Disturbo narcisistico, dipendenza affettiva, sindr
Buongiorno a tutti, mi chiamo Laura e vivo all’estero da ormai 5 anni, 3 anni fa ho intrapreso una relazione con un uomo di 10anni più grande di me originario dell’italia ma che è cresciuto qui. All’ Della relazione le cose sono andate molto velocemente e sembravano perfette, noi sembravamo perfetti, poi, avendo tre figli, di cui due con una donna diversa, si sono trasferiti con noi. I bambini soffrono di ADHD entrambi. Io mi sono presa cura di loro non andando più a lavorare. Dopo 1 anno sono iniziati i problemi. Il mio compagno di è allontanato, era freddo, non si interessava più. Litigi anche violenti, con percosse a mio danno. Ma il giorno dopo senza neanche chiedere scusa faceva finta di nulla. Sono diventata insicura, gelosa, ossessionata da lui, ho parlato male di lui e di quanto fossi infelice. L’ho spiato in ogni modo. Qualche settimana fa mi ha lasciato. Ora ho il dubbio che io sia diventata narcisista durante questa relazione che se è finita è solo colpa mia, mi sento vuota e soffro di attacchi di panico quando penso alla mia vita senza lui, dormo male e sto dimagrendo anche se mangio abbastanza regolarmente. Ho crisi di pianto inaspettate. Pensieri sul suicidio. Vorrei sapere se sono io il problema di questa relazione se sono stata io a essere quella malsana ed aver reso la relazione tossica.
Dr. Giuseppe Ventrone
Psicologo, Psicoterapeuta
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Gentile utente,
le relazioni si costruiscono in due. Quindi, non credo sia utile prendersi lei tutte le responsabilità anche perché, in questo caso, c'è un elemento assolutamente indifendibile nel comportamento del suo ex compagno e cioè le "percosse a suo danno".
Mi chiederei, piuttosto, perché ha resistito tre anni e si senta ancora in colpa per una relazione - già di per sé complicata - che era entrata in una spirale di freddezza, indifferenza e violenza.
Si tratterebbe, forse, senza attribuirsi etichette, di lavorare sulla sua affettività, magari con l'aiuto di un professionista competente.
Cordiali saluti.
le relazioni si costruiscono in due. Quindi, non credo sia utile prendersi lei tutte le responsabilità anche perché, in questo caso, c'è un elemento assolutamente indifendibile nel comportamento del suo ex compagno e cioè le "percosse a suo danno".
Mi chiederei, piuttosto, perché ha resistito tre anni e si senta ancora in colpa per una relazione - già di per sé complicata - che era entrata in una spirale di freddezza, indifferenza e violenza.
Si tratterebbe, forse, senza attribuirsi etichette, di lavorare sulla sua affettività, magari con l'aiuto di un professionista competente.
Cordiali saluti.
Dr. Giuseppe Ventrone
Psicologo-Psicoterapeuta
Docente di Filosofia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 21/05/2019.
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