Dipendenza affettiva

Buonasera, mi presento sono una ragazza che da due anni ha perso ogni tipo di sentimento. Sette anni fa mi sono fidanzata per la prima volta, durò dieci mesi e mi ricordo che durante la relazione il mio ragazzo era spesso disattento, di sicuro non era assillante, e che negli ultimi tempi io sentivo noia perché si facevano sempre le stesse cose ma io continuavo a provare le stesse cose x lui. Lui mi lasciò e io ci sono stata male per due anni, lui sembrava provare ancora qualcosa e io continuavo a provare sentimenti per lui anche se non penso di averlo amato, penso sia stata o infatuazione o una cotta, finché un giorno mi sono sentita meglio. O almeno così pensavo... da quel momento come vengo a sapere che potrei interessare a qualcuno faccio in modo che questa cosa sia reale o comunque non mi lascio scappare queste attenzioni. Un evento che mi ha scosso è successo tre anni fa. Ho conosciuto un ragazzo a un corso e per lui fu colpo di fulmine, io avevo intuito che potesse esserci dell’interesse. Lui mi aggiunge su Facebook e per Natale io gli faccio gli auguri, da lì ci scriviamo ogni tanto finché lui palesa il suo interesse e comincia a scrivermi tutti i giorni. Mi chiede di uscire due tre volte e dopo un mese e mezzo si dichiara e mi bacia ma io ero nauseata. Non provavo nulla e forse non volendo vedere la realtà ho portato avanti questo rapporto che tuttavia ad un certo punto ha fatto scattare in me una vera e propria apatia generale. Non mi fregava più non solo di lui ma di nessuno. Non sentivo la mancanza di niente e di nessuno e da lì sentivo gran sensi di colpa x cui volevo solo dormire. Sono infatti arrivata a pensare al suicidio che divenne un chiodo fisso. Ma mai l’ho tentato. Non so perché, ho cominciato a prendere dell’iperico perché mi sentivo stanchissima facevo fatica ad alzarmi dal letto. Questo è iniziato quando questo ragazzo vedendo che io non lo cercavo mi ha detto che voleva chiudere perché io non ero un’amica x lui. Ci sono stata male l’ho ricercato ma ho poi capito che le cose non andavano. Da lì apatia è indifferenza totale anche verso la mia famiglia. Mi trasferisco a Londra x cambiare aria e come vedo che qualcuno si lega a me mi prende l’ansia. Parlo con la gente ma sempre con distacco interiore. Quando scopro che un mio collega prova qualcosa per me e mi chiede di uscire io lì x lì dico sì ma sento panico e nausea e che avrei dovuto dire di no è che non mi frega nulla di lui e prima di scoprire ciò ci parlavo senza problemi. Non usciamo e da lì ogni volta che lui mi scrive io ci parlo ma o dopo un po’ ci sto male o comunque mi distacco quando lui non mi scrive o comunque sento di averlo allontanato lo ricerco. Lui si è dichiarato e da allora mi sento in colpa ogni volta che ci parlo e sento come che lo sfrutto e tengo unicamente per le sue attenzioni. Ma perché le attenzioni sono così importanti x me? E perché non riesco a tenere un’amicizia serenamente? Lui penso abbia capito che a me non piace.
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Dr. Daniele Bosco Psicologo, Psicoterapeuta 2 2
Buongiorno,
i neonati ricercano l’attenzione della mamma piangendo e, a mano a mano che si cresce, affiniamo le tecniche per dimostrare agli altri chi siamo e cosa vogliamo. È un bisogno di tutti ed ognuno lo fa a modo proprio.
Nel caso specifico racconta di una storia passata deludente e di amicizie che per volere dell’altro si dovrebbero trasformare in storie d’amore. E’ lecito quindi che queste esperienze negative La facciano soffrire e riflettere su chi è, su cosa vorrebbe da se stessa e dagli altri.
Credo che non debba pretendere da se stessa di contraccambiare dei sentimenti che non le appartengo e di continuare a ricercare nelle relazioni ciò di cui a bisogno.
Un caro saluto,

