Utilità della kinesi e della posturale
Buongiorno a tutti, immagino che questa mia richiesta di consulto potrà sembrare banale e scontata, ma volevo chiedervi se della kinesiterapia (10 sedute) e della ginnastica posturale (sempre 10 sedute) siano realmente efficaci nel trattamento di un modesto bulging discale L5-S1. io ho quasi terminato le sedute di kinesi e sto alla terza seduta di posturale, ma di reali benefici, ancora non ne sento. anzi, da una settimana dall'ultima posturale, avverto un indolenzimento muscolare sotto le due scapole della spalla (dovuto al fatto che mi hanno "appeso" a testa in giù per un 25 minuti), indolenzimento che perdura ancora oggi a giorni di distanza. in più, l'ortopedico mi ha prescritto 10 magnetoterapie e 10 Tens (che finisco oggi), ma anche queste mi paiono acqua fresca. forse devo attendere ancora un po' per notare benefici sostanziali? grazie
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Medico fisiatra
Gentile Utente,
i trattamenti che ha riportato possono essere utili per il problema che riferisce, ma vanno associati ad una adeguata educazione del paziente nello svolgimento delle attività della vita quotidiana e nelle attività lavorative e ricreative. Ad esempio dovrebbe evitare di sollevare e/o trasportare carichi eccessivi, soprattutto se lo fa flettendo e/o ruotando il tronco, stare attento a non aumentare il peso corporeo, a non guidare per molte ore o farlo indossando un corsetto lombare. Inoltre, il nuoto potrebbe essere molto utile nel suo caso.
Cordiali saluti
i trattamenti che ha riportato possono essere utili per il problema che riferisce, ma vanno associati ad una adeguata educazione del paziente nello svolgimento delle attività della vita quotidiana e nelle attività lavorative e ricreative. Ad esempio dovrebbe evitare di sollevare e/o trasportare carichi eccessivi, soprattutto se lo fa flettendo e/o ruotando il tronco, stare attento a non aumentare il peso corporeo, a non guidare per molte ore o farlo indossando un corsetto lombare. Inoltre, il nuoto potrebbe essere molto utile nel suo caso.
Cordiali saluti
[#2]
Ex utente
Buongiorno dott. Moretti, trovo giustissimi i suoi consigli, ma evitare di andare a fare la spesa o prendermi una vacanza dal lavoro (tipo scrivere al pc) è un'impresa assai ardua (se non impossibile) da realizzare. ieri ho terminato la quinta seduta di posturale. ci sono dei giorni in cui non ho sintomi (come adesso), ma come niente (e all'improvviso) può iniziare a farsi sentire o un indolenzimento alla natica destra, o un fastidio alla zona lombo-sacrale (specialmente se sono in piedi) o un intorpidimento al muscolo sopra al ginocchio destro o un leggero formicolio all'alluce del piede destro. vedrò come andrà in futuro. io penso che le terapie fisiche (così come uno sport come il nuoto) possano aiutare ad alleviare i sintomi, ma non agiscono sulla causa (cioè il modesto bulging), che rimane là, magari silente per un po', ma poi si risveglia. io avevo pensato, tra me e me, di effettuare un intervento di inserimento di discogel per via endoscopica. ho notato che i chirurghi vertebrali sarebbero pure propensi a farlo, mentre gli ortopedici sconsigliano vivamente (parlo ovviamente del mio caso). grazie e buona giornata
[#3]
Medico fisiatra
Gentile Utente,
il bulging, molto frequente nella popolazione generale, può essere spesso asintomatico e non è sempre collegato alla severità della sintomatologia.
Il trattamento della lombalgia o lombosciatalgia da discopatia, nella maggioranza dei casi, non è finalizzato alla riduzione del bulging, protrusione o ernia, ma alla riduzione del dolore e al miglioramento della funzione per permettere al paziente di svolgere al meglio le attività abituali. In questo contesto il trattamento conservativo con farmaci, fisioterapia (sia con terapie fisiche sia con esercizio terapeutico come esercizi di rinforzo dei muscoli addominali e paravertebrali) ed educazione del paziente, costituisce il primo approccio ed è spesso efficace.
