Ipoacusia monolaterale e pugilato
Gentili Dottori,
Sono un ragazzo di 18 anni,1 metro e 83 x 80 kili,e da quando sono piccolo ho un ipoacusia all orecchio sinistro(che ora come ora non so se sia insorta prima o dopo la nascita)che non mi ha mai dato alcun problema grazie alla completa funzionalità dell'orecchio destro.
Ad ogni modo durante la crescita ho effettuato annualmente la visita di controllo presso l'otorino e nn ci sono mai stati mutamenti della situazione.
Da circa 6 mesi ho iniziato a fare boxe e fra poco dovrò sostenere la visita medica per passare all'attività agonistica ma ho appreso che la visita comprende esame audiometrico che rivelerà l'ipoacusia e probabilmente mi renderà non idoneo.
Quello che vorrei sapere è se ci sono effettivi rischi e se ci sono elementi a mio vantaggio per un eventuale ricorso.
Cercando nel web ho trovato la storia di Giovanni Improta,un ragazzo sordo che da poco dopo molte battaglie ha ottenuto il nullaosta per l attività pugilistica agonistica e questo è un precedente che mi da speranza.
Vi ringrazio in anticipo per le risposte e spero di risolvere questo problema dato che non trovo giusto che una simile banalità debba compromettere il mio sogno.
Sono un ragazzo di 18 anni,1 metro e 83 x 80 kili,e da quando sono piccolo ho un ipoacusia all orecchio sinistro(che ora come ora non so se sia insorta prima o dopo la nascita)che non mi ha mai dato alcun problema grazie alla completa funzionalità dell'orecchio destro.
Ad ogni modo durante la crescita ho effettuato annualmente la visita di controllo presso l'otorino e nn ci sono mai stati mutamenti della situazione.
Da circa 6 mesi ho iniziato a fare boxe e fra poco dovrò sostenere la visita medica per passare all'attività agonistica ma ho appreso che la visita comprende esame audiometrico che rivelerà l'ipoacusia e probabilmente mi renderà non idoneo.
Quello che vorrei sapere è se ci sono effettivi rischi e se ci sono elementi a mio vantaggio per un eventuale ricorso.
Cercando nel web ho trovato la storia di Giovanni Improta,un ragazzo sordo che da poco dopo molte battaglie ha ottenuto il nullaosta per l attività pugilistica agonistica e questo è un precedente che mi da speranza.
Vi ringrazio in anticipo per le risposte e spero di risolvere questo problema dato che non trovo giusto che una simile banalità debba compromettere il mio sogno.
[#1]
Gentile utente,
tenuto presente che il consulto via email, non può sostituire il colloquio con lo specialista in Medicina dello Sport, cercherò di rispondere al suo quesito.
La visita per l’idoneità alla pratica agonistica del pugilato prevede alcuni accertamenti supplementari rispetto alla maggior parte degli altri sport – per esempio quelli di squadra – per motivi facilmente comprensibili. Fra gli altri, sono previsti la visita con lo specialista in Otorinolaringoiatria e l’esame audiometrico.
Detto questo, lei ci domanda se ci siano effettivi rischi: è abbastanza evidente che un soggetto con sordità monolaterale che pratichi uno sport di contatto con elevato rischio intrinseco, quale è il pugilato, correrebbe quello evidente – e tutt’altro che remoto – di incorrere in traumatismi a carico dell’orecchio “sano” , che potrebbero quindi portare ad una sordità completa, situazione decisamente diversa dalla ipoacusia monolaterale.
Ragion per cui il pugilato rientra fra quelli sport per i quali la sordità monolaterale è causa di non idoneità. Posso comprendere il suo disappunto, ma quella che lei considera “una banalità”, immagino perché non le impedisce di vivere una vita normale - proprio in virtù del perfetto funzionamento dell’orecchio controlaterale – non lo è affatto laddove pratichi uno sport ad elevato rischio di trauma, perché ne metterebbe a serio repentaglio proprio quella perfetta funzionalità a cui lei deve la possibilità di una vita normale.
