Effetti collaterali da interruzione fumo

Salve,
ho 32 anni e sono due settimane che ho smesso di fumare. Sono un tabagista accanito e quando fumo vado sulle 50 sigarette al giorno partendo dal mattino, appena sveglio, fino alla notte, prima di dormire. Per me non è un piacere ma un gesto compulsivo, automatico.
Iniziai a 17 anni e ho interrotto due volte: a 25 anni per nove mesi e a 28 anni per due anni e mezzo. Stavolta, dopo vari tentativi, sono arrivato già alle due settimane di stop e, pertanto, sono entrato di fatto nella mia terza interruzione. Ho già affrontato tutti i primi ostacoli della dipendenza fisica e disposto strategie psicologiche adeguate per evitare ricadute. Nonostante ciò, a livello fisico c'è qualcosa che non va e che mi preoccupa.
Premetto che, a differenza delle altre volte, stavolta svolgo un'attività fisica molto intensa: circa 50 Km alla settimana di corsa con una media di 4-5 minuti a Km. Ogni volta che finisco un allenamento, però, provo fastidio quando inspiro a pieni polmoni, quel fastidio che provoca colpi di tosse per intendersi ma normalmente non avverto alcuna sensazione. Lo sport per me è l'ultimo tassello mancante a livello psicologico per riuscire a smettere del tutto dato che odio ingrassare e il grasso sarebbe un punto a favore del vizio del fumo! In più ho già ripreso il senso dell'olfatto e perfino il sonno è migliorato molto. L'evacuazione è ritornata ad essere più difficoltosa ma me l'aspettavo per cui ho subito integrato con una dieta ricca di fibre.
Tutto fila liscio a parte l'energia. Stamattina, ad esempio, se potessi mi coricherei e perderei i sensi per qualche ora! Ho la stessa sensazione di quando si hanno colpi di sonno ma con la differenza che la palpebra non si abbassa e mi viene da crollare direttamente. Sto sbadigliando come un ossesso, respirando in profondità e imbottendomi di caffè per rimanere in piedi!
Stanotte non ho dormito molto a dire la verità ma prima, quando fumavo, ero in grado di resistere sveglio fino a 48 ore consecutive! Possibile che versi in questo stato solo per l'astinenza da nicotina? La tossicodipendenza da tabacco permette di dormire meno ore per notte rimanendo svegli durante il giorno? Fino ad oggi ho retto un ritmo di 4-5 ore di sonno per notte ma negli scorsi giorni sono stato molto male. Rischio di svenire in ufficio sul serio. Posso considerare questa stanchezza improvvisa come normale sonnolenza o, secondo voi, dovrei andare dal mio medico curante al più presto e fare, magari, esami di accertamento?

Un'ultima domanda. Il fastidio quando inspiro a pieni polmoni in quanto tempo dovrebbe passare più o meno? Qual'è secondo voi il lasso di tempo oltre il quale dovrei preoccuparmi di eventuali sensazioni di dolore o fastidio ai polmoni?

Grazie mille per la vostra cortese attenzione,
cordiali saluti.
[#1]
Dr.ssa Zaira Di Mauro Psicologo, Psicoterapeuta 25 1
Gentilissimo,
il fumo è una scelta che ognuno dentro di sé pò fare o rifiutare.
La nicotina ha un effetto eccitante sull'organismo che potrebbe somigliare ad una maggiore energia fisica. Fumando, il corpo si attiva maggiormente, ma questo non vuol dire che realmente ci siano più energie. Alcune drighe, come la cocaina, hanno lo stesso effetto: la sensazione è piacevole e sembra di poter attingere dal fisico una resistenza importante; purtroppo quello che accade è semplicemente l'anestesia della percezione della fatica. In poche parole, mi stanco e mi consumo, ma non lo sento.

Il suo corpo ha dei limiti che lei può imparare a rispettare. I segnali che le manda riguardano l'equilibrio interno, e non ascoltarli potrebbe portare problemi. Io credo che sia inutile fare tanto sport e mangiare in modo sano, se poi trattiamo il nostro corpo come un trattore. La sua sonnolenza potrebbe segnalare semplicemente il suo bisogno di dormire, di riposarsi. Nel sonno noi ricostruiamo i nostri tessuti, eliminiamo le cellule morte e le sostituiamo. Stia tranquillo, se cede ogni tanto ad una bella dormita e continua a fare sport, il grasso non la invadrà.

Pensi a questa bella immagine: finalmente il suo organismo non è intorpidito dalla droga, è libero di essere se stesso e conoscersi, trovare i suo limiti e le sue reali possibilità. Ora lei è libero. La libertà a volte e scomoda perchè non sappiamo cosa farcene. Bene: la usi per trovare il suo equilibrio, sarà ripagato dalla sensazione di vivere intensamente.

Dr.ssa  Zaira Di Mauro
Psicologa
www.psicoterapeuta-milano.net

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta dottoressa,
la prospettiva psicologica è rilevante.

In realtà non sono libero: sono un tabagista, e morirò tale. Semplicemente continuo giorno dopo giorno ad inquadrare questo percorso come un'interruzione a tempo indeterminato, non come una guarigione definitiva. Partendo da questo semplice presupposto riesco a vedere la realtà per quella che è: non sarò mai libero ma sempre in lotta per la mia libertà! E questa lotta non è gratis, spesso necessiterà di strategie contorte e ingenti energie mentali.

L'altra sera, a casa del mio amico che fuma ancora, è stata dura sul serio ad esempio astenersi dal fumare una sigaretta in sua compagnia come migliaia di altre volte. Detto così Può sembrare un incubo affrontare la vita da non fumatore ma la cosa positiva è che dopo due interruzioni e due ricadute del vizio conosco sempre meglio il mio nemico e so valutare quanto sono forte nel resistergli. So che aspetta solo che mostri il fianco per ritornare a comandare la mia vita, che è un tiranno malefico e che non se ne andrà mai via. Non fumare è quindi una vittoria quotidiana e diviene motivo di benessere interiore costante.

