Piede cadente

Buongiorno,

vi scrivo per un problema che affligge mia madre, anni 64. Il 26 novembre del 2012, a seguito di una brutta caduta, ha riportato una grave distorsione al ginocchio sinistro, con conseguente presenza di piede cadente. Dopo il riassorbimenteo dell'edema, ha cominciato un ciclo di elettromiografie, in particolare, ad aprile/giugno/novembre del presente anno. Nell'EMG di aprile è stata rilevata sofferenza del nervo peroneo (assonotmesi) tuttavia con presenza di potenziali motori, che hanno fatto escludere la lesione totale. Mia madre ha dunque iniziato un ciclo di riabilitazione molto intensiva, tuttavia dall'EMG di giugno e di novembre è risultata una situazione di sofferenza nervosa sostanzialmente invariata. Il piede cadente rimane, anche se sicuramente è meno cadente rispetto ai primi tempi, e mia madre continua ad usare una molla di Codivilla, soprattutto per la deambulazione fuori casa. I medici dicono che sono necessari tempi lunghi, ma, sinceramente, ci aspettavamo almeno un minimo recupero dopo tanta fisioterapia.

Volevo, quindi, chiedere se è necessario investigare più a fondo, con esami dedicati, la causa del non miglioramento, o se il tutto rientra in una situazione di "normalità".

Grazie in anticipo.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gent.le
da quel che leggo un miglioramento clinico seppur parziale cìè stato.
Non so perchè la elettromioneurografia non lo abbia rilevato, a quanto mi scrive.
In un caso di assonotmesi seppur parziale il recupero totale non è la regola e una delle possibilità.
Il proseguio del trattamento riabilitativo motorio, il trattamento con farmaci neuroprotettivi, e una rivalutazione clinica neurologica della paziente dovrebbero gettare un lampo di luce nel buio che per il momento sembrerebbe avvolgere il caso.

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Poli,

la ringranzio per la celere risposta.

Ciò che ha lasciato perplessi i neurologi che hanno fatto le varie elettromioneurografie è stato il fatto che da aprile a novembre i potenziali motori non siano cambiati affatto, nonostante tutta la fisioterapia ed il miglioramento clinico. Ci hanno quindi consigliato un'ecografia del ginocchio per vedere se ci sono problemi al nervo peroneo.

Siamo consapevoli del fatto che il recupero totale non è scontato, anzi. Speriamo almeno nel recupero della deambulazione senza molla. So che esisono in chirurgia degli interventi di trasposizione tendinea che possono aiutare a mantenere il piede in una posizione meno cadente. Quali sono, comunque, in generale, i tempi di recupero (anche parziale) della funzionalità motoria?

Cordiali saluti.

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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
In sintesi:
-ad un miglioramento clinico è usuale un miglioramento strumentale;
-i tempi? solitamente il 90% del recupero avviene entro i primi 12 mesi.