Lesione distrattiva terzo grado

Maschio, 24 anni, calciatore dilettante, sottoposto ad ecografia alla coscia dx loggia anteriore.
Referto: in corrispondenza della giunzione mio tendinea del m.ileopsoas, si osserva area marcatamente ipoecogena, a margini sfumati, avente maggior asse in scansione trasversale di mm.12,1.
In scansione longitudinale in tale area si osserva distorsione di grado severo della normale eco struttura miofibrillare.
CONCLUSIONE DIAGNOSTICA
Quadro ecografico compatibile con lesione distrattiva di terzo grado.

Bene volevo sapere bene la problematica e le cure. Dato che non penso di recuperare per questo finale di campionato dato che mancano poche giornate, volevo sapere se è sufficiente il riposoe quando potrò tornare in campo (più o meno). Anticipatamente ringrazio
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Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4 1
Egregio signore,
la lesione subita è abbastanza importante, in quanto, come indicato nel referto, risulta essere una lesione di terzo grado, che implica una scompaginazione della struttura fibromuscolare
Il primo intervento da fare prevede, nei primi due-tre giorni, l'applicazione del protocollo R.I.C.E. (rest-ice-compression-elevation), ossia riposo (circa 20 giorni), crioterapia (borsa del ghiaccio per 20 minuti, 3-4 volte al giorno), immobilizzazione (bendaggio o adozione di calza elastocompressiva), facilitazione del drenaggio mediante sollevamento dell'arto. Sarebbe opportuno evitare di sollecitare ulteriormente l'apparato msucolare e pertanto ridurre il carico sull'arto, mediante adozione di bastoni canadesi, da usare, anch'essi, per una ventina di giorni; nel contempo si può avviare terapia farmacologica antiedemigena o terapia antinfiammatoria, per vai orale o mediante sedute di ionoforesi. Dopo circa 10 giorni dal trauma si può avviare ciclo di terapia fisica strumentale (ipertermia, laserterapia ad alta potenza, in alcuni casi sono indicati anche gli ultrasuoni) e quindi procedere con la fase di recupero "elsatico" del muscolo ed adeguato recupero stenotrofico, mirato al recupero del gesto sportivo. In ogni caso è opportuno monitorare l'evoluzione clinica mediante controllo ecografico

Cordiali saluti

Dr. Mirko Parabita