Dr. Daniele Bosco

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Bosco, La ringrazio innanzitutto per il Suo parere rapido e gentile. Quello che non capisco è perché queste esperienze facciano scattare in me depressione...ho avuto pensieri relativi al suicidio ma mai concretizzati...due anni fa...era diventata un ossessione che mi dava anche ansia. Mi sentivo stanca, apatica, triste, indifferente...non capisco perché quando realizzo che quella x persona non mi piace io tendo a voler chiudere o a chiudermi nei suoi confronti. Il resto non mi interessa più, fatico a prendermi cura di me e persino della mia famiglia, sono spesso nervosa e molto pigra. Fatti della mia vita che possono aver influito: sono stata lasciata dal primo ragazzo che forse non amavo col senno di poi, ma al quale mi ero molto legata. Ho perso diverse amicizie perché mi sfogavo spesso o perché mi legavo troppo. I miei sono separati da sempre e con mio babbo non c’è mai stato un bel rapporto, da quando ha un’altra compagna è assente. È da un anno che non lo sento più post litigio. Ho perso mio zio che x me era come un padre per una brutta malattia quattro anni fa. Ho inoltre subito un po’ di bullismo anche se limitato a prese in giro durante liceo e medie. Infine ho avuto episodi di sincopi neuromediate. I dottori pensavano si trattasse di epilessia e per questo per tre/quattro mesi subito dopo la morte di mio zio ho preso il depakin che mi ha fatto stare molto male, rabbia pianti enormi e aggiunta di dieci chili al mio peso specifico. Non so dunque come comportarmi dal momento che non mi manca niente e nessuno, vorrei sentire la mancanza di qualcuno e la voglia di coltivare un rapporto
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Dr. Daniele Bosco Psicologo, Psicoterapeuta 2 2
Buonasera,
le nostre esperienze passate influiscono necessariamente sul presente e ci rendono unici e irripetibili.
Nel Suo caso, forse, alcuni vissuti negativi Le impediscono di esprimersi come vorrebbe e hanno un effetto negativo anziché renderLa più forte e consapevole.
Un consulto di questo tipo purtroppo non permette di andare troppo a fondo senza correre il rischio di generalizzare, per cui Le consiglio di fare qualche colloquio da un collega che potrà aiutarLa a superare queste difficoltà.
Un caro saluto,
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dopo
Utente
Utente
Siamo arrivati al punto che ogni volta che bevevo un po’ troppo in compagnia dei miei colleghi lo facevo anche sapendo che lui si sarebbe preso cura di me. E così è sempre stato. Mi abbraccia, mi bacia, mi accompagna a mangiare qualcosa...solo che poi io dopo tutto ciò ci sto male e piango, mi viene un gran peso dopo che lui inizia a essere molto presente. Mi ha detto che gli piaccio molto e che sta cominciando a innamorarsi di me.Io gli ho fatto capire che è meglio che le cose cambino e lui dopo una cena si è scusato x i baci e mi ha detto che non è arrabbiato con me e che ci sarà sempre, amici come prima . Solo che tutto è cambiato e io ci sto male. Mi manca la complicità che c’era a lavoro, lo scherzare, mi manca il fatto di poter parlare con lui alle uscite, non so se ho fatto la cosa giusta e non so cosa fare...lui è freddo a momenti si avvicina e si allontana, quando usciamo parla con tutti tranne che con me, solo se sono vicina e deve mi parla, è come se avesse il piede sul freno e per carità lo capisco ma ci sto davvero male. Mi sento depressa, non ho più voglia di nulla solo di piangere. Ho grandi dubbi, vorrei riabbracciarlo e sapere che tutto tornerà come era prima. Ma sono arrivata a questo perché appunto sentivo un peso sensi di colpa e quando mi baciava io mi scostavo. Cosa devo fare?