L'eventuale ricorso a un trattamento di tipo chirurgico dovrebbe essere preso in considerazione in presenza di segni e sintomi di allarme o in caso di non risposta ai trattamenti conservativi farmacologici e non farmacologici (fisioterapia) per un periodo di circa 2 mesi.
Una decisione del genere, però, non può prescindere da una visita specialistica accurata e dalla collaborazione del paziente, che indirizzano la scelta dello specialista verso il trattamento più appropriato.
Cordiali saluti
il bulging, molto frequente nella popolazione generale, può essere spesso asintomatico e non è sempre collegato alla severità della sintomatologia.
Il trattamento della lombalgia o lombosciatalgia da discopatia, nella maggioranza dei casi, non è finalizzato alla riduzione del bulging, protrusione o ernia, ma alla riduzione del dolore e al miglioramento della funzione per permettere al paziente di svolgere al meglio le attività abituali. In questo contesto il trattamento conservativo con farmaci, fisioterapia (sia con terapie fisiche sia con esercizio terapeutico come esercizi di rinforzo dei muscoli addominali e paravertebrali) ed educazione del paziente, costituisce il primo approccio ed è spesso efficace.
L'eventuale ricorso a un trattamento di tipo chirurgico dovrebbe essere preso in considerazione in presenza di segni e sintomi di allarme o in caso di non risposta ai trattamenti conservativi farmacologici e non farmacologici (fisioterapia) per un periodo di circa 2 mesi.
Una decisione del genere, però, non può prescindere da una visita specialistica accurata e dalla collaborazione del paziente, che indirizzano la scelta dello specialista verso il trattamento più appropriato.
Cordiali saluti
[#4]
Ex utente
Giustissimo quello che dice, dottore. calcoli che io, le prime avvisaglie di questa lombosciatalgia, le ho avute l'anno scorso, ma duravano circa una settimana e bastava un po' di Brufen per farle passare (lo stesso mio medico di base non dava importanza a queste cose, attribuendole - non so come - ad un ipotetica artrosi lombare). le cose sono peggiorate da Giugno di quest'anno. ho fatto inizialmente un'iniezione di diclofenac 75 e poi tre iniezioni di betametasone. queste iniezioni mi hanno anestetizzato completamente le parti doloranti, ma finito l'effetto dei farmaci, i dolori sono ricominciati. ho fatto la RM che ha mostrato quel modesto bulging. l'ortopedico mi ha segnato tutte quelle terapie fisiche e altri 10 giorni di diclofenac 75 per via orale. morale della favola: sto facendo terapie fisiche da Settembre e terminerò a fine Novembre. io spero sempre per il meglio, visto che questa mia protrusione non è affatto sintomatica (non sono un medico, ma penso che sia posizionata in modo tale che, ogni volta che mi siedo, va a premere esattamente sul nervo sciatico)
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Ex utente
Dott. Moretti, mi piacerebbe avere un suo sincero parere riguardo ad un altro parere di un suo collega (di quale per ovvie ragioni ometto il nome) riguardo alla fisioterapia e terapie fisiche applicate in caso di ernie e protrusioni. questa è l'opinione:
A chiunque, anche a chi pratica sport, sarà capitato nell’arco della propria vita di avere dolori alle spalle, alla schiena, alle ginocchia, ecc. ecc. Le più comuni patologie sono epicondiliti, epitrocleiti, fasciti plantari associate a speroni calcaneari, tendinopatie calcifiche della cuffia dei rotatori, ecc. ecc. Di fronte a un dolore che non scompare con il passare del tempo e che provoca forti limitazioni non solo sull’attività sportiva ma anche sulla normale vita quotidiana il malcapitato paziente, sportivo o non sportivo che sia si chiede come risolvere il problema. Da qui comincia una trafila che generalmente comincia da due figure: il medico di base o, peggio ancora, figure non mediche