Mia figlia monorene può praticare judo?
Buongiorno, mia figlia 4 anni, è nata con agenesia mono laterale.
Ad oggi il rene funziona perfettamente e compensa quello mancante.
Il suo desiderio, visto il fratello maggiore, sarebbe di praticare Judo.
Il maestro mi dice che non ci sono rischi (non più di quelli della vita di tutti i giorni) e che ha avuto altri ragazzi/e che avendo un rene hanno praticato.
Il pediatra non si prende la responsabilità e non mi rilascia certificato.
Mi chiedo se per vostra esperienza per questo sport ci sia un reale rischio per il rene o se possa praticare.
Grazie di cuore.
Ad oggi il rene funziona perfettamente e compensa quello mancante.
Il suo desiderio, visto il fratello maggiore, sarebbe di praticare Judo.
Il maestro mi dice che non ci sono rischi (non più di quelli della vita di tutti i giorni) e che ha avuto altri ragazzi/e che avendo un rene hanno praticato.
Il pediatra non si prende la responsabilità e non mi rilascia certificato.
Mi chiedo se per vostra esperienza per questo sport ci sia un reale rischio per il rene o se possa praticare.
Grazie di cuore.
Buongiorno ,
La condizione monorene non è, di per sé, criterio di non idoneità sportiva.
Quello che va considerato è il cosiddetto "rischio intrinseco". Questo dipende dal fatto che un trauma che determini un danno all'unico rene avrebbe ripercussioni pesanti per la futura vita.
Nel caso specifico il judo, soprattutto in questa fascia di età, non dovrebbe incrementare in maniera significativa il rischio di lesione traumatica al rene.
In effetti I traumi renali nei praticanti di judo sono relativamente rari rispetto ad altri tipi di infortuni più comuni, come distorsioni, contusioni e lussazioni. Uno studio che ha analizzato le lesioni durante competizioni di alto livello in Europa ha rilevato che le lesioni più frequenti coinvolgono il ginocchio (17,4%), la spalla (15,7%) e il gomito (14,2%), con distorsioni (42,2%) e contusioni (23,1%) come tipi di infortunio predominanti.
Sebbene i traumi renali possano verificarsi in seguito a colpi diretti o cadute, la loro incidenza nel judo non è stata evidenziata come significativa negli studi disponibili. È importante notare che i reni sono suscettibili a lesioni da traumi esterni, ma nel contesto del judo, tali eventi sembrano essere meno comuni rispetto ad altri tipi di infortuni.
La condizione monorene non è, di per sé, criterio di non idoneità sportiva.
Quello che va considerato è il cosiddetto "rischio intrinseco". Questo dipende dal fatto che un trauma che determini un danno all'unico rene avrebbe ripercussioni pesanti per la futura vita.
Nel caso specifico il judo, soprattutto in questa fascia di età, non dovrebbe incrementare in maniera significativa il rischio di lesione traumatica al rene.
In effetti I traumi renali nei praticanti di judo sono relativamente rari rispetto ad altri tipi di infortuni più comuni, come distorsioni, contusioni e lussazioni. Uno studio che ha analizzato le lesioni durante competizioni di alto livello in Europa ha rilevato che le lesioni più frequenti coinvolgono il ginocchio (17,4%), la spalla (15,7%) e il gomito (14,2%), con distorsioni (42,2%) e contusioni (23,1%) come tipi di infortunio predominanti.
Sebbene i traumi renali possano verificarsi in seguito a colpi diretti o cadute, la loro incidenza nel judo non è stata evidenziata come significativa negli studi disponibili. È importante notare che i reni sono suscettibili a lesioni da traumi esterni, ma nel contesto del judo, tali eventi sembrano essere meno comuni rispetto ad altri tipi di infortuni.
Dr. Fulvio Di Cosmo
Specialista in
Ortopedia, Chirurgia vascolare, Medicina dello sport.
Master 1° liv. in Medicina legale - Master 2° liv. in
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 524 visite dal 14/01/2025.
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