La prima cosa da capire è che più ci sentiamo meglio e più è facile dimenticare il dolore, pensare che il fumo sia una cosa accettabile. Non a caso molte persone riprendono dopo anni ed anni, un po' per nostalgia dei vecchi tempi, un po' per amnesia. La sottovalutazione del rischio è fatale come in fabbrica e nella giungla!

Per questo serve al di sopra di tutto l'umiltà: smettere di fumare per due anni è qualcosa, ogni giorno sottratto al fumo è un giorno di vita in più. Il fumo è una droga potente che trasforma per sempre il nostro cervello e ci rende schiavi ma l'effetto peggiore è quello che quotidianamente ci infligge, ovvero la perdita dell'autostima e della capacità di decidere della nostra vita.

Ecco perché anche un solo mese di interruzione del vizio rimane come stimolo per un tabagista a dire: ce la posso ancora fare e battere "il mio record".

Tornando al lato fisiologico la debolezza momentanea rimane ma almeno i polmoni non mi danno più fastidio quando inspiro a fondo!

La stanchezza credo sia dovuta in gran parte anche all'attività fisica che svolgo. I miei battiti a riposo sono scesi al di sotto delle 50 pulsazioni al minuto come quando avevo 17 anni e facevo molto sport. Non a caso anche a quei tempi soffrivo di svenimenti. D'altronde se voglio resistere correndo per due ore sui 15 Km/h devo avere qualche contraccolpo a riposo. Sarò bradicardico, pace! Farò un controllo generale del sangue con ECG (per scrupolo dato che due anni fa feci un certificato agonistico) e spirometria e se c'è qualcosa verrà fuori.

Nel frattempo ho fatto una pulizia dentaria e il mio dentista si è complimentato per la situazione delle mie gengive, che sono tornate ad essere rosa e non sono più edematose. Non ho più schifezze sotto il bordo gengivale e macchie di nicotina dappertutto. Ovviamente i denti sono bianchi, perfetti.

Riposo meglio la notte, ho ripreso a sognare. Risparmio una valanga di soldi e di tempo durante la giornata.

Mangio molte più fibre di prima bilanciando ed evacuo regolarmente come prima, senza problemi.

Tutto è migliorato o rimasto immutato.

Peccato per questo senso di debolezza che a riposo mi dà fastidio e a volte mi porta quasi a svenire ma in fondo se è il prezzo da pagare per non fumare ben venga!
[#3]
Dr.ssa Zaira Di Mauro Psicologo, Psicoterapeuta 25 1
La sua lettera denota una grande lucidità e conoscenza di se stesso, l'ho letta con piacere.

La libertà di cui parlavo era metaforica: non siamo mai completamente liberi, anche perché esser liberi è una frase che vuol dire tutto e niente.
Dopo anni di esperienza su di me e sui miei pazienti ho capito che il vizio toglie tempo ed energie alla nostra linfa vitale, e ci è utile quando non sappiamo come investirla.
Il vizio è un piacere, ma purtroppo è un piacere patologico, che ci fa del male. Spesso interviene a coprire la carenza di altri piaceri, quelli sani. L'essere umano, da sempre, ha grandi difficoltà a vivere il piacere fine a se stesso. Dobbiamo essere efficienti, lavorare, pensare al futuro, pensare al dovere. Il piacere è un premio. Così subentra il vizio, un piacere che si impone con la sua arroganza e pretende di essere soddisfatto.

Lo sport è un piacere per lei? quanto? il piacere "sano" ha una straordinaria capacità di autoregolarsi, di non superare i limiti. La compulsione al piacere è sempre segnale di un malessere di fondo.
La cosa che credo profondamente, è che abbiamo il diritto sia di star male che di star bene: i nostri dolori vanno presi sul serio, e possiamo anche vivere bene.

Davvero, provi a sostitire il fumo con un godimento altrettanto soddisfacente. C'è, dobbiamo solo trovarlo. A volte è nascosto nella nostra quotidianitè, a volte è difficile da raggiungere. Probabilmente il suo corpo che cerca lo sport, le dà un ottimo indizio. Provi ad andare a fondo. La verità a volte è evidente, oppure addirittura si nasconde nel suo opposto.

In tutti i casi, ben venga ogni splendido giorno rubato al tabacco.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Lo sport per me è una pratica che ha significati profondissimi. Non l'ho ripreso a caso e men che meno per smettere di fumare. E' una tappa determinante del mio percorso esistenziale. L'ho fatto in passato ad alti livelli, l'ho interrotto, ripreso e lo farò con la stessa passione per qualche altro anno ancora. Non è l'unica cosa che so fare bene e che mi realizza.
Credo che la vita debba essere scandita in base a delle stagioni e che ogni azione sia significativa in base al tempo in cui è compiuta. Più cose amiamo fare e meglio viviamo poiché possiamo distribuirle meglio nell'arco dell'esistenza e non provare mai un vuoto interiore.
Ecco, forse, il motivo fondamentale per il quale smetto di fumare. Perché non potrei mai elevare un'azione così banale ad una pratica costante di vita. Sarebbe irrispettoso!
Come dice bene lei, perché rubare il tempo ad attività più proficue?
[#5]
Dr.ssa Zaira Di Mauro Psicologo, Psicoterapeuta 25 1
Il limite tra la dipendenza e l'indipendenza a noi umani non è dato conscerlo. Ma ci è ben chiara la differenza tra schiavitù e possibilità di scegliere.
Ancora complimenti per la sua lucidità. Auguri e abbia cura di lei.