come il fisioterapista l’osteopata o il chiropratico. Il medico di base generalmente comincia a prescrivere l’inutile terapia antinfiammatoria per bocca, per via intramuscolare o in crema. Questi rimedi non solo non producono effetti benefici sul paziente ma danno anche molti effetti collaterali. In particolare provocano gastriti, alterazioni dell’aggregazione piastrinica e alterazione della funzionalità renale. Inoltre si tratta comunque di prodotti tossici per reni e fegato. Se il malcapitato decide di rivolgersi direttamente a figure non mediche la trafila è anche peggiore: si comincia con massaggi, manipolazioni e fregnacce varie che avrebbero la funzione di correggere i terribili vizi posturali che affliggono il paziente. Visto che ovviamente non sono certo i vizi posturali a danneggiare il fisico del paziente ma cause ben più serie i dolori non passano. Allora i furboni propongono le classiche terapie fisiche: laser, ultrasuoni, ionoforesi e magnetoterapie. Non è solo una mia opinione il fatto che queste terapie non rappresentino un valido aiuto per nessuna patologia articolare. La letteratura internazionale è piena zeppa di dati e pubblicazioni scientifiche, di cui si possono trovare alcuni esempi in bibliografia, che dimostrano in maniera inequivocabile che queste terapie non servono assolutamente a nulla se non a fare beneficenza ai fisioterapisti e a categorie simili. Io capisco che anche i fisioterapisti, chiropratici e osteopati hanno diritto a mangiare ma non credo che debbano farlo gabbando l’ignaro paziente. Bisogna quindi che i pazienti imparino a rivolgersi allo specialista competente per il problema da trattare e sentire sempre più di un opinione perché i furboni si nascondono anche fra i medici. Bisogna quindi diffidare di chi "costringe" il paziente a proseguire una terapia che non sta dando risultati, specialmente se si tratta delle già citate terapie fisiche tradizionali. Quindi il messaggio è: se vi propongono di risolvere il vostro problema con questo tipo di terapie scappate a gambe levate e sentite altri specialisti che vi possano proporre delle soluzioni alternative a queste terapie assolutamente inutili.
Che sia un poco esagerato? mi piacerebbe sapere cosa ne pensa. grazie
A chiunque, anche a chi pratica sport, sarà capitato nell’arco della propria vita di avere dolori alle spalle, alla schiena, alle ginocchia, ecc. ecc. Le più comuni patologie sono epicondiliti, epitrocleiti, fasciti plantari associate a speroni calcaneari, tendinopatie calcifiche della cuffia dei rotatori, ecc. ecc. Di fronte a un dolore che non scompare con il passare del tempo e che provoca forti limitazioni non solo sull’attività sportiva ma anche sulla normale vita quotidiana il malcapitato paziente, sportivo o non sportivo che sia si chiede come risolvere il problema. Da qui comincia una trafila che generalmente comincia da due figure: il medico di base o, peggio ancora, figure non mediche come il fisioterapista l’osteopata o il chiropratico. Il medico di base generalmente comincia a prescrivere l’inutile terapia antinfiammatoria per bocca, per via intramuscolare o in crema. Questi rimedi non solo non producono effetti benefici sul paziente ma danno anche molti effetti collaterali. In particolare provocano gastriti, alterazioni dell’aggregazione piastrinica e alterazione della funzionalità renale. Inoltre si tratta comunque di prodotti tossici per reni e fegato. Se il malcapitato decide di rivolgersi direttamente a figure non mediche la trafila è anche peggiore: si comincia con massaggi, manipolazioni e fregnacce varie che avrebbero la funzione di correggere i terribili vizi posturali che affliggono il paziente. Visto che ovviamente non sono certo i vizi posturali a danneggiare il fisico del paziente ma cause ben più serie i dolori non passano. Allora i furboni