Ansia da stress, ossessione da prestazione

Sono uno studente di psicologia e in quanto tale credo di aver sviluppato una capacità auto riflessiva, introspettiva e di mentalizzazione. Ora scusate questa premessa, forse un po' fuori argomento, ma è funzionale alla mia problematica. Dunque, la mia devianza, se così la posso chiamare, sta nella prestazione degli esami che è sempre scarna, bassa, inesistente. Ho provato varie metodologie, dalla più mnemonica alla più menefreghista, anche ad una via di mezzo, ma non c'è stato fino ad ora, nessun risultato soddisfacente. Ora mi pongo la questione se la scelta di questa facoltà non sia stata giusta, in parte credo che lo sia, ma per via dell'appartenenza ad una categoria universitaria(telematica), non per la mia predisposizione. Questo problema però si diffonde a macchia d'olio sulla mia vita, nell'ambito lavorativo, in quello sociale persino nei compiti quotidiani o nel ricordare semplici compiti(memoria di lavoro). Questo mi deprime e mi fa sentire apatico a tutto, indifferente, a volte ho un comportamento negligete in funzione di un fallimento. Queste sensazioni si mischiano in un connubbio disordinato, amorfo e non riesco ad uscire; mi sento inadatto, incompetente, impotente difronte al mio destino. Tutto questo a volte ha come epilogo un pianto sciocco da bambino. Mi vergogno di me stesso. Da adolescente ho anche pensato ad un suicidio, anche se poi l'idea è stata sciocca, in quanto non mi soddisfava darla franca a chi mi ha sfruttato. Forse questa mio odio verso me stesso si è disteso nel mio subconscio intaccando i miei comportamenti attuali, le mie capacità cognitive. Non riesco a capacitarmi di tutto ciò, passo da stadi di sensi di colpa
a stadi di onnipotenza, in cui cerco di aumentare la mia autostima, ma questa sensazione è di breve durata. Come posso trovare l'equilibrio mentale quella armonia che tanto desidero. A volte penso che sia io a voler essere così, come se io volessi fallire, penso che mi piaccia. Tuttavia penso che la paura di fallire, l'ansia di perdere ciò che ho, la paura di non realizzare quello che voglio e di far emergere la mia persona difronte a chi mi giudica, mi opprime in uno stadio vegetativo, indifferente. La domanda che mi pongo è questa la mia cura credo che non si possa effettuare tramite psicoterapeuta, penso invece che non ci sia. Cosa devo fare?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

il problema non mi pare limitato all'ansia da prestazione per gli esami universitari o alla metodologia che forse non riesce a trovare per prepararsi per gli esami, ma parte dall'adolescenza o forse addirittura da prima.

Probabilmente succede una cosa molto più semplice di ciò che dice Lei: "Forse questa mio odio verso me stesso si è disteso nel mio subconscio intaccando i miei comportamenti attuali, le mie capacità cognitive"

La nostra mente non funziona così. Ma se Lei ha una bassa autostima, probabilmente una problematica che porta con sè da parecchio tempo, è ovvio che avrà una visione del mondo e di se stesso particolare. Si percepirà come un ragazzo che non può eccellere proprio in tutto, benchè si sia iscritto all'università.

Una psicoterapia potrebbe, invece, modificare la Sua idea che ha di se stesso e soprattutto, se inizia a comportarsi in maniera diversa, può modificare anche le Sue idee, nel momento in cui vedrà che riesce.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Adesso le dico anche un altro evento, deludente per me e per le mie ambizioni.
Io ho passato le prove selettive per diventare agente di polizia, fino allo psicologo. Ora non mi è stata diagnosticata, una depressione e un disturbo di ansia sociale(evitate, l'ho semplifica, ma il resoconto è più lungo) . Posso dirle per certo che la selezione è stata unilaterale e non obbiettiva. Perché altri non hanno affrontato le mie difficoltà, anzi hanno speso soldi nella loro preparazione, cosa che io non ho fatto puntando solo sulle mie capacità. In 30 giorni sono dimagrito di 10 kg, grazie alla mia volontà, non hai soldi spesi da un istruttore. Ho seguito una dieta rigida, documentandomi, leggendo in modo approfondito l'argomento della nutrizione. Con ciò voglio dirle; le sembra che io sia depresso dopo aver raggiunto i risultati in cosi poco tempo? Dopo non ero evitante, anzi ho fatto subito amizia, mi sono relazionato con i miei compagni di concorso, siamo andati a cena insieme, abbiamo festeggiato le tappe raggiunte. Però alla fine di tutto ho perso, mi sa dire perché ho perso e perdo sempre?
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