Analisi del sangue alterate

Buongiorno,

mio padre che ha 54 anni, ultimamente ha dei forti dolori addominali accompagnati da vomito. Non ha mai febbre. Più volte a causa di questi disturbi si è recato al pronto soccorso. Dagli esami fatti è sempre risultata la bilirubina alta, nelle ultime eseguite il 12/01 oltre la bilirubina risultano alte anche AST e ALT.
I valori sono:

Bilirubina totale: 2.1 (0.2 / 1.2)
Bilirubina indiretta: 1.7 (0.1 / 0.7)
AST: 62 (5 / 34)
ALT: 57 (55)

Il medico continua a non dare peso a queste alterazioni ma io sono preoccupata anche perchè vedo che non sta bene.

Attualmente è in cura con atrovastatina e cardioaspirina in seguito ad episodi di sincopi neuromediate.

Vi ringrazio per l'attenzione

Cordiali saluti
[#1]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentilissima Utente,
sono sicuro che il Collega che cura suo padre oltre alle analisi che riferisce gli "abbia messo una mano sull'addome" e lo abbia accuratamente visitato.
Se Suo padre non ha mai sofferto di patologia gastro intestinale, se i dolori all'addome sono frequenti o molto intensi e il vomito idem, la sintomatologia va ben valutata e non trascurata.
Lo stesso dicasi per la terapia con Atorvastatina e Cardioaspirin per sincopi neuromediate, che non capisco cosa significhino (attacchi ichemici transitori?).
Provare a fare una diagnosi così prettamente internistica con pochi dati, clinici e di laboratorio, diventa con tutta la buona volontà praticamente impossibile.
Posso confermarle che la iperbilirubinemia non deve spaventarla, anche perchè è quasi tutta indiretta (potrebbe essere una Sindrome di Gilbert innocua), lo stesso vale per il modesto movimento delle transaminasi di cui potrebbe essere responsabile l'atorvastatina.
Il dolore addominale dove è avvertito? Come si manifesta? quanto dura e dove si irradia? L'alvo di suo padre è regolare, ha subito modificazioni recenti? Il vomito compare prima o dopo il dolore addominale? Ha fatto una ecografia dell'addome superiore, reni compresi?
La raffica di domande è per farle notare che io, on line, sono disponibile a un consulto ma non ho la sfera di cristallo!:-)
Se vuole trasmettermi altri dati più precisi, se può dirmi qualcosa di più sulla diagnosi di "sincopi neuromediate" e sugli esami fatti a tale scopo, resto a sua disposizione per fornirle il mio parere.
Spero ci si possa risentire anche in giornata (per me sul tardi).
La saluto cordialmente.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

la ringrazio per la risposta... provo ad essere un po' più precisa.

Il dolore addominale è avvertito nella zona intorno all'ombelico, si manifesta come un dolore acuto che spinge a piegarsi in avanti. La parte acuta non dura tantissimo, ma a seguito rimane un dolore irradiato verso il basso e compare il vomito. Di solito il vomito compare dopo la comparsa del dolore.
Come esami diagnostici ha eseguito un' ecografia dell'addome ed una lastra che è stata fatta in pronto soccorso luned', e che ha rivelato la presenza di un'ernia ombelicale, ma mi hanno anche detto che il vomito e i forti dolori non sono da ritenersi correlati alla piccola ernia.
L'hanno scorso ha eseguito anche una colon-scopia dal quale non è risultato nulla di rilevante.

Le sincopi neuromediate sono state diagnosticate a seguito di frequenti episodi di svenimento. E' stato detto che potrebbe essere che a causa di una vena carotidea più piccola della norma potrebbe esserci un momento in cui il sangue non raggiunge il cervello e da lì la cura con cardioaspirina.
L'atrovastatina è stata data dopo aver riscontrato una dose eccessiva di colesterolo indipendentemente dall'alimentazione.

Questo è quello che ho capito della sutuazione, la mia preoccupazione deriva dal fatto che vedo che non sta bene, dagli accertamenti compaiono queste patologie (indipendenti l'una dall'altra) che vengono trattate di volta in volta, ma che dopo i trattamenti comunque non c'è un miglioramento.

