Certificati

Gentili medici, una delle 2 domande che desidero porVi non ha a che fare con patologie di alcun tipo, ma è a livello, diciamo così, burocratico. Tuttavia avrei bisogno di fare chiarezza su una cosa, la domanda è la seguente: a mia madre, dopo vari esami e un test è stata diagnosticata una demenza senile. Con la documentazione che mi è stata rilasciata ho avuto i requisiti per inoltrare la domanda per l'assegno di accompagnamento, ma per la domanda di cui sopra serviva anche una dichiarazione del medico di base che riassumesse gli esami fatti fare a mia madre e che attestasse il titolo a richiedere questo assegno. Ho richiesto questa dichiarazione al mio medico che, dopo averla preparata, mi ha chiesto per la stessa 40 euro, sostenendo che fosse a pagamento. Io naturalmente ho pagato senza battere ciglio. E' giusto che questa dichiarazione del mio medico io abbia dovuto pagarla? Se anche fosse giusto pagarla, è giusto che il mio medico non mi abbia neanche rilasciato una ricevuta per questa spesa e si sia semplicemente messo in tasca questa somma? La seconda domanda è la seguente: Recentemente ho avuto alcuni disturbi per i quali il mio medico mi ha prescritto 2 medicine, oltretutto senza farmi una diagnosi precisa. Le ho acquistate(non mutuabili)e per scrupolo ho letto le controindicazioni, appurando che una delle 2 era sconsigliata a chi, come me , soffre di asma. Il mio medico è tenuto a sapere eventuali controindicazioni per la mia salute delle medicine che mi prescrive? Dato che sono asmatico è tenuto a sapere se un medicinale che intende prescrivermi può avere un effetto collaterale su di me, in quanto asmatico? O può prescrivermi qualsiasi cosa voglia e poi è compito mio andare a verificare? Questo medico si comporta correttamente o è il caso di cambiarlo? Spero di aver esposto nel modo più chiaro possibile il mio caso e attendo le Vostre graditissime risposte in merito. Colgo l'occasione per ringraziarVi per il Vostro impegno in questo sito e Vi porgo cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Finzi Ematologo, Oncologo, Medico internista, Cardiologo, Angiologo 332 11
Lei capirà che è impossibile rispondere a queste domande, che molto spesso, mi perdoni, sono già delle risposte "per sè".
Perchè non le rivolge proprio al suo Medico, in un colloquio franco e disteso?
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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Molto sinceramente non capisco il motivo per il quale non si può rispondere a questa domanda, si tratta semplicemente di dire se un comportamento è lecito oppure no. Lei con ciò mi conferma che il detto "cane non mangia cane" non è del tutto infondato. Se queste domande mi fossi sentito di rivolgerle personalmente al mio medico, non l'avrei certamente rivolta qui in questo sito. Desideravo avere le idee chiare in merito ad un quesito nel quale, sia pur che le domande sono già "di per sè" delle risposte, la mia ignoranza non mi permetteva di venirne a capo. Il fatto che io non ne abbia parlato apertamente con il mio medico in un colloquio franco e disteso è solo per il fatto che non intendevo offendere la sua professionalità mettendo in dubbio il suo comportamento per un mio dubbio magari ingiustificato. La ringrazio comunque per la Sua risposta. Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Finzi Ematologo, Oncologo, Medico internista, Cardiologo, Angiologo 332 11
"cane non mangia cane".... E' triste, anche se la posso capire.
Mi spiace, ma un atteggiamento diverso, senza sentire "la parte avversa", sarebbe, a mio modesto modo di vedere, quantomeno poco corretto. Da parte mia, si intende.
L'invito a parlarne con il suo Medico è dettato dalla convinzione che, in un "rapporto di fiducia", come è quello tra Medico e Paziente, la fiducia, appunto, debba essere lo strumento fondamentale.
Mi creda, non c'è intento di "difesa di casta", ma solo volontà di spingere verso rapporti chiari, corretti, e sinceri.
Che possono portare a chiarimenti o a rotture, non importa,
Ma nella reciproca chiarezza.
Non voglio convincerla, per carità.
Esprimo solo il mio pensiero.
Auguri per la Mamma.
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