propongono le classiche terapie fisiche: laser, ultrasuoni, ionoforesi e magnetoterapie. Non è solo una mia opinione il fatto che queste terapie non rappresentino un valido aiuto per nessuna patologia articolare. La letteratura internazionale è piena zeppa di dati e pubblicazioni scientifiche, di cui si possono trovare alcuni esempi in bibliografia, che dimostrano in maniera inequivocabile che queste terapie non servono assolutamente a nulla se non a fare beneficenza ai fisioterapisti e a categorie simili. Io capisco che anche i fisioterapisti, chiropratici e osteopati hanno diritto a mangiare ma non credo che debbano farlo gabbando l’ignaro paziente. Bisogna quindi che i pazienti imparino a rivolgersi allo specialista competente per il problema da trattare e sentire sempre più di un opinione perché i furboni si nascondono anche fra i medici. Bisogna quindi diffidare di chi "costringe" il paziente a proseguire una terapia che non sta dando risultati, specialmente se si tratta delle già citate terapie fisiche tradizionali. Quindi il messaggio è: se vi propongono di risolvere il vostro problema con questo tipo di terapie scappate a gambe levate e sentite altri specialisti che vi possano proporre delle soluzioni alternative a queste terapie assolutamente inutili.
Che sia un poco esagerato? mi piacerebbe sapere cosa ne pensa. grazie
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Medico fisiatra
Gentile Utente,
condivido quanto afferma il collega riguardo i rischi cui va incontro il paziente che si rivolge a figure non mediche per arrivare a una diagnosi e, peggio ancora, a una terapia non supportata da una diagnosi. Purtroppo questa è una realtà e moltissimi pazienti non ne hanno consapevolezza.
Da come dice il collega, però, la maggior parte dei pazienti con i problemi che ha elencato, non avrebbero soluzioni e, invece, gli stessi problemi sono spesso trattabili efficacemente.
In particolare, molti pazienti con patologie muscolo-scheletriche beneficiano delle terapie fisiche, soprattutto se inquadrate all'interno di un progetto riabilitativo individuale, che prevede anche l'esercizio terapeutico e un trattamento farmacologico. L'approccio globale alla gestione del paziente con le suddette patologie è in genere il più appropriato.
Spero di aver soddisfatto la sua richiesta.
Cordiali saluti
condivido quanto afferma il collega riguardo i rischi cui va incontro il paziente che si rivolge a figure non mediche per arrivare a una diagnosi e, peggio ancora, a una terapia non supportata da una diagnosi. Purtroppo questa è una realtà e moltissimi pazienti non ne hanno consapevolezza.
Da come dice il collega, però, la maggior parte dei pazienti con i problemi che ha elencato, non avrebbero soluzioni e, invece, gli stessi problemi sono spesso trattabili efficacemente.
In particolare, molti pazienti con patologie muscolo-scheletriche beneficiano delle terapie fisiche, soprattutto se inquadrate all'interno di un progetto riabilitativo individuale, che prevede anche l'esercizio terapeutico e un trattamento farmacologico. L'approccio globale alla gestione del paziente con le suddette patologie è in genere il più appropriato.
Spero di aver soddisfatto la sua richiesta.
Cordiali saluti
[#7]
Ex utente
Sì, più o meno questa è la risposta che mi aspettavo da lei. diciamo che il mio dubbio era (alla fine delle 10 sedute di posturale) se fare un'altro ciclo di 10 posturali, visto che un pacchetto cosa €400. insomma, diciamo che è un problema di natura anche economico. sulle Tens e magnetoterapia (che pure io ho fatto) sono conscio che non servono praticamente a nulla (se non a dare del beneficio solo momentaneo), esattamente come sostiene quel suo collega
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.3k visite dal 03/10/2016.
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