Grazie per l'attenzione
[#3]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Carissima Sig.ra,
prima di provare a suggerirle una diagnosi e un percorso diagnostico, essendo il caso di suo padre, che è un uomo di mezza età, meritevole di attenzione anche per le "sincopi neuromediate", mi faccia sapere quanto pesa e quanto è alto, se il dolore all'addome insorge all'improvviso o è sempre presente in maniera anche latente, se mangiando qualcosa si attenua o si acuisce o non risente dell'ingestione di cibo, se l'Ecografia e la lastra sono state fatte al Pronto Soccorso e non a digiuno e se il refertatore parla o meno di valore diagnostico dell'esame.
Infine da quanto tempo avverte questi sintomi e se ha perso peso.
Capisco la sua ansia per il papà; se mi invia questi dati le risponderò appena io li riceva. Diversamente le risponderò ugualmente in serata ma con le informazioni a mia disposizione.
Attendo la sua risposta.
Saluti.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,

la ringrazio nuovamente per l'interesse. Le fornisco i dari che mi ha richiesto:

altezza 1,73 mt peso 85kg

Il dolore non è sempre presente ma se qualche indumento preme nella zona il dolore piano piano si irradia sempre nella zona intorno all'ombelico.
Non risente dell'ingestione di cibo e le lastre e l'ecografia sono state fatte a digiuno, dopo diversi episodi di vomito (4/5)
Il dolore addominale è comparso da circa una decina di giorni.
Non c'è stata una perdita di peso sensibile.

il referto della radiografia dell'addome acuto dice: L'esame, confrontato con il precedente del 30 marzo 2014, fa rivelare: rachide lombare in asse, riconoscibili i profili degli psoas. Marezzatura fecale lungo il colon destro. Non abdorme distensione gassosa delle anse intestinali. In stazione eretta non apprezzabili significativi livelli idro-aerei, ne falci d'aria libera.
Invariati i rimanenti reperti.

Grazie ancora

[#5]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Carissima Utente,
grazie per le informazioni fornite.
Cominciamo con le diagnosticate "sincopi neuromediate".
La diagnosi, per quel che mi riguarda, non ha significato alcuno: intanto si tratta di sincopi, cioè improvvise perdite di conoscenza, e come tali possono riconoscere numerose cause.
Azzardare, senza documentarla, l'ipotesi di una arteria carotide più piccola della norma (riporto quello che mi dice lei) è risibile: ci sono tanti modi per esplorare i cosiddetti tronchi sovraortici (TSA), sia le arterie carotidi che le arterie vertebrali, e dunque attribuire gli svenimenti di suo padre alla causa da lei riferita, alla "probabilità che ci sia..." è fuori di ogni logica scientifica e clinica.
Se non l'ha mai fatto, a fronte di queste frequenti perdite di conoscenza, si può iniziare con un esame semplice e non invasivo come un ecocolordoppler dei TSA, eseguito da mani esperte, data la sensibilità della metodica all'esperienza dell'operatore: questo esame potrà fornire informazioni circa il calibro delle carotidi, lo spessore della loro parete, la loro simmetria, la presenza eventuale di placche ateromasiche calcifiche o "molli" e solo con il referto di questo esame, che è un primo step, si potrà parlare disturbi di circolo nel "territorio carotideo".
Ove l'ecocolordoppler non fosse dirimente o fosse dubbio, il secondo step potrebbe essere una Angio Tac dei vasi del collo, eseguita da un esperto neuroradiologo che potrebbe "tirarla", come si dice in gergo, fino al circolo di Willis che è un poligono vascolare che circonda il cervello e provvede alla sua irrorazione di sangue, e che potrebbe essere studiato alla ricerca di anomalie della forma, congenite o acquisite, o alla ricerca di anomalie tipo placche, restringimenti o dilatazioni circoscritte.
L'esame prevede l'iniezione di mezzo di contrasto iodato e alcuni esami di sangue preliminari.
Altra opzione potrebbe essere lo studio in angio RM dei vasi del collo e l'esecuzione di una Risonanza Magnetica del cervello+lo studio in angio Risonanza del Circolo di Willis. La Angio RM fornisce immagini meno "pulite" di quelle della Angio Tac ma non richiede contrasto e se eseguita da un esperto neuroradiologo sarebbe altrettanto dirimente ai fini diagnostici: in più la Risonanza del cervello consentirebbe di rivelare se questi svenimenti abbiano lasciato traccia sotto forma di piccole "cicatrici". La risonanza magnetica del cervello può richiedere, a discrezione del neuroradiologo, l'iniezione di un mezzo di contrasto non iodato, paramagnetico, per via venosa, ormai usato di routine da decenni e con una sicurezza pressocchè assoluta.
Le sincopi o svenimenti possono dipendere anche dal cuore: crisi di breve durata di tachicardia ventricolare o altre aritmie simili possono manifestarsi con perdita transitoria della coscienza. E' ESSENZIALE che suo padre esegua un ECG di base e un ECG secondo Holter per 24/h al fine di svelare e documentare la possibilità di tali aritmie ed escludere sindromi congenite aritmogene.
E' altresì ESSENZIALE che suo padre, che è in sovrappeso (non mi dice se fuma o se abbia la pressione normale o alta, nè il valore del colesterolo) esegua un accurata Ecografia Cardiaca con color doppler, anche al fine di escludere anomalie congenite( come la pervietà del forame interventricolare) che se ne sono state zitte per decenni e ora hanno deciso di rivelarsi.
Solo sulla base di questi esami, partendo come le ho detto dalle ecografie che sono i più semplici e procedendo a gradini, si potrà porre una diagnosi razionale. Prescrivere una statina + la Cardioapsirin per la "diagnosi" che lei riferisce, fa correre a suo padre rischi assai gravi.
A meno che non abbia già eseguito tutto ed io non sia stato informato!