Quanto alla storia da lei riferita, non la conosco nel dettaglio; posto che ciò che si legge sul web corrisponda esattamente ai fatti reali, da quanto ho letto si evince che il ragazzo in questione era già sordomuto, il che non è esattamente il suo caso.
Cordialmente,
tenuto presente che il consulto via email, non può sostituire il colloquio con lo specialista in Medicina dello Sport, cercherò di rispondere al suo quesito.
La visita per l’idoneità alla pratica agonistica del pugilato prevede alcuni accertamenti supplementari rispetto alla maggior parte degli altri sport – per esempio quelli di squadra – per motivi facilmente comprensibili. Fra gli altri, sono previsti la visita con lo specialista in Otorinolaringoiatria e l’esame audiometrico.
Detto questo, lei ci domanda se ci siano effettivi rischi: è abbastanza evidente che un soggetto con sordità monolaterale che pratichi uno sport di contatto con elevato rischio intrinseco, quale è il pugilato, correrebbe quello evidente – e tutt’altro che remoto – di incorrere in traumatismi a carico dell’orecchio “sano” , che potrebbero quindi portare ad una sordità completa, situazione decisamente diversa dalla ipoacusia monolaterale.
Ragion per cui il pugilato rientra fra quelli sport per i quali la sordità monolaterale è causa di non idoneità. Posso comprendere il suo disappunto, ma quella che lei considera “una banalità”, immagino perché non le impedisce di vivere una vita normale - proprio in virtù del perfetto funzionamento dell’orecchio controlaterale – non lo è affatto laddove pratichi uno sport ad elevato rischio di trauma, perché ne metterebbe a serio repentaglio proprio quella perfetta funzionalità a cui lei deve la possibilità di una vita normale.
Quanto alla storia da lei riferita, non la conosco nel dettaglio; posto che ciò che si legge sul web corrisponda esattamente ai fatti reali, da quanto ho letto si evince che il ragazzo in questione era già sordomuto, il che non è esattamente il suo caso.
Cordialmente,
Dr. Uberto M.Santoboni
Specialista in Medicina dello Sport
[#3]
Gentile utente,
posto che il rischio esiste, la risposta è "no". In Italia non è consentito - fortunatamente! - assumersi la responsabilità per i rischi connessi alla propria attività sportiva agonistica. Ciò in virtù del ben noto Decreto Ministeriale del 18 febbraio 1982 "norme per la tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica", legge che pone l'Italia molto avanti rispetto a quasi tutte le altre nazioni per quanto riguarda la tutela dalla salute dello sportivo; lo Specialista in Medicina dello Sport è infatti un professionista esperto proprio in queste tematiche, e deve conoscere i rischi connessi alla pratica di ogni attività agonistica. Qualora lo specialista concedesse l'idoneità in un caso come il suo, sarebbe considerato responsabile - e non lei - di una eventuale sordità completa causata da un evento avverso specificatamente connesso alla pratica del pugilato, perchè non avrebbe agito con prudenza, ignorando il rischio, insito nella pratica del pugilato, di cui era a conoscenza.
Spero di avere risposto in maniera esauriente al suo questito, e la saluto cordialmente.
posto che il rischio esiste, la risposta è "no". In Italia non è consentito - fortunatamente! - assumersi la responsabilità per i rischi connessi alla propria attività sportiva agonistica. Ciò in virtù del ben noto Decreto Ministeriale del 18 febbraio 1982 "norme per la tutela sanitaria dell'attività sportiva agonistica", legge che pone l'Italia molto avanti rispetto a quasi tutte le altre nazioni per quanto riguarda la tutela dalla salute dello sportivo; lo Specialista in Medicina dello Sport è infatti un professionista esperto proprio in queste tematiche, e deve conoscere i rischi connessi alla pratica di ogni attività agonistica. Qualora lo specialista concedesse l'idoneità in un caso come il suo, sarebbe considerato responsabile - e non lei - di una eventuale sordità completa causata da un evento avverso specificatamente connesso alla pratica del pugilato, perchè non avrebbe agito con prudenza, ignorando il rischio, insito nella pratica del pugilato, di cui era a conoscenza.
Spero di avere risposto in maniera esauriente al suo questito, e la saluto cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 6.6k visite dal 05/03/2010.
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