Paura di girare a vuoto e ossessione per il lavoro

Buongiorno e grazie per il tempo e l'attenzione che dedicate.
Il mio problema è una forte frustrazione dovuta alla difficoltà di raggiungere quegli obiettivi che mi permettano di vivere una vita piena, serena. Il punto è che sono ossessionato dal lavoro, pur non lavorando molto. Sono libero professionista, e dopo un certo percorso e un periodo di superlavoro (che scrivo di seguito per chi ha voglia) passo le giornate lavoricchiando, gestendo le lamentele dei clienti e limitandomi al minimo. Tuttavia è un'ossessione, non riesco a prendere una strada mentre avanza l'età e non riesco a concludere nulla di costruttivo. Questa cosa mi tormenta, perché non vedo come si possa realizzare ciò che ha un vero valore, famiglia, affetti ecc. senza una buona base lavorativa. Oggi vedo solo un futuro minaccioso di disoccupazione e fatica.
Sono in CBT da 1 anno, forse in seduta non riesco ad esporre bene il mio problema, non sono chiaro abbastanza perché non ho fatto progressi da questo punto di vista.

Nonostante un eccellente percorso scolastico mi sono laureato a 30 anni in giurisprudenza con 90/110, esami fatti svogliatamente (non cambiai facoltà in tempo per una imprecisata paura di cambiare "perché ormai siamo qui, finiamola"). Ho iniziato a lavorare a 28 anni come amministratore di condomini, l'attività di mio padre che, stanco di lavorare mi ha messo energicamente davanti ad un bivio, se lavorare come amministratore o "ma tu che vuoi fare". Non ho saputo dire di no, perché lui non era più nelle condizioni psicofisiche di lavorare e volevo sollevarlo dallo stress.
Purtroppo per me, dopo 3 anni e mezzo ritengo sia stata una scelta sbagliata per me. Pur non piacendomi per niente come lavoro mi sono impegnato tantissimo i primi 2 anni, sacrificando tempo e soldi ma non ho accumulato né competenze spendibili in altri settori né denaro.
L'anno scorso ho deciso di cambiare tutto, ho ridotto il numero di condomini amministrati, ho fatto un'esperienza come assistente notarile per 8 mesi ma ho lasciato perché venivo pagato (in nero ovviamente) meno di 200 euro al mese nonostante lavorassi fino a 12 ore al giorno.
A questo punto ho deciso di completare le mie competenze con una certificazione di lingua inglese ed un master in un'altra città (sul quale ho 1000 dubbi visto l'investimento e le prospettive che ovviamente non garantisce nessuno), inviando nel frattempo CV. Sono stato contattato da un'importante banca per fare il consulente finanziario (in pratica il piazzista di quella monnezza di prodotti finanziari e simili) per 600 euro mensili più le provvigioni. Adesso mi sta salendo una disperazione che non mi aspettavo; sono in attesa di una risposta da parte della banca, ma avrei anche paura di accettare. Potrei conciliare il master con il lavoro da consulente e cercare di cambiare mansione all'interno della banca, ma ho paura di fallire e di ritrovarmi a fare il piazzista a 35 anni con ancora maggiori difficoltà a cambiare lavoro, vista l'età, il CV "magro".
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Buongiorno,

quali sono gli obiettivi terapeutici fissati?
Dopo un anno di terapia, quali di questi obiettivi sono stati raggiunti?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno a lei e grazie della risposta.
Sono riuscito comunque a iniziare un cambiamento, a prendere decisioni autonomamente. Ho deciso io di lavorare dal notaio e di fare il corso di inglese (nel quale ho conosciuto la mia attuale ragazza, la prima dopo 10 anni in cui nemmeno rivolgevo la parola alle donne per timidezza).
Altri obiettivi non me ne ero fissati a dire il vero, volevo uscire dalla mia staticità relazionale e professionale.