prima". Lei arrivò poco prima dell'orario di lavoro, accompagnata dal nuovo fidanzato, che mi salutò, sebbene mi conoscesse solo a parole, e poi pochi giorni dopo mi mandò un sms che per i miei problemi non credeva le facesse bene passare ancora del tempo con me perchè doveva esser lucida e serena per affrontare le sue responsabilità verso le persone vicine (e nei mesi precedenti, aveva capito che io stavo attraversando un momento di depressione, mi consigliava un aiuto esterno, e si rivolse anche a mia cugina per questo)
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Ale,

penso che quest'amicizia non sia qualcosa che le fa particolarmente bene, stando a quanto riferisce, ma che si tratti di un rapporto altalenante che le lascia prevalentemente confusione e insoddisfazione.

Immagino che questa persona sia più grande di lei, magari anche di diversi anni, e che magari lei non abbia coltivato altre amicizie nel frattempo: se è così forse sarebbe il caso di investire in altri rapporti, che le diano maggiore benessere e serenità.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
preciso che in realtà con "quest'anno " (avendo copiato il testo per comodità) mi riferisco al 2017.
Questa persona ha 11 anni più di me, ma ho amiche anche più grandi, ma non così altalenanti. A chi si riferisce con non abbia coltivato altre amicizie nel frattempo? Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Mi riferivo a lei, Ale, che sembrava molto concentrata e preoccupata da quel rapporto tanto da far pensare che non avesse altre amicizie.
Se invece ne ha, come ha poi precisato, può decidere di investire maggiormente in quei rapporti che le danno maggiore serenità.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, sicuramente ho investito tanto in questo rapporto perché ci ho sperato anni. Quello che non capisco però è, se questa persona sapeva com'ero, ovvero ossessiva e sapeva della mia ossessione nei suoi confronti; e, giustamente, non le sono mai piaciuta per questo, perché mi ha cercato? Per dirmi che mi scriveva perché ero di nuovo pesante, ma che saremmo potute diventare amiche...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non mi è possibile risponderle, non sapendo di chi sta parlando.
A volte le persone sono contraddittorie e instabili, a volte cercano rapporti entro i quali possono svalutare l'altro e farlo sentire inadeguato.
Ciò che conta è decidere con chi si vuole continuare ad avere a che fare e chi provoca più malessere che altro, quando si entra in contatto.
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dopo
Utente
Utente
Forse si sentiva sola, e aveva bisogno di una persona che le dicesse pressoché sempre sì, o comunque di cui sapeva che pendeva da lei...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Può essere, ma indipendentemente dall'interpretazione del comportamento di questa persona sta a lei decidere se le fa ancora piacere frequentarla e investire in questo rapporto.
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Utente
Utente
Questa persona ha chiuso, appena si è fidanzata con un altro ragazzo e quindi, evidentemente, non si sentiva più sola... Sono io che, nonostante varie vicissitudini, alcune anche poco belle (come un esposto da parte sua, giustificato, per mie azioni), patisco ancora
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Tutto considerato, se lei soffre così tanto ed è arrivata a compiere azioni che hanno spinto questa persona a ricorrere ad un esposto che lei stessa considera "giustificato", vale la pena che si rivolga di persona ad uno psicologo per approfondire la questione e ricevere quell'aiuto che non possiamo certo darle da qui, senza conoscerla direttamente.
Ci pensi!

Un caro saluto,
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Utente
Utente
Beh, io sicuramente so dove ho sbagliato prima del "rapporto" e dopo; ma durante il rapporto, la relazione, sicuramente abbiamo sbagliato entrambe, perché, se non erro, una relazione è fatta da due persone... E nel suo caso, praticamente in ogni sua relazione era sempre colpa dell'altra persona: mi sembra un po' impossibile...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Alcune persone ritengono che qualsiasi cosa vada male sia sempre da addebitare a colpe altrui, in maniera ovviamente irrealistica, ma il punto non è questo: se una volta che ha capito di avere a che fare con un persona "negativa" non riesce comunque a distaccarsene (anche solo con il pensiero) è necessario che qualcuno la aiuti a farlo.
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dopo
Utente
Utente
Certo, io sono sempre dell'idea che in ogni relazione, in linea di massima, si sbagli in due; ma molti hanno difficoltà ad ammettere i propri errori o semplicemente di sbagliare anche loro, volontariamente o meno. Comunque seguirò il consiglio, grazie