Per quanto riguarda il dolore addominale peri - ombelicale leggo che non è la prima volta che suo padre si è recato in PS per dolori addominali tanto da avere la diagnosi di entrata di "Addome acuto": il 30 marzo 2014, cioè dieci mesi fa suo padre è stato di nuovo con dolori addominali e la "lastra" ha in sostanza rilevato la anomala presenza di feci solide nel colon ascendente: motivo per cui gli è stata consigliata la colonscopia che non ha rivelato alcuna alterazione.
Le chiedo: suo padre è stitico? Va al bagno regolarmente? Nessun collega ha mai posto la diagnosi di sindrome del colon irritabile o di ipotonia colica o di eccessiva lunghezza di un tratto del colon?
Se l'ecografia, eseguita a digiuno, non mostra calcoli nella colecisti, non dilatazione delle vie biliari, reni e PANCREAS nella norma, tenga conto che l'ernia ombelicale può scatenare dolori nella zona (la faccia valutare da un chirurgo esperto) e che un ristagno fecale nel colon trasverso può scatenare dolori addominali e indurre il riflesso del vomito.
Infine, lungi dall'essere sempre ben tollerate, sia i 100 mg di Cardioaspirin, sia l'atorvastatina, possono indurre una irritazione delle pareti dello stomaco e del duodeno e dare la sintomatologia che suo padre avverte da 10 giorni..
Io mi consulterei con il collega che ha fatto la diagnosi e prescritto la terapia e valuterei se non sia il caso di introdurre in terapia una "protezione gastrica". Deve deciderlo lui, che conosce molto bene suo padre.
Infine, do per scontato che durante l'esecuzione dell'ecografia addominale sia stata valutata l'aorta addominale per escluderne eventuali alterazioni.
Se il vomito e i dolori dovessero continuare o intensificarsi valuti con il collega curante la opportunità di una EsofagoGastroDuodenoscopia o di una TAC dell'addome.

Scusi la prolissità. Le ho detto quello che in scienza e coscienza ritenevo di comunicarle con l'esclusivo obiettivo della salute del suo papà. Non è mio intento allarmarla e spero anzi che gli esami consigliati li abbia già prescritti il curante e suo padre li abbia già eseguiti.

Per quanto mi riguarda, se ne abbia piacere, non esiti a ricontattarmi quando vuole.
Non è che mi diverta a scrivere ma se può servire ad aiutare lei e soprattutto a venire a capo dei mancamenti di suo padre e dei suoi dolori addominali lo faccio molto volentieri.
Cari saluti.


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