Dubbi sulla psicoterapeuta

Buongiorno, ho dei dubbi sulla mia psicoterapeuta, potreste darmi un parere. Lo so che molto probabilmente non riceverò risposta, ma almeno ci provo. Io sto facendo solo psicoterapia: non assumo farmaci. Non conosco la diagnosi: non mi è stata detta, anche se da alcuni discorsi potrei aver intuito che pensa che sono bordeline: diagnosi che non accetterei perché etichetta troppo pesante per i miei gusti. Mi ha proposto di fare meditazione e mindfulness; oltre a farmi ramanzine sul controllo degli impulsi( sottolineo che sono astemia, non fumo, non ho rapporti promiscui; non corro con la macchina, non mi taglio...non faccio assolutamente niente di impulsivo: sono tutta lavoro e studio) Ora lei mi da appuntamenti raramente, tanto che mi sono dimenticata di andarci settimana prossima...e chi riesce a ricordarselo: è così raro. In più si tratta di sedute di meno di un'ora. Spesso la psicologa va in bagno o ha chiamate urgenti, o le si secca la bocca, o ha bisogno di masticare la cicca, o ha il mal di testa( non mi sembra una cosa professionale) Per una cosa che è successo a lavoro( in cui però mi sono comportata egregiamente e non ho avuto scatti di rabbia....non li ho mai in realtà: faccio fatica a manifestare rabbia...non per niente non riesco a dirle che non mi pare professionale il suo modo di fare) le ho inviato un'email perché ero un po' agitata per una cosa successa, ed era un'email dai toni accesi( ero molto arrabiata) Poi in seduta per questa email mi ha detto che la situazione era molto grave, e che potevo avere reazioni rabbiose improvvise a lavoro( ma da quando??? Che dico si a tutti! Magari riuscissi ad arrabbiarmi) In più non mi spiega mai niente...le ho raccontato un incubo che ho fatto stanotte e lei mi ha interrotta dicendo che non era interessante, quando invece a me questo incubo mi ha tenuta in malessere tutto il giorno( nel senso che un po' triste: non immaginate chissá ché) Poi mi ha fatto fare una sorta di tema sulla rabbia e su cosa me la provocava, manteneva e faceva sparire( che siamo all'asilo!) anche da qui vedo che pensa che sono bordeline. Sto pensando di lasciare la psicoterapia: il fatto che mi dimentico le sedute la dice lunga. Il mio problema è questo: io sono molto sola ( non ho una famiglia) ..ho delle amicizie, ed esco, socializzo, ma in realtà sono molto sola. Funzionalmente sono ok: lavoro e vado bene all'universitá e non faccio cose facili, anzi! Cerco di riempirmi di impegni e fare molte attivitá per non pensare al fatto che mi sento sola. Già dico che non soffro di dipendenza affettiva; né di sindromi dell'abbandono. Sembrerebbe che io sia molto ansiosa invece. Per me è talmente inaccettabile una diagnosi di bordeline che non so se potrei reggere.Mettiamo che a me non serve a molto perché ci vado di rado, quindi ha una certa inutilitá: non ho capito a che serve la psicoterapia. proverei a chiedere alla psicologa, ma so che si tende a tenere all'oscuro. Ma il consenso informato che fine ha fatto?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Il punto è una psicoterapia per considerarsi tale deve avere almeno delle sedute settimanali. In ogni caso, se fosse effettivamente un continuo attacco a ciò che fa ha poca efficacia.


Se pensa di poter seguire un percorso di qualche tipo può essere utile cambiare,


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
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Cosa intende per un continuo attacco a ciò che fa? Oggi mi ha particolarmente infastida il fatto che mi ha detto che il mio sogno non le interessava( secondo me non li sa interpretare) ha lavorato fino a poco tempo fa con i bambini, e quindi mi sa che è inesperta. Poi mi ha chiesto 4 volte perché avevo saltato la seduta, e io le ho ripetuto che me ne ero dimentica...cosa si può pretendere! È nornale che me ne dimentico se mi mette le sedute quando le gira ogni tanto e in giorni diversi: io ho vari impegni: non le posso stare dietro.
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Poi mi aveva suggerito di fare terapia di gruppo, ma onestamente mi sembra una proposta azzardata fatta a me: non mi puoi inserire in un gruppo dove c'è gente con molti più problemi di me...io ho bisogno di serenitá, e non di ascoltare gente con un sacco di problemi gravi. Se devo sviluppare l'empatia e le relazioni( come mi ha detto) non è meglio che frequento gente sana? Secondo me una terapia di gruppo con gente malata è deleteria per me: mi odierebbero pure perché non ho tutti i loro problemi e difficoltà
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Faccia le sue considerazioni in merito