Consulto su certificati mia madre ha diritto all'accompagnamento?

Anamesi: la paziente anni 83 fino a un anno fa riusciva a camminare per piccoli passi con un ausilio,purtroppo lentamente è arrivata alla totale immobibilà: non riesce a deambulare e fa uso di sedia a rotelle.l'eloquio è corretto nelle forma e nel contenuto. non è autounoma nell adl ,è scarsamente autonoma nell'iadl solo attività come usare il tel assumere farmaci .conclusioni sindrome ansiosa depressiva maggiore in paziente con gravi defict motori.grave sofferenza di origine radivolare dei territori di mpertinenza dei metameri vertebrali c5c6 e c6c7.attività spontanea assente, grave sofferenza di tipo neurogeno alto su tutti i tronchi esplorati stenosi canalare con totale ampiezzael cMAP regitrato e delle VCM. PRLOLASSO UTERINO INCONTINENZA URINARIA IPERTENSIONE ARTERIOSA CARDIOPATIA DILATATIVA. Domanda ha diritto all'accompagnamento?
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.6k 226 26
Spett.le Utente,

giusto per la precisione, il diritto a fruire dell'indennità di accompagnamento presuppone requisiti non sanitari e requisiti sanitari.

La condizione per cui pone il quesito probabilmente riguarda i soli requisiti sanitari, e deve essere inquadrata nell’ambito del settore della pensionistica, e precisamente in riferimento alla Invalidità Civile, la cui base normativa è costituita dalla Legge 11-02-1980 N° 18.

Per quanto ancora riguarda la valutazione medico-legale dei casi in questione, la metodologia richiede in primo luogo una definizione diagnostica delle infermità accertate, e quindi la valutazione del danno funzionale permanente, che trattandosi di persona ultrasessantacinquenne (e quindi oltre i limiti dell’età in cui è valutabile una riduzione della capacità lavorativa) va riferita concretamente a due eventualità:

- l’impossibilità, o meno, di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore;
- la necessità, o meno, di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita.

Le due fattispecie non possono essere riconosciute dal solo elenco nosologico delle infermità, ma presuppongono l'accertamento medico-legale mediante visita diretta, con attento esame delle limitazioni obiettivamente rilevabili ed analisi della documentazione sanitaria pertinente.

Per il requisito concernente l'impossibilità alla deambulazione autonoma, è essenziale un'accurata valutazione della funzionalità dell'apparato locomotore e dell'equilibrio, con rilievo dell'eventuale insufficienza statico-dinamica.

Per quanto riguarda invece l'impossibilità a compiere gli atti quotidiani della vita, può essere utilizzato l’Index of Independence in Activities of Daily Living di Katz (Index of ADL o Katz Index), che è uno strumento di misura dell’indipendenza funzionale nelle attività di base della vita quotidiana ideato per valutare la prognosi e l’efficacia del trattamento nei soggetti anziani e nei malati cronici (in origine quelli affetti da stroke, frattura femorale o artrite reumatoide) ospedalizzati e ambulatoriali.
Successivamente l’Indice delle ADL è stato ampiamente utilizzato per la valutazione del livello di autonomia di popolazioni di soggetti anziani residenti al domicilio e in casa di riposo, indipendentemente dalla diagnosi. E’ risultato avere valore predittivo per l’ospedalizzazione, la durata della degenza ospedaliera, la necessità di assistenza domiciliare, di ammissione in RSA, e la mortalità.

L’Indice di Katz valuta la capacità di compiere sei attività, che consentono il soddisfacimento di bisogni fisiologici e di sicurezza fondamentali della persona e la cui compromissione determina uno stato di dipendenza funzionale. Tali attività furono empiricamente selezionate da Katz secondo una sequenza gerarchica che corrisponde allo sviluppo funzionale infantile e indagano (in ordine di complessità decrescente) la capacità del soggetto di:
•lavarsi (fare il bagno);
•vestirsi;
•utilizzare il gabinetto;
•spostarsi;
•controllare la continenza;
•alimentarsi.

Quanto sopra premesso, il caso che Lei descrive potrebbe rientrare nelle fattispecie citate: l'organismo competente per l'attribuzione del giudizio è tuttavia la Commissione per l'accertamento dell'Invalidità Civile.
Ove tale Commissione, in sede di visita a domanda dell'avente diritto, giudichi a verbale che l'assitita sia "invalido ultrasessantacinquenne con impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, ovvero necassiti di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, in quel caso avrebbe diritto all'indennità di accompagnamento.

Distinti Saluti.


Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]